IL FESTIVAL DI SANREMO SLITTA A FINE APRILE? LA RAI ASSICURA: “PER ORA RESTA A MARZO” – LE PAROLE DI AMADEUS VANNO IN UN'ALTRA DIREZIONE: “NON C'È NESSUN PIANO B PER IL FESTIVAL, DEVE ESSERE NELLA TOTALE NORMALITÀ. O SI FA CON IL PUBBLICO O NULLA. È IMPENSABILE UN ARISTON VUOTO, O CON IL PUBBLICO DISTANZIATO E L'ORCHESTRA CON I MUSICISTI OGNI DUE METRI…”
-Fabrizio Biasin per “Libero quotidiano”
«Dov' è Bugo?». Sembra passato un anno dal momento più gioioso del fetentissimo 2020 e, in effetti, non è che manchi molto. All' epoca si cazzeggiava amabilmente su Morgan che sfancula Bugo in diretta tv, quell' altro che se ne va, tutti che si agitano, Amadeus e Fiorello che portano a casa un' edizione di Sanremo (la 70ª) davvero da leccarsi i baffi.
«Bravissimi! È stato bello, ci vediamo l' anno prossimo». Da lì a poco è scoppiato un delirio che metà basta, roba che la foto dei due conduttori che si abbracciano sul palco dell' Ariston rischia di finire in un museo come «l' ultima prova di reale contatto al Festivàl».
questione economica La notizia di ieri non è una vera e propria notizia, ma qualcosa che comunque basta per spaventare l' Italia intera, attaccata alle canzonette come ultimo baluardo di normalità rimasto a sud delle Alpi: «Forse rinviano Sanremo 2021». Ce l' hanno detto così, a bruciapelo, e capite bene che c' è presa una mezza sincope. Intendiamoci, non vogliono annullare il cucuzzaro (ci mancherebbe!), semmai spostarlo più avanti, dall' inizio di marzo (collocazione scelta a suo tempo per andare più in là possibile) a fine aprile, ovvero a primavera inoltrata, ovvero quando inizia a far caldo, ovvero quando l' Italia - si spera - avrà fatto amicizia col vaccino.
Il Comune di Sanremo, per voce del sindaco Alberto Biancheri, prende tempo («stiamo lavorando con la Rai per avere il Festival nella prima settimana di marzo. Poi valuteremo come sarà la situazione a gennaio e decideremo») ma la richiesta avrebbe molto senso: la complessa "macchina" del Festival deve partire, il 2 marzo è dietro l' angolo e, al momento, è impossibile pensare a una kermesse uguale a tutte le altre. Gli accessi in città sarebbero limitati, quelli in teatro pure, le attività ridotte, il turismo decimato, la classica "aria di festa" decisamente inquinata.
Morale: Amadeus e Fiorello dovrebbero fare un vero e proprio miracolo che, sì, è nelle loro possibilità, ma non nella loro testa. Lo stesso Ama, a settembre, era stato chiaro: «Non c' è nessun piano B per il Festival, deve essere nella totale normalità.
O si fa con il pubblico o nulla. È impensabile un Ariston vuoto, o con il pubblico distanziato e l' orchestra con i musicisti ogni due metri. L' Ariston è un tempio meraviglioso, ma gli spazi sono limitati». Impossibile dargli torto. Aggiungiamo che il Comune di Sanremo incassa 5 milioni di euro dalla Rai e capite bene che pensare al primo Festival primaverile della storia non è utopia.
La risposta di fasulo Poi, ovvio, dipende dalla Rai. Al momento il vicedirettore di Rai1, Claudio Fasulo, getta acqua sul fuoco: «Navighiamo a vista come tutti coloro che vivono su questo pianeta, ma per il momento è tutto confermato. Ci sono voci tutti i giorni sulle date di Sanremo - ha spiegato a Linecheck-Music Meeting and Festival - e questo ci fa capire che il tema è al centro dell' attenzione. Ma non c' è nulla di nuovo: abbiamo messo il cappello sulla prima settimana di marzo, dal 2 al 6, e il cappello resta ancora lì».
«Qui non succede proprio niente», cantava la straordinaria Rita Pavone all' Ariston, poco prima che cambiasse il mondo. Alla faccia...