IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - STASERA IN CHIARO AVETE ANCORA UNA VOLTA “MEZZO DESTRO MEZZO SINISTRO, DUE CALCIATORE SENZA PALLONE”, MA AVETE ANCHE "BELFAST". A ME PIACQUE MOLTO - SE AVETE VISTO “TWISTERS” VI CONSIGLIO DI VEDERE L’OPERA PRIMA DEL SUO REGISTA, CIOÈ “MINARI” - IN SECONDA SERATA MI SEMBRA CARINO “QUESTIONE DI TEMPO”, NON ERA MALE. AFFATTO. NELLA NOTTE PREPARATEVI A PIANGERE COL VECCHIO DOCUMENTARIO “ZIGGY STARDUST AND THE SPIDERS FROM MARS” CON DAVID BOWIE NELLA SUA FASE PIÙ SCATENATA, MA VORREI TANTO RIVEDERE “BASE ARTICA ZEBRA”… - VIDEO
-Marco Giusti per Dagospia
Invece stasera in chiaro Cine 34 alle 21 propone ancora una volta “Mezzo destro mezzo sinistro, due calciatore senza pallone” di Sergio Martino con Gigi Sammarchi, Andrea Roncato, Milena Vukotic, Leo Gullotta, Silvio Spaccesi, rapido sequel di “L’allenatore nel pallone” non amato troppo nemmeno dal suo regista. “Un fllm che non avrei dovuto girare. Era molto improbabile che loro due potessero essere dei calciatori, a differenza di Banfi, allenatore”.
Grande Milena Vukotic come Lady Sponsor: “A me dell’Inter piace Collovati”. A parte Leo Gullotta, Sandro Ghiani, Pino insegno, Isabel Russinova e Anna Pettinelli ci sono anche Paolo Rossi, Falcao, Ancelotti, Paolo Valenti, Nando Martellini e Raffaele De Laurentiis. Canale 20 alle 21, 05 propone il poliziesco con poliziotti morti che fanno le indagini “R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà” di Robert Schwentke con Ryan Reynolds, Kevin Bacon, Jeff Bridges, Mary-Louise Parker, Stephanie Szostak. Così così.
Dite quel che volete, magari è un po’ facile, ma a me piacque molto “Belfast” di Kenneth Branagh con Jude Hill, Jamie Dornan, Caitriona Balfe, Ciarán Hinds, Judi Dench, Lara McDonnell, opera più personale di memorie in bianco e nero, con qualche accenno di colore, scritta e diretta da Kenneth Branagh dopo i suoi successi nella riscrittura live dei classici Disney. E, in generale, devo dire che gli ha fatto bene la cura Disney, pensiamo solo a come dirige il piccolo protagonista biondo Jude Hill nel ruolo di Buddy, o a come risolve qualsiasi tragedia con toni favolistici, anche se un po' di zucchero deve essergli rimasto fra le dita..
E infatti qua e là esagera non poco, con l'offerta ai suoi attori pur strepitosi, come Ciaran Hinds e Judi Dench nel ruolo dei nonni di Buddy, ma anche alla mamma di Caitriona Balfe, bravissima, di momenti di grande recitazione strappacore. Ma nel gioco, almeno per un po' ci caschiamo volentieri, anche perché questi intensi momenti di recitazione compensano una certa leggerezza di sceneggiatura. Malgrado un'ambientazione cosi forte, la Belfast povera del 1966 con i protestanti che vogliono cacciare i cattolici, che sono spesso i loro vicini, malgrado una bella idea scenografica di quartiere dove si muove il piccolo Buddy tra casa dei suoi e casa dei nonni, scuola e cortile, non c'è una grande storia da raccontare.
Il padre, Jamie Dornan, che lavora in Inghilterra, vorrebbe portarli lì al sicuro. Ma Buddy non vuole lasciare i nonni e poi c'è una bimbetta, Catherine, che progetta di portare sulla luna. Inoltre che vita da poveri irlandesi avrebbero in Inghilterra? Anche se tutte le scene col nonno Ciaran Hinds sono divertenti e commoventi, adoro anche quando Buddy va al cinema a vedere Raquel Welch in "Un mille di anni fa" a colori, e i colori si specchiano negli occhiali della nonna, o vede due grandi western della nostra infanzia come "L'uomo che uccise Liberty Valance" di John Ford e "Mezzogiorno di fuoco" di Fred Zinneman, che sembrano adattissimi alla situazione di guerra civile e di scelte morali.
