IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA MI RIVEDREI IL BELLISSIMO “INTERVISTA” DI FELLINI. QUANDO SCESE IN CAMPO SILVIO BERLUSCONI, E IO MONTAVO ANCORA BLOB, OSAI INSERIRE, AL POSTO DEL KARAOKE DI FORZA ITALIA, LA SCENETTA DEL FILM CON CENCIO E L’OPERAIO (“A CENCIO, HO VISTO ROMOLETTO E SAI CHE TI DICE… CHE TE LA VAI A PIGLIÀ INDERCULO”) UN GRUPPO DI DIRIGENTI RAI CERCÒ DI DARMI 10 GIORNI DI SOSPENSIONE, SOSTENENDO CHE AVEVO MANDATO AFFANCULO IL CAV. ALLA FINE… VIDEO
-Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In chiaro mi rivedrei su Rai Storia alle 21, 15 il bellissimo “Intervista” di Federico Fellini con Sergio Rubini come Fellini giovane che arriva a Cinecittà, Antonella Ponziani, Maurizio Mein, Paola Liguori, Lara Wendel. Il pretesto è una finta intervista di una finta troupe giapponese allo stesso Fellini.
Ma trovate di tutto, da Luigi Notarianni, geniale organizzatore felliniano che fa il gerarca fascista sul tranvetto di Cinecittà, un episodio meraviglioso con Fellini che incontra il mitico Er Chiodo alias Rodolfi De Santis, caratterista a Cinecittà, detto così sia perché ballava benissimo, mi disse Nicola Di Gioia, sia perché non la smetteva mai, ma proprio mai, di chiedere aiuto e lavoro. Appunto come fosse un Chiodo.
E poi un altro con Marcello Mastroianni che fa Mandrake, finalmente!, e assieme a Fellini vanno a trovare Anita Ekberg e si torna a parlare della Dolce Vita e del bagno nella Fontana di Trevi. E la messa in scena magistrale dei due operai che stanno dipingendo una parete dello Studio 5 a Cinecittà- “A Cencio, sai chi ho visto ieri? Ho visto Romoletto… e sai che ti dice… che te la vai a piglià inderculo”.
Quando scese in campo Silvio Berlusconi, e io montavo ancora Blob (e Blob era Blob), visto che negli stessi giorni era morto Fellini e il cielo che era stato dipinto da Antonello Geleng per “Intervista” era lo stesso che si era fatto dipingere Berlusconi a poca distanza da Cinecittà per il suo auditorium della nascita di Forza Italia, osai inserire nel cielo berlusconiano di Geleng, al posto del karaoke di Forza Italia (lo ricordate?) la scenetta di Fellini con Cencio e l’operaio… La Rai dei professori, un gruppo di simpatici dirigenti, cercò di darmi dieci giorni di sospensione, sostenendo che avevo mandato affanculo Berlusconi.
Finì che subii una sorta di processo interno, il primo della storia della Rai, dove venni difeso da Claudio Verna e dove un vecchio giudice napoletano, chiamato a dire la sua sul caso, mi salvò, sostenendo che si poteva sentire anche mille volte il montaggio ma per mille volte il vattelapiglainderculo sarebbe stato sempre e solo rivolto al povero Cencio. Perché la battuta iniziava con “A Cencio…” Così si limitarono a darmi due giorni di sospensione reo di volgarità. Ma è Fellini dissi, “Intervista” è prodotto dalla Rai, di cosa stiamo parlando? Inoltre la scenetta era stata rubata da Fellini al povero Flaiano…
Se volete emozioni più forti c’è il buffo “Critters – Gli extraroditori” di Stephen Herek con Dee Wallace Stone, M. Emmet Walsh, Billy Green Bush, Scott Grimes, Mediaset Italia 2 alle 21, 15. O il bel thriller “Il collezionista” di Gary Fleder con Morgan Freeman, Ashley Judd, Cary Elwes, Tony Goldwyn, Jay O. Sanders. Visto cento volte. Cine 34 alle 21, 15 propone “L’insegnante balla con tutta la classe” di Giuliano Carnimeo con Nadia Cassini, Lino Banfi, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Renzo Montagnani. Ormai un classico.
