IL DIVANO DEI GIUSTI – CHE VEDIAMO STASERA? IN PRIMA SERATA AVETE “TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL’AZZURRO MARE DI AGOSTO”, IL BIOPIC DI JAMES BROWN, “GET ON UP”, E UNO DEI MIGLIORI FILM DI OZPETEK, “SATURNO CONTRO”, MA OCCHIO ALL’OTTIMO “LA FIERA DELLE ILLUSIONI” – IN SECONDA SERATA TROVATE IL DURISSIMO “FUNNY GAMES”, DOVE DUE GIOVANI ENTRANO NELLA CASA SUL LAGO DI UNA RICCA COPPIA BORGHESE E INIZIANO IL GIOCO AL MASSACRO, E “IL PONTE DELLE SPIE”… - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Mah… Tv2000 alle 20, 55 riesuma un vecchissimo film di corse automobilistiche anni ’50 in Technicolor come “Johnny Dark bolide rosso” diretto dall’onesto George Sherman con un giovane Tony Curtis come Johnny Dark, l’adorabile Piper Laurie come la ragazza a suo fianco, il poco sopportabile Don Taylor come l’amico Duke, Paul Kelly, Ilka Chase. C’è pure Scatmam Crothers. Leggo che venne girato a Toledo, in America. Rieditato negli anni ’70, sembrava un film vecchissimo.
Cine 34 alle 21 propone uno dei grandi successi di Lina Wertmuller, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto” con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Riccardo Salvino. Lotta di classe e lotta tra uomo e donna per la sopravvivenza. E non solo. E’ terribile non secondo me, ma secondo tutti i critici americani, il reboot di “Hellboy” diretto nel 2019 da Neil Marshall con David Harbour, Milla Jovovich, Ian McShane, Sasha Lane, Daniel Dae Kim, Canale 20 alle 21, 05, dove il mezzo diavolo con le corna spuntate viene chiamato per combattere un gruppo di giganti e una strega.
Iris alle 21, 10 propone uno dei grandi western della mia infanzia, “I dannati e gli eroi” di John Ford con Jeffrey Hunter, Constance Towers, Woody Strode, Billie Burke, Juano Hernandez, dove per la prima volta si affrontava il tema dei soldati neri, il battaglione Buffalo, e della loro integrazione. Il giovane tente interpretato da Jeffrey Hunter difende nella corte marziale il sergente nero Routledge, cioè il grande Woody Strode al suo primo film con Ford, accusato di aver ucciso un maggiore e violentato e ucciso sua figlia. Non è stato lui. Ovviamente.
Pur se costruito come un film processuale, con molti flashback, ricordo che mi colpì molto il fatto che il protagonista fosse un soldato afro-americano. Erano gli indiani a chiamarli Buffalo Soldiers. Mi comprai subito il 45 giro con la canzone “Captain Buffalo”. Le unità composte di soli soldati neri vennero sciolte con l’abolizione del segregazionismo. In realtà il film era nato come progetto per la regia di André De Toth con la stessa storia, ma ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale in Germania. Il soldato nero era accusato di stupro e omicidio di una ragazza tedesca.
Su Canale 27 alle 21, 10 avete il biopic sulla vita di James Brown, “Get on Up”, diretto da Tate Taylor con Chadwick Boseman, Viola Davis, Octavia Spencer, Nelsan Ellis, Lennie James, Tika Sumpter. Ha ottime critiche. Rai Movie alle 21, 10 propone il curioso “Super – Attento crimine”, strampalato film di un quasi super-eroe sfigato che combatte il crimine con una assurda maschera diretto da James Gunn prima di esplodere con “I guardiani della galassia”, con Rainn Wilson, Ellen Page, Liv Tyler, Kevin Bacon, Gregg Henry, Michael Rooker. Imperdibile per i fan di James Gunn.
