IL DUELLO INFINITO TRA L'EX MOGLIE DI BRIATORE E MARCO DURANTE – IL FONDATORE E PRESIDENTE DI “LA PRESSE” RISPONDE COSI' ALLA GREGORACI: “I PROCESSI SI FANNO NEI TRIBUNALI. E IN QUELLA SEDE LA NOSTRA AGENZIA POTRÀ TROVARE LA GIUSTA SODDISFAZIONE. L'INCONTRO CITATO DALLA GREGORACI RISULTA ESSERE STATO DA LEI RICHIESTO PER CHIARIMENTI SULLE RISPETTIVE POSIZIONI” – TUTTE LE PUNTATE PRECEDENTI DELL’AFFAIRE
1. LA PRESSE PORTA IN TRIBUNALE LA SUA EX ASSISTITA
https://m.dagospia.com/lapresse-porta-in-tribunale-la-sua-ex-assistita-elisabetta-gregoraci-271923
1. ELISABETTA GREGORACI SCRIVE A DAGOSPIA
Riceviamo e pubblichiamo da marco Durante, presidente "La Presse"
Gentile sig. ra Gregoraci, il flash pubblicato sul sito riporta notizie che potranno senza ombra di dubbio essere dimostrate nelle giusta sede giudiziale; nei fatti quanto da LaPresse eseguito in virtù degli accordi negoziali vigenti tra le parti fino alla chiusura degli stessi, successivamente alla partecipazione al GFVIP, ci risulta essere sorretto da prove documentali e testimoniali.
Così come non risulta sia stato effettuato alcun pagamento, anche di quanto asseritamente da Lei riconosciuto. L'accordo che era stato raggiunto era sorretto dal solo spirito di collaborazione e sacrificio che ha sempre contraddistinto i servizi prestati da LaPresse, che non ha mai lesinato in supporto, accollandosi spese mai previste: a questo proposito risulta proprio che lei da ultimo non voglia riconoscere spese anticipate da LaPresse ma che le sono
state pagate direttamente: LaPresse solamente chiede da ultimo di includere in un accordo decisamente sfavorevole, i soldi, spesi per consentirle di partecipare ad una trasmissione senza che lei dovesse preoccuparsi di nulla (transfer da Montecarlo, albergo, pasti, hairstylist, persino il tampone). Infine, l'incontro da lei citato risulta essere stato da lei richiesto per chiarimenti sulle rispettive posizioni.
Questo per quanto riguarda la posizione di LaPresse. Come detto i processi si fanno nei tribunali, dove le parti potranno far valere le loro ragioni. E LaPresse proprio in quella sede potrà trovare la giusta soddisfazione. Noi pubblichiamo dei fatti che per legge sono da considerarsi diffamatori solo se non corrispondono a verità, pertinenza e continenza.