IL DIVANO DEI GIUSTI – E STASERA CHE VEDIAMO? CI SAREBBE “MALÈNA” DI GIUSEPPE TORNATORE CON MONICA BELLUCCI BELLISSIMA VEDOVA CHE FA IMPAZZIRE TUTTO UN PAESE DI MASCHI ARRAPATI NELLA TRINACRIA FASCISTA SU CINE 34 ALLE 21 - TROVO BELLISSIMO IL CONTORTO E MISTERIOSO “JULIETA” DI PEDRO ALMODOVAR - ATTENTI CHE SU RETE 4 ALLE 2, 15 PASSA QUELLO CHE È CONSIDERATO UNO DEI CAPOLAVORI DI LUCIO FULCI, IL THRILLER “SETTE NOTE IN NERO” - VIDEO
-Marco Giusti per Dagospia
E stasera che vediamo? Intanto preparate i vecchi dvd, ma anche i vecchi vhs del Padrino di Francis Coppola, perché la versione del 50° anno del film, prevista a giorni al cinema, il 28 febbraio esattamente, non ha il doppiaggio originale che tutti amiamo, ma un nuovo doppiaggio.
Almeno così risulta dal trailer. Perché? Aiuto! Ma che siamo matti? Dove sono finite le voci di Giuseppe Rinaldi (Don Vito Corleone), Ferruccio Amendola (Michael), Pino Colizzi (Santino), Cesare Barbetti (Tom Haden). C'era perfino Gigi Reder (Paulie). Il film è quel film, in Italia, anche perché ha quelle voci meravigliose del cinema italiano.
Passiamo ai film della serata. Diciamo subito che ci sarebbe “Malèna” di Giuseppe Tornatore con Monica Bellucci bellissima vedova che fa impazzire tutto un paese di maschi arrapati nella Trinacria fascista su Cine 34 alle 21. Lo sceneggiatore Luciano Vincenzoni, sua è la storia e il trattamento, molto protestò per la riscrittura di Tornatore. Non aveva tutti i torti, a dir la verità, ma il film, grazie al funzionamento sul modello di Laura Antonelli in “Malizia” della Bellucci e alle molte trovate alla Pietro Germi, funziona benissimo lo stesso.
La macchina messa insieme dal meglio dei produttori esecutivi italiani, Mario Cotone e Pietro Notarianni, qui anche attore come ai tempi di Fellini, regge bene, ma si vedono anche molti sprechi, molte situazioni non sviluppate. E la storia è un bel po’ banalizzata. Alla fine funziona non la macchina da guerra produttiva, ma la strutturina da commedia sexy da sub-Samperi con la Bellucci nuda, il ragazzino pipparolo e il paese dei guardoni. Cosa fare? L’Italia è questa.
Sempre di ambientazione italiana durante il ventennio, ricordo come un erotico con troppi flou e troppa atmosfera da cinema d’autore il pur apprezzabile “Ritratto di borghesia in nero”, Cielo alle 21, 15, diretto da Tonino Cervi, che qui gira alla Mauro Bolognini, tutto ambientato durante il fascismo in quel di Venezia dove scoppiano torbide passioni e triangoli pericolosi tra signore non più giovani, giovanotti e giovinette della borghesia decadente della città. Tratto dal romanzo "La maestra di piano" di Peyrefitte riscritto per lo schermo da Goffredo Parise e Cesare Frugoni. Bel cast però, con Senta Berger pazza di Stefano Patrizi, Ornella Muti nuda e bellissima, Paolo Bonacelli, Capucine, Maria Monti, Giancarlo Sbragia e un grande Eros Pagni.
Beh, su Rai Tre hanno tirato fuori “Il caso Collini” di Marco Kreuzpantner con Elyas M’Barek, Alexandra Maria Lara e Franco Nero, un interessante film tedesco del 2019 costruito su un vero fatto giudiziario di qualche anno fa, l’omicidio del vecchio padrone di una fabbrica compiuto da un italiano che lavorava con lui da 35 anni, che mise in luce un vero e proprio scandalo riguardante i tanti criminali di guerra che l’avevano fatta franca nella Germania del dopoguerra. Un giovane avvocato si trova a difendere il vecchio operaio Fabrizio Collini, cioè Franco Nero, accusato dell’omicidio misterioso del padrone della fabbrica dove ha lavorato per tutta la vita.
Su Iris alle 21 avete invece uno dei film più seri e drammatici di Clint Eastwood, “Changeling” con Angelina Jolie, John Malkovich, che segue il calvario di una donna, nella Los Angeles del 1928, che scopre che suo figlio è stato rapito e quando qualche tempo dopo il bambino torna, si rende presto conto che non è suo figlio. Nessuno però le vuole dare retta e viene trattata da pazza.
Se siete stanchi di drammoni al femminile, ci sarebbe “Dredd – Il giudice dell’Apocalisse” di Pete Travis con Karl Urban, Olivia Thirlby, Lena Headey su Canale 20 alle 21, 05, fumettone fantascientifico nato nell’ormai lontano 1977 nella graphic novel di John Wagner e Carlos Ezquerra trattato qui da uno specialista del nuovo cinema di fantascienza come Alex Garland. Da vedere. Ricordo come uno dei film meno riuscito del pur grande John Sturges “Sacro e profano”/”Never So Few”, filmone di guerra e d’amore con Frank Sinatra nei panni del capitano Tom Reynolds che combatte in quel di Burma durante la Seconda Guerra Mondiale e in quel di Calcutta si innamora della bella italiana Gina Lollobrigida.
