IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA IN TV IN CHIARO IN PRIMA SERATA TORNANO I FILM DI SEMPRE. “DON CAMILLO MONSIGNORE… MA NON TROPPO” DI CARMINE GALLONE O IL POLVEROSO VECCHIO WESTERN “L’ULTIMO COLPO IN CANNA” DI JERRY THORPE – RAI DUE ALLE 3 SI LANCIA NEL CURIOSISSIMO E AUTOBIOGRAFICO “TOMMASO”, OPERA SECONDA DI KIM ROSSI STUART CON LO STESSO KIM, CRISTIANA CAPOTONDI, CAMILLA LUNA, JASMINE TRINCA E DAGMAR LASSANDER, CHE RICORDIAMO STRACULTISSIMA….” - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ci risiamo. Stasera in tv in chiaro in prima serata tornano i film di sempre. “Don Camillo monsignore… ma non troppo” di Carmine Gallone con Fernandel, Gino Cervi, Leda Gloria, Gina Rovere, Saro Urzì, Rete 4 alle 21, 25, che un tempo si vedeva nelle serate di cinema in piazza nei paesi volute dai preti, che proiettavano in 16 mm, il polveroso vecchio western “L’ultimo colpo in canna” di Jerry Thorpe con Glenn Ford, Arthur Kennedy, Harry Dean Stanton, Dean Jagger, Iris alle 21.
Glenn Ford, dopo tre film di serie A sbagliati, uno era “I quattro cavalieri dell’Apocalisse” di Vincente Minnelli, un altro “Angeli con la pistola” di Frank Capra, venne passato ai piccoli western di serie B e non si riprese mai, mentre Arthur Kennedy finì direttamente nell’inferno del cinema di genere italiano anni ’60 e ’70.
Già meglio la riproposta, su Canale 20 alle 21, 05, di “Matrix Reloaded” dei/delle Wachowski con Keanu Reeves, Carrie Anne Moss, Hugo Weaving, Laurence Fishburne e una inespressiva Monica Bellucci, “John Wick 3 – Parabellum” di Chad Stahelski con Keanu Reeves, Halle Berry, Laurence Fishburne, Anjelica Huston e Ian McShane, Rai 4 alle 21, 20.
Mi guarderei però, e con grande piacere, “Fermata d’autobus” diretto da Joshua Logan, tratto dalla commedia di William Inge con Marilyn Monroe come Cherie, un personaggio che Kim Stanley aveva reso celebre a Broadway, Don Murray, che prese il ruolo che era stato pensato e proposto a Elvis Presley, ma il Colonnello Parker rifiutò, poi a Brand e a Clift, Betty Field, Arthur O’Connell, Eileen Eckhart, Tv2000 alle 21, 10, che non ho mai visto al cinema.
E’ il primo film che Marilyn recita dopo aver firmato un nuovo contratto con la Fox e quello dove si vedono di più le influenze dell’Actor’s Studio e di Strasberg. Logan, che aveva studiato con Stanislawski, la lascia fare, intuendo la sua forza di ingenua di talento, ma lei si è portata sul setg Paula Strasberg che la controlla battuta per battuta. Un po’ un inferno.
Leggo che Don Murray ricordava che Marilyn si presentava nuda nelle scene sotto le lenzuola perché riteneva che il personaggio si comportasse così. L’abito con cui si esibisce nel numero “Black Magic” verrà venduto all’asta una decina d’anni fa per 230 mila dollari.
Non è bellissimo, invece, malgrado il grande cast, “Prima ti sposo poi ti rovino”, commedia diretta dai Coen, ma pensata da altri sceneggiatori, Robert Ramsey e Matt Stone, e altri registi, Ron Howard, Jonathan Demme, per farne una macchina perfetta per Julia Roberts e Richard Gere, che diventano qui George Clooney e Catherine Zeta Jones, Canale 27 alle 21,10, ma ci sono anche Geoffrey Rush, Billy Bob Thornton.
Devo dire che non me lo ricordo benissimo e penso che andrebbe rivisto, però ricordo che coppia strepitosa erano Clooney e la Zeta Jones quando presentarono il film a Venezia in conferenza stampa. Su Rai Movie alle 21, 10 avete un ottimo “The Quiet American” di Phillip Noyce con Michael Caine e Brendan Fraser, remake del celebre “Un americano tranquillo” diretto da Joseph L. Mankiewicz, sempre tratto dal romanzo di Graham Greene con Audie Murphy e Michael Redgrave, un film che non si vede assurdamente da cinquant’anni. La storia è il modello di tanti spy cinici esotici romantici che verranno dopo.