Cielo alle 21, 20 ripropone addirittura “Malizia” di Salvatore Samperi con Laura Antonelli, Turi Ferro, Alessandro Momo, Tina Aumont. Con Malizia, grazie a Samperi, versione popolare e di successo del più duro e bellocchiesco Grazie zia, nasce la commedia sexy all’italiana e il culto di Laura Antonelli. «Con Grazie zia credevo di avere fatto un gran film, e ho preso pugni in faccia. Allora ho cercato di agganciare il pubblico» disse il regista a Giorgio Calcagno nel 1976. Magari però non fu un successo così premeditato.
«Mi ero messo in testa di fare un film garbato, che fosse quello che era stato per me l’erotismo, con un po’ di ironia e facendo nel contempo anche un discorso sul possesso. Così nacque il soggetto di Malizia, che per due anni passò per i cassetti di tutti i produttori d’Italia. Nessuno voleva farlo, le cose più comuni erano: ‘Ma se le cameriere non esistono più!’».
Samperi ha pure ricordato che il film nasceva col titolo “Senza malizia”, ma anche che è pieno di giochini personali: «Il protagonista si chiamava come mio padre, ci ho inserito ricordi di quando mi recavo in Sicilia con la famiglia… [...] Mio padre era siciliano. Tutte quelle risse con la nonna sono realmente accadute…».
Ottavio Jemma, sceneggiatore del film assieme a Samperi e a Alessandro Parenzo, ricorda in La fabbrica del riso la nascita del progetto: «Non so da dove sia saltato fuori, ma c’era un soggetto scritto da Augusto Caminito il cui ‘nocciolo’ piaceva a tutti: in una famiglia medio borghese la seduzione del ragazzino da parte della bella servetta e il tentativo di lui di dominarla, di farne in qualche modo una schiava sessuale. Buttammo via tutto il resto e intorno a quel nocciolo costruimmo in settimane di riunioni (Salvatore e io, talvolta con la partecipazione di Clementelli) la commedia di Malizia.
Il risultato di quelle riunioni fu un trattamento di una cinquantina di pagine, che conteneva quasi perfettamente la struttura e lo sviluppo del futuro film. Solo al momento di sceneggiare fu chiamato a darci una mano un amico di Samperi, Sandro Parenzo, un ragazzo molto intelligente che veniva dal Veneto e desiderava fare del cinema, ma capì subito che con il mestiere di sceneggiatore in Italia non ci si arricchisce».
Per il ruolo del protagonista, Samperi chiama dapprima Manfredi e Tognazzi: «Tognazzi disse che lui il siciliano non sapeva farlo. Manfredi ribatté che era troppo vecchio per fare il ragazzino e troppo brutto per fare la donna, i ruoli principali del film. La ragione, ovviamente, era che non volevano fare un film con uno che aveva avuto degli insuccessi…». Samperi aveva chiamato anche Ciccio Ingrassia. Che rifiutò.
«Ero appena reduce da La violenza: quinto potere di Florestano Vancini e accettare la proposta di Malizia avrebbe significato inasprire ulteriormente i rapporti già tesi fra me e Franco». Così si arrivò a Turi Ferro, allora considerato da tutti attore troppo legato al teatro.
Per la protagonista, invece, Samperi stesso volle l’Antonelli, anche se il produttore, Silvio Clementelli, avrebbe voluto Mariangela Melato, che allora andava parecchio di moda: «L’Antonelli era proprio stupenda, aveva questo corpo anni Cinquanta, una faccia dolcissima. Aveva fatto un film intitolato Il merlo maschio e circolavano sue fotografie che trovavo meravigliose. Quando la conobbi mi piacque persino di più. Con quella sua strana timidezza… Aveva delle resistenze incredibili, proprio perché era stata usata sempre con molto poco rispetto».
