FRANCESCA MICHIELIN, POSA LA BACCHETTA! – DARIO SALVATORI: "EMMA PER LA DIREZIONE ORCHESTRALE DEL BRANO IN GARA A SANREMO HA SCELTO LA SUA AMICA FRANCESCA MICHIELIN. MA NON SI ARRIVA ALLA DIREZIONE ORCHESTRALE IPSO FACTO, OCCORRE DIPLOMARSI IN UNO O PIÙ STRUMENTI, POI IN COMPOSIZIONE (VISTO CHE SI VUOLE CONCERTARE MUSICA ALTRUI), IL DIPLOMA IN PIANO È SCONTATO. INFINE, SE SI VUOLE COMPLETARE L’ITER ORCHESTRALE, OCCORRE LO SPECIFICO DIPLOMA. MA LE DUE RAGAZZE VOGLIONO DIVERTIRSI E TUTTO IL RESTO CONTA POCO…"
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Dario Salvatori per Dagospia
Con “Ogni volta è così” Emma è in gara a Sanremo e per la direzione orchestrale del brano ha scelto la sua amica Francesca Michielin, che lo scorso anno arrivò seconda in coppia con Fedez. La Michielin sembra una ragazza molto determinata, al punto di salire sul podio direttoriale. Mi sono incuriosito e ho fatto un giro nei suoi siti e nelle ultime dichiarazioni rilasciate.
Da un anno segue un corso per vocalist jazz al Conservatorio di Castelfranco Veneto e da poco ha iniziato a seguirne un altro di improvvisazione. Certo, sarebbe stato meglio conseguire questi diplomi (che non sono diplomi) prima di dirigere cinque dozzine di professori d’orchestra che hanno studiato musica un po’ più professionalmente di lei.
Non si arriva alla direzione orchestrale ipso facto, occorre diplomarsi in uno o più strumenti (viola, violoncello, oboe, tromba, ecc.), poi diplomarsi in composizione (visto che si vuole concertare musica altrui), il diploma in piano è scontato, poiché si tratta di uno strumento complementare, che comunque prevede il diploma obbligatorio. Infine, se si vuole completare l’iter orchestrale, occorre lo specifico diploma. Apprezzabile il perfezionamento all’estero. Per esempio a Darmstadt .
Ma le due ragazze all’Ariston vogliono divertirsi e tutto resto conta poco. Su quel podio sono saliti dozzine e dozzine di maestri, dai premi Oscar Ennio Morricone e Luis Bacalov, fino a Lelio Luttazzi, Gianni Ferrio, Armando Trovajoli, Bruno Canfora, Cinico Angelini, Alberto Semprini, Francesco Ferrari, Willy Brezza, Gianfranco Intra e tanti altri nomi storici che alla Michielin non direbbero nulla.
La tecnica direttoriale prevede una responsabilità totale, visto che non si deve solo dirigere ma anche concertare l’intera esecuzione musicale. Ennio Morricone, per esempio, arrivò alla direzione delle sue colonne sonore in tarda maturità, visto che la direzione era quasi sempre affidata a Bruno Nicolai.
Giusto dieci anni fa, Lucio Dalla scrisse un brano per Pierdavide Carone, “Nanì”, ma non volle cantarlo, preferì dirigere l’orchestra, ovviamente a modo suo. Dalla era un genio, a volte un po’ prepotente, ma fortunatamente era microfonato e di fatto fece da seconda voce. Ma la canzone non fece strada. Fu l’ultima esibizione di Lucio, che dopo qualche giorno morì improvvisamente. La scelta della Michielin potrebbe aver un seguito.
Oggi i ragazzi non vogliono più studiare musica, preferiscono i talent e il rap, genere in cui non è previsto nessun talento: mezzo vocale, elementi coreutici, studio, gavetta. Zero assoluto. La (a)morale rischia di essere quella di salire su un podio. E’ così difficile?