Avete anche “Colette” di Wash Westmoreland con Keira Knightley, Dominic West, Rai 5 alle 21, 15, il thriller di scarsa fama “Xtraction” di Steven C. Miller con Bruce Willis, Kellan Lutz, Gina Crana, Italia 1 alle 21, 20, “Creed II” di Steven Caple Jr con Michael B. Jordan, Sylvester Stallone e Tessa Thompson, Tv8 alle 21, 30, il terribile “Outcast – L’ultimo templare” di Nick Powell con Nicolas Cage e Hayden Christensen, che poi sarebbe il nuovo Darth Vader, Canale Nove alle 21, 35.
In seconda serata avete il biopic dedicato all’avvocatessa campionessa dei diritti civili, l’americana Ruth Bader Ginsburg, “Una giusta causa” di Mimi Leder con Felicity Jones, Amie hammer, Justin Theroux, Sam Waterston, Kathy Bates, Rai Movie alle 22, 55, il divertente “Totò d’Arabia” diretto ufficialmente dallo spagnolo José Antonio de la Loma, ma nella realtà da Paolo Heusch, con Totò, Nieves Navarro, che aveva appena sposato il coproduttore italiano Luciano Ercoli, Georges Rigaud, Fernando Sancho, Mario Castellani, Cine 34 alle 22, 55.
Iniziato come parodia di “Lawrence d’Arabia”, dopo il successo del primo James Bond, diventa un miscuglione dei due film. Girato a Barcellona dai fratelli Balcazar, legatissimi a Ercoli e ai primi anni del western all’italiana.
Italia 1 alle 23, 15 presenta invece “Il prescelto” di Neil LaBute con Nicolas Cage, Ellen Burstyn, Molly Parker, remake del celebre horror inglese “The Wicker Man” di Robin Hardy. Su Cielo arriva un erotico spagnolo di una decina d’anni fa interamente girato a Barcellona, “Valérie – Diario di una ninfomane” di Christian Molina con Bélen Fabra come Valerie, Leonardo Sbaraglia, Llum Barrera e Geraldine Chaplin nel ruolo della mamma di Valerie.
Iris alle 23, 20 ripropone l’ottimo western diretto da Robert Aldrich e scritto da Alan Sharp, “Nessuna pietà per Ulzana” con Burt Lancaster, Bruce Davison, Jorge Luke, Richard Jaeckel e Joaquin Martinez come il terribile Ulzana. Girato rapidamente e a basso costo in Messico, con Lancaster che prese solo le percentuali d’incasso al posto del salario. Buce Davidson racconta che ottenne la parte dell’ufficialetto stupido andando da Aldrich e dicendogli: 'Mr. Aldrich, Voi non avete idea di quanto significi per me Quelli della San Pablo’. E Aldrich gli rispose: ‘Grazie, ragazzo, ma il film lo ha fatto Robert Wise. Ma voi siete stupido abbastanza per avere la parte’. Aldrich e Lancaster erano amici, ma discutevano tutto il tempo, anche pesantemente. Sembra che il finale dell’edizione europea sia diverso dal finale americano.
Rete 4 a mezzanotte propone il thriller “Arlington Road. L’inganno” di Mark Pellington con Jeff Bridges, Tim Robbins, Joan Cusack, Hope Davis, storia di vicina di casa che non sono proprio quello che uno pensava. Può capitare.
Su Rai Movie ritrovate “I magnifici sette” di John Sturges all’1 di notte, e su Iris all’1, 20 invece “La valle dei re” diretto dal modesto Robert Pirosh per la MGM, ispirato agli scritti sui faraoni di C.W.Ceram, con Robert Taylor, Eleanor Parker, Kurt Kazner, Carlos Thompson e Victor Jory con archeloghi, avventurieri, predoni del deserto. In un primo tempo il protagonista doveva essere il nostro Vittorio Gassman. Di italiani, nel cast, è rimasto solo Aldo Silvani.
Su Cine 34 alle 2, 20 si dovrebbe ridere con “Ma che musica maestro” di Mariano Laurenti con Gianni Nazzaro, Agostina Belli, ma soprattutto Franco e Ciccio, mentre Rete 4 alle 2, 45 presenta addirittura un tardo film di Jacques Rivette, “Chi lo sa?” con Sergio Castellitto, Jeanne Balibar, Marianne Basler, Hélène de Fougerolles.
Ricordo come abbastanza carino, anche se non riuscitissimo “Twinky”, uno dei primi film per il cinema e non per la tv di Rochard Donner, dove un già maturo Charles Bronson, quarantenne!, si innamora dell’inglese sedicenne Susan George, si sposano e vanno a vivere a New York per poi scoprire che non ha funzionato, Iris alle 2, 55.
