IL GLAM ROCK DALLA A ALLA ZIGGY - 50 ANNI FA USCIRONO NELLO STESSO GIORNO "THE RISE AND FALL OF ZIGGY STARDUST AND THE SPIDERS FROM MARS" E IL DISCO D'ESORDIO DEI ROXY MUSIC, DUE ALBUM CHE SEGNARONO LA FINE DELL'IMMAGINARIO ANNI '60 E L'INIZIO DI QUELLO DEGLI ANNI '70 - IL DJ PAOLO "MIXO" DAMASIO: "DUE DISCHI CHE AVREBBERO IMPOSTO UNA NUOVA ESTETICA MUSICALE MA ANCHE UNA NUOVA E TRASGRESSIVA IMMAGINE MASCHILE, ANDROGINA, SFACCIATA E PROVOCANTE..."
-Marinella Venegoni “la Stampa”
I Sessanta con i loro sogni pacifisti si erano sciolti nel fango di Woodstock, ma già una materia nuova di suoni e pensieri ribolliva e avrebbe dato i primi magnifici frutti proprio 50 anni fa. Annunciati dai Roxy Music e da David Bowie, dei quali due album seminali uscirono lo stesso giorno, il 16 giugno del 1972, i primi Settanta furono folgoranti di nuove idee, intuizioni, creazioni che spettinarono senza pietà il primato di un passato pure gloriosissimo ma bandito dal futuro.
Nell'immaginario generale i '70 sono anni difficili, di contese a muso duro in tutto il mondo. Rivendicazioni sociali e salariali, nascita di una lotta radicale nei confronti del sistema mondiale, sfide aperte e violente, contestazioni ai concerti, mentre il petrolio saliva e i nostri governi ci mandavano la domenica a spasso in bicicletta o niente. Ma il rock apparve subito saldissimo. Rispondeva agli eccessi del progressive asciugando i suoni, mentre li dilatava verso altre direzioni, altre lezioni, altri sogni, fino alla rabbia sorda del punk verso la fine del decennio.
Decennio iniziato benissimo. Mezzo secolo fa giusto, usciva Roxy Music, debutto seminale di una band che non aveva paura del mondo, e veniva immantinente proclamato «album dell'anno» da Melody Maker, settimanale dei rockettari universali. Ispirato dai T Rex, dallo stesso David Bowie con il quale la formazione entrò poi in competizione (tanto da ingelosirlo poi, e dubitare di tenersela come opening act), il disco non lesinava omaggi ai King Crimson e la sperimentazione alla Soft Machine, ma soprattutto Brian Ferry, con il suo canto ispirato e nervoso, guardava ai crooner degli Anni Cinquanta e al jazz, sparigliando le carte.
Band di forma e di sostanza, si disse. Magnifico album da ascoltare ancora oggi nella deriva della tristerrima elettronica. Ma il 16 giugno 1972 fu un giorno benedetto dalle stelle della musica soprattutto perché, nel trionfo del Glam Rock che già gli apparteneva dopo la prove di Space Oddity e Hunky Dory, David Bowie concettualmente si spinse ben oltre, disegnando terreni della storia e della fantasia ancora inesplorati con The rise and the fall of Ziddy Stardust and the Spiders From Mars.
Con alle spalle l'allunaggio, l'ispirazione è ad Arancia meccanica di Kubrick. Bowie si incarnerà nel suo alter Ego regalandogli una sorta di immortalità. Fra ballate romantiche e rock tiratissimo che annuncia il punk, svetta Starman, una meraviglia di melodia. -
1. IL RACCONTI DEL DJ: NON ERA SOLO MUSICA, MA L'INIZIO DI UNA NUOVA IMMAGINE MASCHILE "ERO UN RAGAZZINO, FU UNO SHOCK DECISI CHE DOVEVO ESSERE COME LORO"
Paolo Mixo Damasio per “la Stampa”
È 16 giugno 1972, mi chiamo Paolo e sono un ragazzino imberbe che ama la musica alla follia; non mi interessano le figurine dei calciatori e neppure gli sguardi timidi ma maliziosi delle mie coetanee. A me piace solo la musica, è una passione totalizzante e per questo, la paghetta settimanale, la spendo solo per comprare dischi.
Stamattina, uscendo da scuola, ho comprato il nuovo disco di David Bowie che conoscevo solo per Space Oddity e che adesso si fa chiamare Ziggy Stardust e una nuova band che mi ha attirato già dalla copertina: i Roxy Music.
Due bombe di dischi! Devo chiedere alla mamma di comprarmi un paio di pantaloni di raso e una camicia luccicosa perché DEVO essere come loro, adesso, now! 16 giugno 1972. Quale mirabolante data! Nascono sotto il segno dei gemelli il disco d'esordio dei Roxy Music e la definitiva consacrazione di quel genio di David Bowie con il progetto Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Chissà quale supremo allineamento di stelle sarà capitato quel giorno, vista la caratura di questi due capolavori; stelle ad illuminare altre stelle.
