FINCHÉ L’ORIETTA VA – DARIO SALVATORI: “A PROPOSITO DELL’INTERVISTA DI DIACO, C’È DA RILEVARE QUALCHE PASSAGGIO. HA RAGIONE LA BERTI A DIRE CHE I CANTANTI, ALMENO FINO ALLA SECONDA METÀ DEGLI ANNI SETTANTA, ERANO DEI PUPAZZI NELLE MANI DEI DISCOGRAFICI. LEI È STATA LEGATA PER BEN 18 ANNI AL GRUPPO POLYDOR, OVVERO LA PIÙ POTENTE MAJOR EUROPEA” – “IL SUO BRANO, ‘FUTURO’, NON VENNE PRESENTATO AL FESTIVAL DI SANREMO DEL 1980, MA NELL’EDIZIONE 1986, COGLIENDO UN MERITATO 6° POSTO. NON ERA PROPRIO UN’ARTISTA ‘INDIPENDENTE’, MA…”
-VIDEO – ORIETTA BERTI A TI SENTO
Dario Salvatori per Dagospia
A proposito dell’intervista di Pierluigi Diaco a “Ti sento”, in onda ieri su Raidue in coincidenza con il compleanno della cantante (79), tanti auguri, Orietta!, c’è da rilevare qualche passaggio.
Ha ragione la Berti a dire che i cantanti, almeno fino alla seconda metà degli anni Settanta, erano dei pupazzi nelle mani dei loro discografici. Soprattutto le donne, comprese le più popolari, da Mina a Milva, da Ornella Vanoni ala stessa Berti. Lei è stata legata per ben 18 anni al gruppo Polydor, ovvero la più potente major europea.
Dal 1962 al 1979 ha potuto fare una carriera straordinaria: 18 milioni di dischi venduti, la partecipazione a 10 Festival di Sanremo (poi ne sarebbero arrivati altri due nella maturità) e soprattutto un affiatatissimo combo autoriale: Pace-Panzeri-Pilat, ovvero la P3 della canzone. Pilat (Lorenzo Pilat), preferì abbandonare il Clan Celentano dove entrò fin dai primi mesi come Pilade,per abbracciare una carriera di autore. Fortunatissima.
Questi tre signori hanno venduto più di 400 milioni di dischi (estero compreso). Il debutto della Berti: fu rapidissimo: plurivincitrice a “Settevoci” di Pippo Baudo, vincitrice nel 1965 sia del “Disco per l’estate” (con “Tu sei quello”) e del Festival delle Rose (con “Voglio dirti grazie”), due rassegne in quel momento molto importanti, con due vittorie in due mesi.
Il suo brano, “Futuro”, non venne presentato al Festival di Sanremo del 1980, ma nell’edizione 1986, cogliendo un meritato 6° posto. Inoltre non era proprio un’artista “indipendente”: era passata discograficamente alla Emi ed editorialmente era tutela dalla Chappell. Quindi non proprio abbandonata. Anzi, il suo pubblico non la lasciò sola, visti i voti che ottenne: 1.381.726!