FOGLIETTA AL VENTO, PAROLE IN LIBERTA' - L’ATTRICE ANNA FOGLIETTA, NEL COMMENTARE IL FEMMINICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN, SI ABBANDONA A UNO SPROLOQUIO IN CUI SE LA PRENDE, NELL’ORDINE, COL NARCISISMO (NON MALE DETTO DA CHI FA CINEMA), CON I TESTI DEI TRAPPER, CON LA CRISI DEL WELFARE E DELLA POLITICA (CI MANCA SOLO LA GUERRA IN UCRAINA E IL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE) – LA SUA RICETTA? “INSERIRE LA MATERIA DELL'EDUCAZIONE ALL'AFFETTIVITÀ E RIVEDERE I TESTI SCOLASTICI CHE SONO INTRISI DI STEREOTIPI SESSISTI” (ARIDAJE)

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Fulvia Caprara per la Stampa - Estratti

 

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La parola che sintetizza tutto è passione. Anna Foglietta la usa per parlare di se stessa, del lavoro, e di un contesto sociale di cui, da sempre, si sente parte integrante, mai spettatrice: «Le donne hanno fatto passi in avanti, stiamo conquistando spazi di libertà e di emancipazione, ma, per tutto questo, il maschile non è pronto. I progressi ci sono stati, ma non sul piano relazionale e affettivo.

Come donne possiamo realizzarci, diventare autonome, indipendenti, ma, quando entriamo in una dinamica di coppia, quanto riusciamo davvero a esercitare la nostra emancipazione? E quanto possiamo davvero trovare un maschile pronta ad accoglierla?».

 

Che idea si è fatta del perché di questo femminicidio?

«Penso che quello di Filippo sia un profilo inquietante, narcisistico. Non sono una psicoterapeuta, ma ho lavorato varie volte su personaggi con questo tipo di caratteristica, il narcisismo è un problema contemporaneo enorme, ci confrontiamo sempre e solo con il nostro schermo, la nostra bacheca, dove tutti ci pettinano l'ego e noi offriamo la parte più brillante della nostra personalità, senza mai entrare in contatto con la zona oscura, dolorosa, fallibile, che è, invece, preziosissima. Così succede che, quando entriamo in contatto con una persona che vince, che brilla più di noi, perdiamo le staffe, diventiamo pazzi».

anna foglietta foto di bacco (1)

 

Oggi siamo tutti choccati, ma nella vita quotidiana gli equilibri maschio-femmina non cambiano. Come mai?

«Viviamo in una società che propone modelli culturali inadeguati, ma, da che mondo è mondo, le persone più adulte hanno un vissuto che consente loro di sintetizzare in modo saggio le esperienze, per questo devono mettere a disposizione dei giovani tutto quello che sanno. C'è bisogno di gente in grado di indicare la via. Ci ritroviamo davanti a scenari preoccupanti, basta pensare a un certo mondo musicale in cui si inneggia agli stupri e alla violenza, con un linguaggio di una volgarità insopportabile in cui la donna viene trattata e proposta come oggetto. Bisogna intervenire, molti cantanti e musicisti stanno prendendo le distanze da questa subcultura, i grandi marchi, Spotify, Siae, dovrebbero mettere bollini e divieti».

 

Dove sono i punti deboli?

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«Si dice che oggi stiamo responsabilizzando troppo la scuola e forse è vero. La parte genitoriale è molto importante, ma non si può prescindere dalla crisi del welfare e della politica. Nelle famiglie succede che i genitori, ambedue impegnati nel lavoro, tornino a casa la sera incazzati e stanchi, la vita oggi è tosta e faticosa, non hanno la testa per intercettare segnali. Allora ci si rivolge alla scuola, dove i ragazzi passano tante ore, lì sarebbe fondamentale inserire la materia dell'educazione all'affettività e rivedere i testi scolastici che sono intrisi di stereotipi sessisti. Allora, forse, sui tempi lunghi, sarebbe possibile intravedere un cambiamento».

 

 

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anna foglietta festa fay icon
anna foglietta i migliori giorni
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anna foglietta alle festa di fay
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anna foglietta edoardo leo i migliori giorni
callmyagent night anna foglietta foto di ciro meggiolaro

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