ECCO PERCHE’ SALVINI NON E’ IL NUOVO MUSSOLINI - BUTTAFUOCO A 'CIRCO MASSIMO': "IL LEADER LEGHISTA È APOTEOSI DELLA DESTRA, IL DUCE ERA INEQUIVOCABILMENTE SOCIALISTA. SULL’IMMIGRAZIONE SALVINI CONDANNEREBBE LA STAGIONE DEL METICCIATO INIZIATA DA MUSSOLINI - IL FASCISMO FU IL VOLANO DELLA MODERNIZZAZIONE IN ITALIA, CI FU MOBILITAZIONE IN SCIENZA E TECNOLOGIA, LE DONNE USCIVANO DI CASA…"
-Da Circo Massimo - Radio Capital
Salvini è il nuovo Mussolini? Alla domanda Pietrangelo Buttafuoco, nel suo libro "Salvini e/o Mussolini" (edito da Paper First), risponde convintamente di no. E a Circo Massimo, su Radio Capital, spiega alcune differenze: "Partiamo dall'immigrazione. Se da un lato la strategia politica di Salvini è stata quella di denunciare l'immigrazione come fenomeno di meticciato, dall'altro lato chi conosce la storia sa che Mussolini istruisce una stagione politica che Salvini condannerebbe senza tregua, a cominciare da Faccetta nera, l'inno del meticciato.
A parte questo", continua, "si sovrappongono anche i piani, perché chi vuole male a Salvini dice che è come Mussolini, ma chi vuole bene a Salvini si sforza di immaginarlo come Mussolini. Questo è l'inghippo mentale italiano assoluto. E questo deriva dal fatto che non solo non abbiamo memoria, ma non siamo in grado neppure di fare la storia, e di mettere a confronto i due personaggi: uno è l'apoteosi della destra, l'altro inequivocabilmente appartiene all'album della storia del socialismo. Tant'è vero", ricorda Buttafuoco, "che si chiama Benito, e il padre lo chiamò così in omaggio a Benito Juarez, una sorta di Garibaldi riuscito delle Americhe".
"Dobbiamo copiare quello che ha fatto l'altra grande nazione d'Europa che ha vissuto l'altra grande stagione del totalitarismo, e mi riferisco alla Russia", dice l'autore, "Qualche giorno fa Putin ha chiaramente detto che non possiamo immaginare un punto bianco e un punto rosso della nostra storia, che contiene entrambi. Non c'è dubbio che il fascismo, nella forma di prassi di Benito Mussolini, fu il volano della modernizzazione in Italia: era un paese rurale che per la prima volta incontrava degli eventi di mobilitazione delle masse, inaudito per l'epoca, a cominciare che le donne uscivano di casa. Diede all'Italia un volto nuovo, a cominciare dall'urbanistica e dal fatto che le teste più fresche, più giovani, venivano costrette ad affrontare la realtà. È un fatto che ci fu una mobilitazione in termini di scienza, di tecnologia".
Questo, secondo Buttafuoco, porta a un paradosso: "Il fascismo non fu fascista, non lo possiamo giudicare con il metro di oggi, e neanche interpretarlo con le lenti di oggi. Noi, a differenza dei russi che pure hanno vissuto una stagione di totalitarismo con 100 milioni di morti, non abbiamo mai avuto la serenità di considerare la storia nel suo percorso, quindi siamo destinati a gettare una parte di noi stessi per l'incapacità di saperla affrontare. Quindi tutte le forme, anche rinnovate, di fanatismo sono sbagliate perché impediscono di attraversare la storia con la consapevolezza di portartela dietro. Se ci pensiamo", conclude Buttafuoco, "l'Italia ha paura, nella parata del 2 giugno, a portarsi dietro la bandiera con lo stemma sabaudo. Questo è ridicolo. Come pensare che a Mosca, nella parata della vittoria, non portino con sé la bandiera con la falce e martello così come portano con sé quella zarista".