“Doveva accadere” titola il trailer del film: “Sinatra meets Lollobrigida”. E giù baci bollenti tra Frank e Gina. Ci sono anche Steve McQueen, Peter Lawford, Richard Johnson e addirittura Charles Bronson. Steve McQueen subentrò a Sammy Davis Jr che aveva osato dire in un’intervista che cantava meglio di Frank Sinatra. Zac! Gli tagliò la parte. Attenti a Brian Donlevy che recita da ubriaco per tutto il tempo. Su Italia 1 alle 21, 20 divertitevi con “Transporter 3” di Olivier Megaton con Jason Statham, François Berléand, Natalya Rudakova. Sembra il solito fumettone, solo che è tutto ambientato in Ucraina, visto che il baldo Statham deve scortare la figlia di un colonnello dell’esercito ucraino da Parigi a Odessa.
In seconda serata avete un bel po’ di repliche, ma anche “Codice Genesi” dei fratelli Albertg e Allen Hughes con Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Jennifer Beals su Rai 4 alle 23, 05, post-atomico con messaggio e Denzel Washington che ha forse la chiave per salvare il futuro dell’umanità.
Non male il drammone/giallone di Giuseppe Tornatore “La sconosciuta” che rivelò al pubblico italiana la bravissima Kseniya Rappoport che fa Irina, una ragazza ucraina con un passato terribile tutto da scoprire che entra volutamente dentro una famiglia borghese italiana per diventare la baby sitter della loro bambina... Ci sono Claudia Gerini e Pierfrancesco Favino, Piera Degli Esposti e un incredibile Michele Placido come Muffa, cattivissimo pappone calvo e glabro color oro che si mostra nudo e domina Irina.
Tra migliori film di Tornatore, soprattutto nella prima parte più thriller. Su Canale 5 c’è alle 23, 25 “Mission: Impossible 3” di J.J. Abrams con Tom Cruise, Michelle Monaghan, Ving Rhames, Keri Russell, Philip Seymour Hoffman, decisamente non all’altezza dei primi due episodi della serie. Trovo bellissimo, molto più di “Dolor y Gloria”, il più contorto e misterioso “Julieta” di Pedro Almodovar, tratto da tre storie di Alice Munro, Canale 5 alle 23, 30, con Emma Suarez, Adriana Ugarte, Inma Cuesta, Rossy De Palma.
Almodovar ne fa una sorta di giallo a scatole cinesi dove una storia entrerà nell’altra con un meccanismo alla “Vertigo”. Julieta, interpretata da due diverse attrici, una più giovane e l'altra più grande, Emma Suarez e Adriana Ugarte, non ha più notizie della figlia Antia da tredici anni, quando incontra l'amica storica della figlia, Bea, Michelle Jenner, che dice di averla incontrata.
Molla quindi tutto, cambia casa, ritornando in quella dove aveva cresciuto la figlia e le scrive una lettera che diventa presto il flash back della sua vita. Il cuore di tutto, scrivevo nel 2016 da Cannes, rimane il rapporto fra il desiderio e le scelte, tra l'erezione maschile, che vediamo immortalata già sui titoli di testa da una statuetta fallica, e il senso di colpa femminile. Trionfo di collant anni 80 nei flashback e bellissima scena di sesso in treno.
Su 7Gold alle 23, 30 passa un bel thriller di Paul Schrader, “Le due verità – Forever Mine” con Joseph Fiennes, Ray Liotta, Gretchen Mol. Parte come un triangolo amoroso tra la bella moglie di un pericoloso intrallazzone politico e un aitante bagnino che finisce male. Ma la vendetta coverà per ben sedici anni…
Su Rai Tre Fuori Orario presenta all’1, 30 un capolavoro di Edward Yang, “Taipei Story” con Hou Hsiao-hsien, Ko Su-Yun e prosegue la serata con taiwanese con “I ragazzi di Feng Kuei” di Hou Hsiao-hsien con Niu Shengze e Lin Xiulong alle 3, 30.
Attenti che su Rete 4 alle 2, 15 passa quello che è considerato uno dei capolavori di Lucio Fulci, il thriller “Sette note in nero”, sceneggiato da Roberto Gianviti e Dardano Sacchetti e tratto da un romanzo di Vieri Razzini, che non si è mai mostrato particolarmente contento del trattamento di Fulci, con Jennifer O’Neil che vede i delitti prima che accadano, Marc Porel, Jenny Tamburi, Gabriele Ferzetti, Gianni Garko.
Nella notte c’è ancora tempo per un poco noto “Bel Ami” con Robert Pattinson, Kristin Scott Thomas e Uma Thurman diretti da Declan Donnellan e Nick Ormerod nel 2012, Rai Due alle 3, 30. Ma anche per la replica del notevolissimo “Sweet Charity” di Bob Fosse con Shirley MacLaine, Ricardo Montalban, Sammy Davis, la versione musical di “Le notti di Cabiria” di Federico Fellini, Iris alle 3, 45. Rivisto da poco è piuttosto bello, ha un paio di grandi numeri, anche se Shirley MacLaine, oggi, non è più così adatta al personaggio come lo era quando lo interpretò prendendo il posto che aveva a Broadway Gwen Verdon, musa e moglie di Fosse, qui al suo primo film da regista.
La Verdon però la aiutò moltissimo come coach e sua coreografa sul set. E’ rarissima la commedia di Giorgio Bianchi “Porca miseria!” con Carlo Croccolo, Francesco Golisano , Isa Barzizza, Mario Riva, Carlo Campanini e Tina Pica, Rete 4 alle 3, 50. Davvero mai visto. Leggo che è il remake di “Quei due” di Gennaro Righelli del 1935 con Eduardo e Peppino… Mah!