Se avete visto “Twisters” vi consiglio di vedere attentamente l’opera prima del suo regista, cioè “Minari” di Lee Isaac Chung con Steven Yeun, Han Yeri, Yuh Jung Youn, Alan S. Kim, Noel Cho, Will Patton, Scott Haze, Rai Movie alle 21, 10, In qualche modo, benché ambientato nell’America degli anni ’80 di Ronald Reagan in un Arkansas rurale dove l’acqua fa la differenza e non in viaggio nel deserto del West, e dedicato agli sforzi di una famiglia coreana che ha una casa prefabbricata e non dei nuovi poveri bianchi americani che hanno case sulle ruote, “Minari” di Lee Isaac Chung, come il più noto “Nomadland” di Chloé Zhao, fanno parte dello stesso disegno.
Come se l’America del dopo-Trump avesse bisogno di riaprire gli occhi, di muoversi per trovare, magari in un modello pionieristico tradizionale più che di altri tempi, una nuova identità. Una identità che può essere formata dalla tribù nomade dei nuovi poveri come dagli immigrati asiatici, ma certo che non può più basarsi su un facile modello capitalistico che, comunque la si veda, non ha dato i frutti sperati. “Minari”, forte di un Oscar per la recitazione favolosa della vecchia nonna di Youn Yuh-jung, rappresenta in pieno la nuova vitalità di un paese che si sta ricostruendo dopo un periodo di tenebre di ogni tipo.
Gli sforzi del capo famiglia, Steven Yuen, della moglie che lo segue un po’ critica, Yeri Han, dei due piccoli figli, dei quali uno con una brutta aritmia, e della nonna che seguita a definire gli americani “stupidi americani”, sono gli sforzi di un paese in via di ricostruzione. A cominciare dalla casa, dalla terra, dal lavoro. Anche qui, come in “Twisters”, domina la paura di un ciclone che faccia volare via la casa a metà tra Buster Keaton e il fin troppo ovunque citato “Mago di Oz”, immagine più forte ormai di qualsiasi “Via col vento” di novecentesca memoria, che ci porta costante la dimensione non tanto della sfida americana alla natura, come nei film di pionieri del West, ma di rimessa in gioco dei modelli narrativi americani. Rivisti in salsa coreana.
Rai4 alle 21, 20 passa il curioso “The Belko Experiment” di Greg McLean con John Gallagher Jr., Tony Goldwyn, Adria Arjona, John C. McGinley, Melonie Diaz, quasi un horror alla “Squid” dove i dipendenti di una multinazionale diventano cavie di un esperimento mortale. Adria Arjona è la bellissima protagonista di “Hit Man”. Sceriffi in pensione, un bambino da salvare, la tristezza di un figlio scomparso sono gli elementi del western moderno, ambientato nel 1963, “Uno di Noi" di Thomas Bezucha con Kevin Costner, Diane Lane, Lesley Manville, Kayli Carter, BooBoo Stewart, Canale 5 alle 21, 20. Poco visto.
Magari vi divertive di più con “Atomic Shark” di Lisa Palenica con Alex Chayka, William 'Bill' Connor, Sean Dillingham, Ben Edwards, Melissa Farley, Cielo alle 21, 20, o col superclassico “Dirty Dancing” di Emile Ardolino con Patrick Swayze, Jennifer Grey, Cynthia Rhodes, Jerry Orbach, Rai Uno alle 21, 25. Canale Nove alle 21, 25 propone il thriller con l’attentato a un presidente americano (ma va?) visto da più angolazioni, “Prospettive di un delitto” di Pete Travis con Matthew Fox, Forest Whitaker, Sigourney Weaver, Dennis Quaid, Zoë Saldana, William Hurt. Ha critiche pessime.
Passiamo alla seconda serata con l’horror “Kristy”. Di Oliver Blackburn con Ashley Greene, Haley Bennett, Lucas Till, James Ransone, Chris Coy, Mathew St. Patrick, Rai4 alle 22, 50. Su La5 alle 22, 55 mi sembra carino “Questione di tempo”, scritto e diretto da Richard Curtis con Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Tom Hollander, dove un ragazzo scopre di poter viaggiare nel tempo. Non per salvared il mondo, ma per correggere piccole cose della sua vita. Non era male. Affatto.