Quei primi Roxy Music erano un misto fra Elvis Presley e Marlene Dietrich, incorniciati da una luccicante polvere glam, mentre Bowie era semplicemente l'imperatore degli alieni, avanti anni luce. Il disco omonimo dei Roxy si faceva notare già dalla copertina che, come sarebbe accaduto per l'intera discografia della band di Bryan Ferry, ritraeva una provocante modella - Kari-Ann Muller- come la bella di un saloon frequentato da cowboys ubriaconi; sul successivo For Your Pleasure sarebbe comparsa una ancora sconosciuta ma già affascinante Amanda Lear con tanto di pantera al guinzaglio. Due dischi che avrebbero imposto una nuova estetica musicale ma anche una nuova e trasgressiva immagine maschile, androgina, sfacciata e provocante, qualcosa che sarebbe potuta piacere molto a Oscar Wilde e Quentin Crisp.
Bowie era da anni che tentava di sfondare ma, a parte la sopracitata Oddity , il successo vero stentava ad arrivare, nonostante i dischi fossero di ottima qualità, il focus non era chiaro e definito. L'invenzione del personaggio di Ziggy Stardust forse gli sarà balenata di notte o forse stava semplicemente sdoganando l'alieno che era dentro di sé. Accompagnato da una band solida e competente, il ragazzo di Brixton non poteva a quel punto passare inosservato, al di là della straordinaria qualità dei pezzi.
Quando ancora l'estetica hippie non aveva finito di stupire e scandalizzare, questo scheletrico genio della musica si stava presentando con i capelli rossi, le sopracciglia rasate, trucco lunare e abiti degni di una geisha sotto acido: uno shock insostenibile.
Di conseguenza, a Londra, il verbo di questo nuovo Prometeo, si stava rapidamente diffondendo per portare il concetto di unisex verso limiti mai affrontati e che, molti anni dopo, creativi come Alessandro Michele, avrebbero rivisitato, creando nuovamente scalpore e scandalo.
L'avventura di Ziggy Stardust non sarebbe durata molto - Bowie è l'artista camaleontico per antonomasia- ma avrebbe lasciato una ferita inguaribile per tutti quelli che, come me, furono rapiti e criticati nel seguire questo essere che, specialmente nella conservatrice Italia, stentò ad attecchire.
Ziggy era considerato troppo luccicante, troppo ambiguo, troppo esagerato, in un'estetica che faceva fatica ad imporsi fra le sciarpe tricottate dalla nonna e dagli onnipresenti eskimo. Noi, quattro gatti devoti di lurex abbigliati, eravamo guardati con sospetto e spesso giudicati come superficiali esteti anche un po' destrosi, in una cecità di omologazione extraparlamentare. Che sciocchezza!
Dei Roxy Music non si sapeva nulla, ma parve chiaro e ancora oggi è evidente, che viaggiavano su binari differenti dallo straripante rock progressivo. Bryan Ferry era stato rifiutato all'audizione per diventare il nuovo cantante dei King Crimson ma Robert Fripp, il deus ex machina della band, lo invitò ad insistere tanto che quel meraviglioso primo disco dei Roxy verrà prodotto dal paroliere dei Crimson, Pete Sinfield. Nei Roxy a spiccare per immagine e talento erano certamente Ferry con la sua voce suadente e vellutata, il sassofonista Andy Mackay che sembrava uscito da un film di Flash Gordon e specialmente Brian Peter George St.
John le Baptiste de la Salle Eno, detto semplicemente Eno, con le sue piume, il pesante trucco e i top degni di Raffaella Carrà. Il talento di Eno sarà certificato quando, solo qualche anno dopo, sarà l'inventore della Ambient Music e produttore ricercato. Con il senno di poi possiamo davvero decretare questi due dischi come capolavori generati in un periodo in cui la musica era assai interessante e la concorrenza era questione di settimane, se non addirittura di giorni; in cima alle classifiche c'erano i Deep purple e i Jethro Tull e la settimana successiva i Roxy music e David Bowie, un periodo di continui rilanci alla perfezione stilistica e, nel caso dei nostri due protagonisti, anche perfezione d'immagine.
17 giugno 1972, con grande disapprovazione dei miei genitori, sono uscito a comprare un paio di pantaloni di raso giallo e un top di velluto froissè con fiori ricamati sulle maniche a pipistrello da abbinare con i miei stivaletti tacco 10; vuol dire che per questo mese la paghetta per gli acquisti dei dischi l'ho fumata con l'abbigliamento giusto per ascoltare a tutto volume Ziggy e i Roxy. Non capisco perché mi sento gridare dietro frasi ingiuriose, comunque meglio "finocchio" che "carciofo", almeno il primo non punge -