Alessandro Momo, invece, sedici anni, abitava proprio di fronte a casa di Samperi. Presentando il film in anteprima a Saint-Vincent, il 24 marzo 1973, Laura Antonelli dichiara: «Malizia è il mio primo vero film, anche perché Samperi non è soltanto un regista giovane, ma l’indimenticabile autore di quel Grazie zia che rimarrà per sempre un capolavoro del cinema italiano. Se si pensa poi che lo realizzò a soli 22 anni.»
«Un successo inaudito (5 miliardi e 383 milioni), Laura Antonelli assurta di colpo a simbolo del sesso italico voyeurismo endemico e piccole porcherie esplosive fissate in un catalogo da variare all’infinito, molto più aperto dei filoni precedenti (mondo-di-notte, decamerotico)», scriveva Giovanni Buttafava a pochi anni dalla sua uscita. Su Italia 1 alle 21, 20 avete invece il sempre divertente “L’era glaciale” di Carlos Saldanha, Chris Wedge.
Passiamo alla seconda serata con il drammatico “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” di Caroline Link con Riva Krymalowski, Marinus Hohmann, Carla Juri, Oliver Masucci, Justus von Dohnanyi, Rai Movie alle 22, 50. Italia 1 alle 23, 05 propone il più scatenato “Transformers”, il primo, quello diretto da Michael Bay con Shia LaBeouf, Megan Fox, Josh Duhamel, Tyrese Gibson, Rachael Taylor, Jon Voight.
Cine 34 alle 23, 10 va avanti con la commedia sexy proponendo un vistissimo “L’insegnante viene a casa” di Michele Massimo Tarantini con Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Alvaro Vitali, Lino Banfi, Marco Gelardini. Cielo alle 23, 15 propone invece l’ultimo, terribile film di Laura Antonelli, “Malizia 2000”, vero e proprio sequel del primo Malizia diretta ancora da Salvatore Samperi con Turi Ferro, Roberto Alpi, Luca Ceccarelli, Barbara Scoppa. Non ho mai avuto il coraggio di vederlo.
Iris alle 23, 35 propone il focoso “Seduzione pericolosa” di Harold Becker con Al Pacino, Ellen Barkin, John Goodman, Michael Rooker. Le scene di sesso erano notevoli. Per saperne qualcosa di più della pittrice protofemminista Artemisia Gentileschi ci sarebbe “Artemisia” di Agnès Merlet con Valentina Cervi, Michel Serrault, Miki Manojlovic, Luca Zingaretti, che lanciò come star una giovanissima Valentina Cervi, figlia del produttore e regista Tonino e nipote di Gino Cervi.
Assolutamente da non perdere su Rai Tre all’1 “Pacifiction”, potente dramma diretto da Albert Serra con Benoît Magimel, Sergi López, spy story che indaga sui rapporti tra la Francia e la Polinesia negli anni dell’occupazione francese, fra esperimenti nucleari e bella vita. Cine 34 alle 3, 50 propone un film eccessivo e antifemminista come “Bella, ricca, lieve difetto fisico, cerca anima gemella” di Nando Cicero con Carlo Giuffrè, Marisa Mell, Erika Blanc, Gina Rovere, Elena Fiore, Nino Terzo.
E poi non parlatemi di cultura woke. Questo film farebbe scappare dalla sala qualsiasi donna. Giustamente. Eppure proprio per questo è una sorta di capolavoro del trash. Iris alle 4 propone un “Giovanni dalle Bande Nere” di Sergio Grieco con Vittorio Gassman, Anna Maria Ferrero, Philippe Hersent, Gérard Landry. Mai visto. Chiudo col thriller con Nancy Brilli “Tutti gli uomini di Sara” diretto da Gianpaolo Tescari con Nancy Brilli, Giulio Scarpati, Claudio Bigagli, Luciano Bartoli, Antonella Lualdi, Rai premium alle 5.