FINCHÉ ORIETTA VA, LASCIALA ANDARE – LA BERTI SI GODE IL SUCCESSO DI “MILLE”: “A CHI MI CHIEDE SE QUESTO È L’ANNO DELLA MIA RINASCITA RISPONDO CHE SONO UNA MIRACOLATA” – “È UNA CANZONE CHE ANNUNCIA L'ESTATE, COSE BELLE E POSITIVE DOPO LE RESTRIZIONI E TANTI SACRIFICI. DI PROBLEMI CE NE SONO ANCORA. MA VA FATTO UN PASSO PER VOLTA. MI PIACE LAVORARE CON I GIOVANI, MA LE MIE ESTATI PIÙ BELLE ERANO QUELLE DEGLI ANNI ’70 E ’80. ERANO I TEMPI DELLE FESTE DELL'UNITÀ IN GRANDE STILE: SI MANGIAVA BENE, SI STAVA INSIEME, E SI ASCOLTAVA TANTA MUSICA” - VIDEO
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Sandra Cesarale per il “Corriere della Sera”
«A chi mi chiede se questo è l'anno della mia rinascita rispondo che sono una miracolata». Scherza Orietta Berti, 55 anni di carriera («Non mi sono mai fermata») e questa estate più che mai regina madre della musica italiana. Mille , cantata con Fedez e Achille Lauro, vola in classifica con i suoi tre dischi di Platino.
«È piaciuta a tutti: bimbi, ragazzi, mamme e nonne. Nessuno si aspettava un successo così clamoroso. Intonano tutti "Labbra rosso Coca Cola". L'altro giorno una bambina in aeroporto me l'ha cantata per intero. Poi mi ha detto: "Scusa, non mi è venuta bene. Ti dispiace se ricomincio?". Sul web abbiamo raggiunto 50 milioni di visualizzazioni, ma dobbiamo fare bene i conti».
È un'estate frenetica?
«Ma no, più calma rispetto al passato. Ai concerti la gente viene, ma c'è il distanziamento e le platee non sono affollate. Poi, sempre per il Covid, sono saltate tutte le serate in discoteca. Si lavora, ma la metà rispetto agli anni scorsi».
Quindi si riposa?
«Sono una che non sa stare senza fare niente e il mio manager Pasquale Mammaro mi trova concerti, ospitate in radio e tv. Il mio lavoro mi piace e lo faccio con il cuore. Sono nata così. Ho cantato a Brindisi, Cervia, stasera sarò a Nettuno, il 5 settembre alla festa dell'Unità di Modena... Non ricordo le altre date, l'età...».
Quanti anni ha?
«Ne ho compiuti 78 il primo giugno. Iniziano a essere tanti».
Come li ha festeggiati?
«Con Fedez e Achille Lauro per girare il video di Mille . Un giorno mi chiama Federico e mi dice: ho trovato una villa vicino a Roma con le palme alte come a Los Angeles. Il primo giugno ci giriamo il video. E io: non posso, è il mio compleanno. Ma che ti importa - mi risponde - ne hai già festeggiati tanti, uno puoi passarlo con noi».
Ha conosciuto Fedez e Achille Lauro a Sanremo?
«Figuriamoci, al festival non si poteva incontrare nessuno. È successo dopo un collegamento video. Fedez mi fa: "Orietta ho una canzone carina per l'estate. Tu potresti farla bene. Ti va di ascoltarla?". Mille è nata così. Poi si è aggiunto Achille. A me piace sperimentare, sono una curiosa. Eppoi questo è un pezzo che annuncia l'estate, cose belle e positive dopo le restrizioni e tanti sacrifici. Di problemi ce ne sono ancora. Ma va fatto un passo per volta». Siete artisti agli antipodi. «I poli opposti si congiungono sempre».
A lei piace molto lavorare con i giovani. Perché?
«Lo trovo troppo bello. Sono cuccioloni, rispettosi. Mi danno energia, entusiasmo e tante soddisfazioni».
Ma in vacanza non ci va?
«Poco e mai in Italia. Sempre a Las Vegas o Los Angeles, dove ho amici, quest' anno però mi verranno a trovare loro. In America manco da due anni per colpa del Covid».
La sua estate più bella?
«Quelle degli anni 70 e 80, quando lavoravo con Bibi Ballandi. Riuscivo a fare tre date in una sola sera. Erano i tempi delle Feste dell'Unità in grande stile: oggi chi si mette a cucinare gratis?
Allora si mangiava bene, si stava insieme, e si ascoltava tanta musica. Una sera a Ferrara salii sul palco il primo tempo, nel secondo toccava alla Caselli... la musica italiana andava forte. C'erano almeno tre nomi grossi ogni sera. I gruppi stranieri riadattavano le nostre hit estive. C'è una compilation con gli artisti internazionali che hanno reinterpretato le mie».
Qual è la più bella?
«Frida degli Abba che canta la mia Non illuderti mai ».
Quella che le piace meno?
« Omar in versione turca. Non è brutta... ma strana, sembra un pezzo completamente differente dal mio».
Ha ancora un desiderio da realizzare?
«Non ne ho mai avuti, ho sempre afferrato quello che arrivava. Forse solo uno. Da ragazzina mi piacevano tanto le poesie di Evtuenko, le leggevo alla Casa del Popolo di Cavriago, dove sono nata. Le ricopiai tutte su un quaderno, chissà che fine ha fatto? Ho sempre cercato un suo libro, Non sono nato tardi . Qualche anno fa me lo ha regalato mio figlio, lo ha trovato di seconda mano su Internet».
Le Case del Popolo sono un ricordo lontano.
«Che belle! Si ballava, si suonava. Con mia madre ci andavamo a vendere una rivista bellissima, Noi donne ».
È femminista?
«Mia madre lo era. Io, invece, ho sempre voluto avere una famiglia. Vivo da 50 anni nella stessa casa a Montecchio, in Emilia. Mi sono trovata bene con mio marito Osvaldo. Per un po' è anche stato il mio manager. Pensi che riusciva a organizzarmi 350 date all'anno. Che tempi!».