Su La5 alle 21, 10 trovate uno dei migliori film di Ferzan Ozpetek, “Saturno contro” con Pierfrancesco Favino, Margherita Buy, Stefano Accorsi, Ambra Angiolini, Luca Argentero. Magari vi può interessare “Il sequestro Soffiantini” di Riccardo Milani con Michele Placido, Tony Sperandeo, Claudia Pandolfi, Claudio Santamaria, Anna Bonaiuto, Mediaset Extra, alle 21, 10, storico rapimento avvenuto nel 1997 dove l’imprenditore Giuseppe Soffiantini non solo rimase nove mesi ostaggio dei banditi sardi, ma perse anche un orecchio.
Rai5 alle 21, 15 propone l’ottimo “La fiera delle illusioni” o “Nightmare Alley”, di Guillermo Del Toro con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Rooney Mara, Toni Collette, Willem Dafoe, Ron Perlman, tratto più che dal film di Edmund Goulding con Tyrone Power del 1947, da noi invedibile da anni (ora è su Criterion), dal romanzo di pochissimo precedente e di gran culto (lo trovate su Sellerio con traduzione di Tommaso Pincio) del misterioso William Lindsay Gresham, scomparso suicida, malato e depresso nel 1962. Un romanzo semi-autobiografico costruito sull’autodistruzione del protagonista, come tanta letteratura e tanto cinema americano dello stesso periodo. Una storia circolare, come in “Freaks” di Todd Browning, e una storia faustiana come “Alias Nick Beal” di John Farrow con Ray Milland.
Del Toro e la sua nuova co-sceneggiatrice nonché nuova moglie, Kim Morgan, già sposa e musa del bizzarro Guy Maddin, sembrano interessati da una parte alla grande ricostruzione visiva dei baracconi del terrore così vivi nella cultura americana della prima metà del secolo scorso, da un’altra a ricostruire quel tipo di cinema del primissimo dopoguerra a metà tra il noir e il fantastico dove la caduta finale del protagonista nelle tenebre è l’unica soluzione. Grande scommessa per attori star come lo fu Tyrone Power, così bello e per nulla maledetto, o come lo è oggi Bradley Cooper, che Toni Colette nei panni dell’indovina Zeena, vedendolo nudo nella vasca da bagno, descrive come uno spettacolo per gli occhi.
Se la prima parte del film, tutta ambientata nella fiera delle illusioni, saldamente tenuta dal direttore Willem Dafoe, è una sorta di wunderkammer dove muovere l’ambiguo Stan Carlisle di Bradley Cooper tra personaggi speciali che Del Toro sa descrivere alla perfezione, dal forzuto Ron Perlman al minuscolo Maggiore di Mark Povinelli, dalla coppia di illusionisti, Toni Colette e David Strathairn, alla ragazza elettrica Molly di Rooney Mara, nella seconda, dove Stan e Molly diventano ricchi coi numeri da mentalisti le cose si complicano.
Perché Del Toro entra in un mondo da noir che non ha così frequentato, pieno di ricchi potenti con un passato pericoloso, come Richard Jenkins, che né lui né il suo protagonista sanno bene come affrontare. Ma è in questo rischioso secondo mondo che domina il grande talento di Cate Blanchett, nel ruolo della femme fatale, la psicanalista Lilith Ritter, che non può che portare alla distruzione Stan e i suoi sogni.
Rai4 alle 21, 20 passa l’action dove tutti gli attori recitano in mutande “Trappola in fondo al mare” di John Stockwell con Paul Walker, Jessica Alba, Scott Caan, Ashley Scott, Josh Brolin, James Frain. Su Canale Nove alle 21, 25 abbiamo invece l’avventuroso vecchio stile “Il tesoro dell’Amazzonia” di Peter Berg con Dwayne "The Rock" Johnson, Seann William Scott, Rosario Dawson, Christopher Walken, regista modesto ma bel cast. Passiamo alla seconda serata con “Sicario”, bellissimo thriller poliziesco di confine diretto da Denis Villeneuve con Emily Blunt, Jon Bernthal, Josh Brolin, Benicio Del Toro, Jeffrey Donovan, Rai Movie alle 22, 45.
