IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – NON VEDO L’ORA DI VEDERE SU NETFLIX IL GRANDE RITORNO AL CINEMA DEL GENIALE HENRY SELICK, AUTORE DI CAPOLAVORI IN STOP MOTION COME “THE NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS” E “CORALINE”. STAVOLTA CI PROPONE “WENDELL & WILD”, CON DUE DIAVOLI, QUELLI DEL TITOLO, CHE TORMENTANO UNA BUFFA RAGAZZA PUNK-ROCK DAI CAPELLI VERDI, CHE VORREBBE TANTO RIVEDERE I SUOI GENITORI MORTI. OTTIME CRITICHE, OVVIAMENTE. MI SEMBRA INTERESSANTE, SEMPRE SU NETFLIX, ANCHE IL POLIZIESCO-POLITICO SUDAFRICANO “WILD IS THE WIND” – VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
E stasera che vediamo? Non vedo l’ora stasera di vedere su Netflix il grande ritorno al cinema dopo una decina d’anni del geniale Henry Selick, autore di capolavori in stop motion come “The Nightmare before Christmas” e “Coraline”.
Stavolta assieme al Jordan Peel di “Get Out”, “Us”, “Nope”, ci propone “Wendell & Wild”, con due diavoli, quelli del titolo, doppiati da Keegan Michael Kay e lo stesso Jordan Peele, che tormentano una buffa ragazza punk-rock dai capelli verdi, doppiata da Lyric Bass, che vorrebbe tanto rivedere i suoi genitori morti. Ottime critiche, ovviamente.
Ho visto invece su Netflix la nuova versione tedesca, un filmone di due ore e 40, tratto dal capolavoro del 1929 di Erich Maria Remarque “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Ho ovviamente visto da ragazzo il film di Lewis Milestone del 1930 con Lew Ayres, ma anche quello del 1979 di Delbert Mann con Richard Thomas, Ernest Borgnine e Donald Pleasence.
Questa nuova versione, finalmente tedesca, diretta con serietà e competenza da Edward Berger è un filmone ricco e ben costruito che non tradisce il romanzo, anche se gli attori, Paul Baumer, Albrecht Schuch, tra tutto quel fango si perdono un po’.
Niente di eccezionale rispetto a quel che ci sembrò il film di Milestone, però un’ottima versione moderna. E tedesca.
Mi sembra interessante, sempre su Netflix, anche il poliziesco-politico sudafricano “Wild Is the Wind”, scritto e diretto da Fabian Medea, costruito attorno all’indagine di due poliziotti corrotti dell’omicidio di una ragazza in paese dilaniato dal razzismo e dal segregazionismo. Vi consiglio, sempre su Netflix, due rarità come “Le départ", che da noi venne tradotto come “Il vergine”, primo film francese girato nel 1967 dal polacco Jerzy Skolimowski con Jean-Pierre Léaud quando era l’attore numero uno di tutte le Nouvelle Vague.
Favoloso anche l’horror o giù di lì “Blue Blood”, da noi tradotto malamente come “I diavoli n° 2”, diretto nel 1973 da Andrew Sinclair con un malefico Oliver Reed cameriere che ha molto da nascondere, Fiona Lewis e la giovane Anna Gael che incontra qui il romanziere nobile, Alexander Thynne, marchese di Bath e autore del libro da cui è tratto il film, che presto la sposerà. Anche il set dove si svolge l’azione, la Longleat House, appartiene alla sua famiglia.
Altra stravaganza è il fatto che sia uno dei rari film che interpreta da etero, con tanto di scene di nudo, il grande Derek Jacobi, che sei anni dopo si legò con una relazione stabile all’attore Richard Clifford. Fiona Lewis ha raccontato alla fanzine “Femme Fatale” che si è divertita un sacco con il cast visto che erano sbronzi ogni sera con Oliver Reed e Derek Jacobi. Glu Glu.