Ci sono anche Honor Blackman, Orson Bean, Jack Hawkins, Michael Craig, Trevor Howard e perfino Jill Ireland. La storia era tratta dal vero scandalo che provocò il matrimonio dello sceneggiatore Norman Thaddeus Vance con una attrice sedicenne.
Rai Movie alle 3, 15 presenta un’interessante commedia americana con Kristen Wiig protagonista, “Imogene – Le disavventure di una newyorkese” di Shari Springer Berman e Robert Pulcini con Matt Dillon, Darren Criss, Annette Bening. Magari non è male.
Rai Due alle 3 si lancia nel curiosissimo e autobiografico “Tommaso”, opera seconda di Kim Rossi Stuart con lo stesso Kim, Cristiana Capotondi, Camilla Luna, Jasmine Trinca, Dagmar Lassander, che ricordiamo come stracultissima. “Pezzo di merda! Mi fai schifo! Mi auguro che tu muoia presto!” urla, non diciamo chi, una delle sfortunate ragazze che incontrano Tommaso quando lui dice di lasciarla adducendo come scusa che deve potare gli ulivi.
E da questo si capisce che Tommaso non ha un buon rapporto con il genere femminile. Anche se, sul modello buzzanchiano o risiano anni ’70, come ne incontra una per strada o in negozio la immagina subito nuda. Tommaso, in realtà, è ossessionato dal sesso e dalle donne, le ha in testa. Solo che, una volta che si è messo assieme a una donna, non riesce poi a far funzionare il rapporto. Così, mentre spia eccitato una sconosciuta che si sveste in un palazzo di fronte, rifiuta di scopare la donna che ha in casa.
E la povera Jasmine Trinca alla fine lo molla dicendogli che è un pezzo di ghiaccio. Lui, anche se piange, si sente liberato. Ma è titubante anche di fronte al grande nudo frontale di Cristiana Capotondi. Perché? Diciamo che è parecchio impicciato con la testa. Ne sa qualcosa il suo psicanalista, il grande Renato Scarpa che si porta dietro una pesante eredità verdon-troisian-morettiana.
Ne sa qualcosa la madre, Dagmar Lassander, già star di commedie sexy e di un erotico di straculto come Andrée, qui assolutamente strepitosa, che ovviamente gli boccia tutte le sue donne come non adatte a lui. Essendo attore, Tommaso parla con le donne che incontra e con cui vive come se fosse in un film italiano di questi ultimi vent’anni. Un po’ Moretti, un po’ Muccino, un po’ Genovese. E’ la cosa più divertente del film.
E Tommaso odia la commedia, anche se nel film ha firmato un contratto per farne una con Alessandro Genovesi, che si lancia in un cameo strepitoso. Impicciato per qualche problema di mancanza di figura paterna, del padre non si parla, doveva interpretarlo Howard Ross, si accenna, ma di fatto non c’è, anche se potrebbe essere lui il problema. Impicciato per qualche pesante problema con la madre, personaggio che si trascina dietro dal film precedente, “Anche libero va bene”, dove la mamma era Barbara Boboulova, spesso assente. Impicciato a causa del suo stesso lavoro, che lo obbliga a fingere emozioni che non prova, Tommaso è una specie di Lando Buzzanca anni ’70 divorato da anni e anni di morettismo e di cinema italiano d’autore. Poveraccio.
Al punto che, magari è solo una coincidenza, rifiuterà sia la star del nostro cinema d’impegno, mentre ritroverà emozione con la camerierina burina e sfrontata, Chiara, interpretata da Camilla Diana, che lo tiene in bilico, che lo rende geloso, che non gli fa mettere la mano nelle mutande. Lì, dove Tommaso immagina siano tutti i vermi dei suoi problemi.
Chiudo con “Tre sotto il lenzuolo”, Cine 34 alle 3, 50, presto dimenticata, e quasi invisibile commediola a tre episodi firmati da Domenica Paolella e Michele MassimoTarantini. L’episodio con Aldo Maccione è ripreso da “La telefonata”, episodio di Dino Risi in Le bambole con Nino Manfredi. Però c’è Sonia Viviani sempre nuda. Nel primo episodio, quello diretto da Domenico Paolella, c’è un ottimo Walter Chiari e Daniela Poggi non si spoglia. Mi dispiace. Nel terzo i fratelli Giuffrè portano in scena una specie di pochade. E Cindy Leadbetter si spoglia molto. Buona notte.