Su Rai4 alle 23, 10 trovate il thriller “9 Bullets Fuga per la libertà” diretto da Gigi Gaston con Lena Headey ballerina di brulesque che si mette nei guai, Sam Worthington, Dean Scott Vazquez, Cam Gigandet, Barbara Hershey. Terribile, ha addirittura 0 gradimento su Rotten Tomatoes. Su La7 alle 23, 15 passa invece il durissimo “Funny Games”, anzi “Funny Games U.S.”, la versione americana dell’originale FUnny Games diretto sempre da Michael Haneke con Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Brady Corbet, Devon Gearhart, Boyd Gaines, dove due giovani violenti entrano nella casa sul lago di una ricca coppia borghese e iniziano il gioco al massacro.
Mediaset Italia 2 alle 23, 15 passa il sicuramente più divertente “Il re scorpione” di Chuck Russell con Dwayne Johnson, Kelly Hu, Michael Clarke Duncan, Steven Brand, Sherri Howard. Cielo alle 23, 20 ripropone l’ottimo “Amanti” di Nicole Garcia con Pierre Niney, Stacy Martin, Benoît Magimel. Su Cine 34 alle 23, 20 trovate addirittura “Mimì metallurgico ferito nell’onore” di Lina Wertmüller con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Turi Ferro, Elena Fiore, il primo e forse migliore dei film della Wertmuller con i suoi attori preferiti, Giannini e Melato.
E’ il film che cambiò la vita a tutti, anche alla grottesca Elena Fiore che la Wertmuller riprende con un grandangolo che le deforma il sedere in maniera oggi impossibile da fare. Giannini, nel ruolo di Mimì, parla il siculo alla catanese che gli insegna Tuccio Musumeci. Strepitoso Turi Ferro. Su Iris alle 23, 25 trovate un classico come “Il mucchio selvaggio” di Sam Peckinpah con William Holden, Ernest Borgnine, Robert Ryan, Ben Johnson, Jamie Sanchez, Warren Oates, Emilioi Fernandez, Strother Martin, L.Q. Jones. Pur se scritto da Walon Green, molto delle scene più celebri, come la camminata dei quattro rimasti per salvare Angel, erano improvvisate.
Durante la lavorazione il comportamento di Sam Peckinpah fu quasi insopportabile per tutti, da Robert Ryan a Ernest Borgnine.. Al punto che William Holden praticamente lo imita col suo personaggio, Pike Bishop. All’anteprima del film vennero invitate vari critici americani, come Rex Reed, Judith Christ e Jay Cocks, che allora scriveva sul Time. Cocks portò con sé Martin Scorsese. Alla fine del film si resero conto di aver visto un capolavoro. Su Rai Due alle 23, 40 avete “Amore e libertà – Masaniello”, sconosciuto film di Angelo Antonucci con Anna Ammirati, Sergio Assisi, Massimiliano Dau, Nicola Di Pinto, Cosimo Fusco.
Rete 4 alle 23, 45 spreca un grande film realistico sugli anni della Guerra Fredda come “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda, Eve Hewson, Billy Magnussen. “Ma non sei preoccupato?”. “Servirebbe?”. Segnatevela, perché è la battuta più bella del film, ripetuta almeno tre quattro volte dalla strepitosa spia russa di Mark Rylance. E poi, il microchip dentro il nickelino, la Guerra Fredda, il Muro di Berlino, il faccione americano di Tom Hanks che ci spiega che tutti hanno diritto a una difesa, Mark Rylance, allora poco noto, che si mangia tutti, “Un due tre” di Billy Wilder con James Cagney, Berlino Est dove tutti fanno il doppio e il triplo gioco, il cappottone newyorkese.
Tutto questo fa di Il ponte delle spie, diretto e prodotto da Steven Spielberg, ma scritto per lui da Matt Charman e dai Fratelli Coen, non solo un grande film, ma una meraviglia inaspettata. Come lo sono tutti i film che Tom Hanks ha girato con Spielberg, Il suo piccolo avvocato newyorkese assicurativo James Donovan, che alla fine degli anni ’50 si vede affidare un incarico forse troppo grande per lui, addirittura la difesa di una spia sovietica colto sul fatto, Rudolf Abel, interpretato da Mark Rylance, diventa un eroe da battaglia dei diritti civili quasi senza accorgersene, come fosse l’avvocato Atticus Finch di Gregory Peck in Il buio oltre la siepe.