Cielo alle 23 ripropone il film erotico autoriale “Malamore”, ultima opera di Eriprando Visconti con il “piccolo” Jimmy Briscoe, Nathalie Nell, Remo Girone, Antonio Marsina, Leopoldo Trieste, Serena Grandi. Era un disastro, malgrado il grande cast esibito, l’ambizioso “Third Person”, scritto e diretto da Paul Haggis ancora in odore di Oscar con Liam Neeson scrittore in giro per il mondo (Roma Parigi New York) per raccontare storie d’amore, Maria Bello, Mila Kunis, Kim Basinger, Adrien Brody, Olivia Wilde, Moran Attias, James Franco. Un episodio è girato a Roma e non c’era attore italiano che non lo volesse fare.
E infatti compaiono Riccardo Scamarcio, Biggio, Gisella Marengo, Daniela Virgilio e il vecchio Aldo Bufi Landi in quello che dovrebbe essere il suo ultimo film. Bufi Landi fu protagonista di una serie di melo canori napoletano nel Dopoguerra. Rai5 a mezzanotte in punta ci farà piangere col vecchio documentario “Ziggy Stardust and the Spiders from Mars” diretto da D.A. Pennebaker nel 1973 (ma il film uscirà solo nel 1983) con David Bowie nella sua più scatenata fase glam, Mick Ronson, Trevor Bolder, Mick Woodmansy.
Cielo alle 0, 50 passa l’erotico italo-spagnolo “La donna della calda terra” di José María Forqué, con Laura Gemser, Stuart Whitman, Pilar Velázquez, Gabriele Tinti. Su 7Gold all’1 trovate l’ultimo film diretto da Stanley Donen, “Quel giorno a Rio” con Michael Caine, Joseph Bologna, Valerie Harper, Michelle Johnson, Demi Moore, remake di un film del 1983 di Claude Berri, “Un moment d’egarement”. Donen e Yvette Mimieux, al tempo sua moglie, si erano innamorati del film francese e lo girarono interamente a Rio.
Ebbero parecchi problemi e non venne come Donen aveva pensato. Ebbero problemi col nudo della minorenne Michelle Johnson, che si ritrovò nuda di fronte a una troupe di 20-30 maschi. La Johnson non sapeva chi fosse Michael Caine e lo confuse con David Carradine. Andrebbe rivisto. Su Iris all’1, 45 mi consiglio, perché lo vorrei tanto rivedere, anche se non è in 70 mm, “Base Artica Zebra” di John Sturges con Rock Hudson con il pellicciotto addosso perché fa freddo (è il suo film preferito), Patrick McGoohan, Ernest Borgnine e Jim Brown.
La storia, tratta da un romanzo di Alistar MacLean, riscritta da Harry Julian Fink, Douglas Heyes e perfino dal W.R.Burnett dello “Scarface” del 1933, non l’ho mai capita, ma il film è uno spettacolo per gli occhi. Iniziato a girare in Ultra Panavision 70 e poi in Super Panavision 70 da Daniel L. Fapp, che venne candidato all’Oscar. Nel cast dovevano esserci Gregory Peck e David Niven, poi Charlton Heston, Laurence Harvey. Ricordo che entrai a vederlo al cinema Augustus di Genova (non esiste più come tutte le sale del centro a Genova) e ne rimasi incantato. Omaggiato da Quentin Tarantino in “C’era una volta a Hollywood”. Era il minimo.
Rete 4 alle 2, 05 si concede il lusso di un bel film di Luciano Emmer, “Il bigamo”, con Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Marisa Merlini, Vittorio De Sica, Franca Valeri, Memmo Carotenuto, Mario Passante. Triste storia del Dopoguerra. Mastroianni, nel ruolo di un rappresentante di commercio, sposato con Giovanna Ralli, si ritrova a fare i conti con un matrimonio precedente, del tempo di guerra, con una certa Isolina di Forlimpopoli che lo porta in galera. Ma è veramente bigamo? Lo difende l’avvocato Vittorio De Sica (“"Noi qua che siamo? L'accusa o la difesa?"). Tutti bravissimi. Certo, con Sordi sarebbe stato più divertente.
Cine 34 alle 2, 50 propone un raro “Twist, lolite e capelloni” di Marino Girolami con Aldo Fabrizi, Enio Girolami, Laura Efrikian, Gloria Milland, George Ardisson, Alberto Binucci, Riccardo Billi, Carlo Delle Piane. Lei è figlia di un nobile lui di un comunista. Un Romeo e Giulietta musicarello style ambientato a Soriano nel Cimino. Chiudo con “Il richiamo del lupo” di Gianfranco Baldanello con Jack Palance, Joan Collins, Fred Romer, Elizabeth Virgili, José Canalejas, Cine 34 alle 4, 20. Bello? Mah…