UN FRANCOBOLLO RICORDA STEFANO D’ORAZIO, IL BATTERISTA SCOMPARSO DEI POOH, E FRANCESCO MERLO INSORGE - "IN ITALIA, DOVE NESSUNO LEGGE PIÙ NULLA, LE CANZONI HANNO SOSTITUITO I ROMANZI DI FORMAZIONE. STEFANO D'ORAZIO ERA PURE MOLTO SIMPATICO. QUANDO I POOH VENNERO RICEVUTI DA GIOVANNI PAOLO II, D'ORAZIO RACCONTÒ CHE IL SANTO PADRE GLI AVEVA DETTO CHE TUTTE LE MATTINE..."

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Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”

stefano d'orazio

Caro Merlo, sono allibita perché vogliono fare un francobollo con il batterista defunto dei Pooh.

Margherita Smeraldi — Venezia

 

Risposta di Francesco Merlo

Fa male ad allibire. In Italia, dove nessuno legge più nulla, le canzoni hanno sostituito i romanzi di formazione e tutti mettono in viaggio la mente solo quando ascoltano i cantanti, ciascuno il suo, da Jimmy Fontana a Lucio Dalla. In passato, si leggeva Stendhal o Piccole Donne, Salgari o Dickens, e anche Harry Potter, "per leggere sé stessi", come sosteneva Proust.

 

Ora ascoltano da Gaber a Mahmood per ascoltare sé stessi. Stefano D'Orazio era pure molto simpatico. Quando i Pooh vennero ricevuti da Giovanni Paolo II, D'Orazio raccontò che il Santo Padre gli aveva detto che tutte le mattine ascoltava Risveglio: "Gli piaceva quel nostro brano e, per quanto possa sembrare strano, conosceva anche altro della nostra attività". Ovviamente non è solo per questo che, appena morto, Wojtyla passò da "Santo Padre" a "Santo Subito". Però, però …

papa giovanni paolo ii
FRANCESCO MERLO