E infatti proprio Gregory Peck nel 1965 avrebbe dovuto interpretare questo personaggio, realissimo, in un film scritto da Stirling Silliphant che venne considerato troppo scomodo per i tempi. La storia di Rudolf Abel e del nickelino col microchip entrò come episodio nel film voluto dalla Cia di Mervyn LeRoy Sono un agente FBI di pura propaganda anticomunista.
Insomma, l’avvocato James Donovan, anche se lavora per il Governo Americano e poi direttamente per la Cia, non se la sente di fare quel minimo che gli hanno chiesto, cioè una difesa d’ufficio solo per le apparenze che porterebbe dritto alla sedia elettrico il suo assistito, così riesce a salvare la vita alla spia russa, che impara a conoscere in carcere e che stima profondamente, perché non lo vede come un traditore, ma come un uomo che lavora per il proprio paese. Questo nella prima metà del film, mettendosi contro la stampa e tutti i reazionari americani anticomunisti.
Nella seconda metà, ambientata pochi anni dopo, James Donovan si servirà di Rudolf Abel come merce di scambio sul ponte di Glienicke in una Berlino da pochissimo divisa con il Muro, per recuperare ben due americani finiti oltre Cortina, il pilota Gary Powers, che stava fotografando zone top secret russe e rischia dieci anni di carcere e uno studente universitario rimasto inaspettatamente dall’altra parte. Spielberg e i Coen dividono in due parti il film, come fossero situazioni del tutto diverse, ma senza questo grande preambolo civile e di conoscenza dei personaggi, non potrebbe mettere in scena così bene l’avventura dell’avvocato newyorkese a Berlino Est e il suo gioco coi russi e i tedeschi per lo scambio delle spie.
Rai Movie alle 0, 55 propone invece “Il tuo ultimo sguardo” di Sean Penn con Charlize Theron, Javier Bardem, Adèle Exarchopoulos, Jean Reno, Jared Harris. Bruttissimo, nel ricordo. Con dialoghi terribili. "Mi penetri, ma non mi capisci", dice Charlize Theron al bel dottore Javier Bardem nell'Africa delle guerre selvagge e delle Ong dove i dottori salvano vite in tempi brevi e scopano allegramente col sorriso sulla faccia. Aiuto!
Era un film del tutto sbagliato, malgrado la regia di Sean Penn, attori come Charlize Theron, Javier Bardem, un Jean Reno come Doctor Love, che appena apre la bocca fa scoppiare dalle risate il pubblico, l'Adele Exarkopoulos di "La vie d'Adele" che finisce come trombata di coproduzione con Bardem ("non le ho mai detto ti amo", si difende il bastardo) e si prende pure l'Aids. Inseguiamo per un paio d'ore la storia d'amore fra Theron, figlia del direttore defunto di una Ong, e il dottor Bardem sempre dietro a qualche gamba da amputare, bambini da far nascere, pallottole da schivare. Difficile ridere della guerra, ma dei dialoghi assurdi che sentiamo fra i protagonisti del film, magari sì.
Cine 34 all’1, 35 passa “I 2 soliti idioti” di Enrico Lando con Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Teo Teocoli, Miriam Giovanelli, Gianmarco Tognazzi. Poco o nulla so di “Takeaway” di tal Renzo Carbonera con Libero De Rienzo, Carlotta Antonelli, Primo Reggiani, Paolo Calabresi, Anna Ferruzzo, Rai Due all’1, 55. Magari non è malissimo “Dad – Papà” di Gary David Goldberg con Jack Lemmon, Ted Danson, Olympia Dukakis, Kathy Baker, Kevin Spacey, Ethan Hawke, Iris alle 2, 15. La chiudo qui.