FABIO TESTI SOTTO LE LENZUOLA: "IO FIDANZATO CON UNA SESSUOLOGA DI 35 ANNI? COME SE NE AVESSI BISOGNO... LA MIA COMPAGNA NON È SESSUOLOGA. FA L’IMMOBILIARISTA" – POI PARLA DELLE SUE CONQUISTE. "ANITA EKBERG? INFANTILE. AVEVA UN CUORE DA BAMBINA. ERA DIVERTENTE PERCHÉ... - URSULA ANDRESS? GELOSA, INSICURA, CATTIVA ATTRICE. CHARLOTTE RAMPLING? PROBLEMATICA E ACERBA" - "HA MAI CONFESSATO UN TRADIMENTO? LA MIA REGOLA È: MEGLIO UNA VERITÀ PICCANTE CHE UNA BUGIA PIATTA"
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Maria Elena Barnabi per Gente
Una tenuta di 35 ettari nella campagna di Affi, sul Lago di Garda, euna casa di 200 metri quadrati con tavolo da biliardo e palestra:è il buen retiro di Fabio Testi, 80 anni freschi ad agosto. L’attore da un po’ ha lasciato Roma per vivere nella sua terra natia (è di Peschiera del Garda): sui suoi terreni scorrazza su una Dune Buggy, insieme ai suoi quattro cani (Balù, Apache, Maia e Cico).
Lanciato da Vittorio De Sica nel 1970 ne Il giardino dei Finzi Contini, Testi ha una carriera artistica lunghissima, così come sterminato è l’elenco delle sue relazioni con donne bellissime e famose, oltre ai suoi due matrimoni. Siamo andati a trovarlo a casa sua, ed è stata l’occasione per fare quattro chiacchiere con lui.
Come le è venuta l’idea della tenuta?
«La terra era di mio nonno, ma poi andò persa. La ricomprai cinquant’anni fa per far felice mio padre. Era malato di tumore e dissero che sarebbe durato poco. Invece visse felicissimo per altri dieci anni».
E la casa?
«Vent’anni fa ho gettato le fondamenta, ma poi mi sono fermato. Uscito dal Grande Fratello, l’anno scorso ho ripreso in mano il progetto con uno studio di architettura, io sono geometra. Ho deciso di mollare Roma ed eccomi qui».
Perché si è trasferito?
«Che rimanevo a fare a Roma? Metà dei miei amici sono morti. L’altra metà è andata a vivere all’estero».
Non le manca la grande città?
«Per niente. Roma è una città difficile: incasinata, piena di traffico. Sporca».
E come fa con il lavoro?
«Il cinema ormai è in crisi. E poi ora lavoriamo tutti da casa: se mi vogliono, sanno dove trovarmi indipendentemente dalla mia presenza fisica».
In questa casa vive solo?
«Sì. Ho tre casali per i miei tre figli: una ci vive, mentre gli altri stanno uno a Singapore e l’altro a Londra. Quando vogliono, vengono a trovarmi. Mi piace molto stare con loro: il mio ottantesimo compleanno l’abbiamo trascorso tutti assieme, in famiglia, in piscina. Eravamo in venti».
A parte i parenti, altre visite?
«Se intende gli amici, quelli sì. In questa terra ci sono nato e cresciuto. Facciamo qualche rimpatriata con i miei amici d’infanzia. Quelli che sono rimasti, s’intende».
E donne? È vero che è fidanzato con una sessuologa di 35 anni?
«Mi fa molto ridere questa storia della sessuologa, come se ne avessi bisogno... Oddio, non si smette mai di imparare, non ci sarebbe niente di male. Ma la mia amica non è sessuologa. Fa l’immobiliarista, si chiama Valentina, abita a Monte Carlo».
Amica nel senso di “compagna”?
«Sì. Ci frequentiamo: un weekend viene lei e uno vado io. Ci siamo conosciuti per lavoro, mi ha proposto un business, e da cosa nasce cosa. A lei non interessa il cinema».
È sempre stato un uomo bellissimo, desideratissimo dalle donne. L’ha aiutata sul set?
«Sul lavoro non vai avanti se non hai talento. Io ho fatto 102 film, in tutto il mondo, ho fatto tantissimo teatro, anche se nessuno se ne ricorda mai. Il francese è la mia seconda lingua, e recito anche in inglese e spagnolo. Insomma non sono solo bello».
E nella vita privata? La bellezza quanto conta?
«La bellezza ti aiuta perché ti fa crescere sicuro di te. E poi non ho mai dovuto mentire per sedurre. Ho visto uomini, registi e attori inventarsi tante di quelle balle pur di portarsi a letto qualcuna. Io no».
Lei sul set ha avuto molte storie.
«Quando passi due mesi assieme giorno e notte capita. Il primario
va a letto con l’infermiera, il direttore di banca con la segretaria, l’attore con la collega. Mi sembra la cosa più normale del mondo».
Forse normale per lei…
«Diciamo che è stata una vita fortunata: ho avuto modo di fare
tante belle esperienze con tante belle attrici. Ognuna di loro mi ha dato qualcosa, e io sono rimasto amico di tutte».
Facciamo un gioco. Tre aggettivi per alcune delle sue più celebri conquiste.Anita Ekberg?
«Statuaria, bellissima, infantile».
Infantile?
«Anita in fondo aveva un cuore da bambina, non era molto cresciuta. Era divertente perché era una donna enorme, e poi invece era così ingenua...».
Ursula Andress?
«Gelosa, insicura, cattiva attrice».
Addirittura!
«Sul set era una bella donna e basta: Ursula non era portata per la recitazione. Non si voleva mettere in gioco, non voleva svelare i suoi sentimenti davanti alla macchia da presa. Era gelosa anche di quelli. È una donna di carattere, ma meglio come amica che comeamante: troppo possessiva. Ci conoscemmo sul set e passammo due mesi chiusi in albergo in Canada. I nostri tre anni assieme furono molto intensi».
E Charlotte Rampling?
«Era introversa, problematica, acerba. Aveva avuto un’infanzia non proprio felice, e stava ancora cercando di capire chi era. Era in cammino. Poi io stavo a Roma, lei a Londra, non durò moltissimo».
Perché lei ha avuto così tanto successo con le donne?
«Sono sempre stato sincero e tutte lo hanno apprezzato. Che senso ha mentire?».
Ha mai confessato un tradimento?
«La mia regola, a 20 anni come a 80, è: meglio una verità piccante che una bugia piatta».