CANDELA FLASH! - È FINITA IN RISSA TRA VITTORIO SGARBI E GIAMPIERO MUGHINI. OGGI POMERIGGIO DURANTE LA REGISTRAZIONE DEL "MAURIZIO COSTANZO SHOW", IN ONDA DOMANI SERA SU CANALE 5, LA TENSIONE E' ESPLOSA DURANTE UN DIBATTITO SULLA RUSSIA, CON SUCCESSIVO SCONTRO FISICO E CADUTA PER TERRA DEL VECCHIO SGARBONE. I DUE ERANO GIÀ ARRIVATI ALLO SCONTRO NEL 2019 DURANTE UNA PUNTATA DI ‘’STASERA ITALIA’’ - LA VERSIONE DI MUGHINI: "LE FOTO CHE HAI PUBBLICATO NON DANNO CONTO DI QUANTO AVVENUTO. TRA NOI DUE S'È SOLO TRATTATO DI DIVERSE SFUMATURE DI PENSIERO E DI PAROLA, E SEMMAI DI TONO DELLA VOCE, QUANTO A QUALCOSA CHE MI PARE ATTENESSE ALLA GUERRA IN UCRAINA" - LA REPLICA DI SGARBI: "VOLEVA METTERMI LE MANI ADDOSSO" - ECCO COME E' FINITA
Giuseppe Candela per Dagospia
Caro Dago, le foto che hai pubblicato su quanto avvenuto tra me e Vittorio al Tearo Parioli non danno conto di quanto è realmente è avvenuto. Tra noi due s’è solo trattato di diverse sfumature di pensiero e di parola, e semmai di tono della voce, quanto a qualcosa che mi pare attenesse alla guerra in Ucraina e ai suoi infiniti e drammatici annessi e connessi. Nient’altro che questo
Giampiero Mughini
3 - RISSA SGARBI- MUGHINI AL «MAURIZIO COSTANZO SHOW» PER LA GUERRA IN UCRAINA. IL CRITICO: «VOLEVA METTERMI LE MANI ADDOSSO»
Chiara Maffioletti per www.corriere.it
(...) Sgarbi: «Sono esterrefatto: è la seconda volta che, sempre lui, vuole passare alle mani (era successo nel 2019 a Stasera Italia, ndr .). Io sono un noto polemista verbale, ma mi fermo a quello, fosse anche per un senso estetico». Cosa ha fatto degenerare la situazione? «In puntata Al Bano ha fatto una riflessione coraggiosa ma che suscitava qualche mormorio in platea in cui in pratica non sconfessava Putin.
A quel punto volevo rovesciare sul piano dialettico la situazione dicendo che il problema non era tanto Al Bano che non poteva più andare a cantare in Russia ma i tanti artisti e sportivi russi che non possono esibirsi qui, in Italia. Mughini ha risposto ricordando Sala che aveva chiesto al direttore Gergiev di rinnegare Putin per poter dirigere alla Scala, ho ribattuto e Mughini si è alzato per venire a picchiarmi... Io mi sono rovesciato sulla sedia».
La finta pace
Tutto per uno scambio su Putin, quindi? «Sì. La rissa è stata vissuta da tutti con aria esterrefatta. Io ho ricevuto molti applausi. Tra l’altro Mughini mi ha attaccato anche poco dopo, abbiamo litigato ancora ma solo verbalmente, per le mie posizioni sul Covid, che sono poi anche quelle di Bassetti, quando ho detto che chi usa la mascherina dubita dei vaccini. Mi aveva attaccato indirettamente anche parlando male di Carmelo Bene, di cui era stata riproposta una rissa, dicendo che era cattiva televisione. Ripeto, io non posso certo rinnegare quelle verbali, sono per le tv dell’imprevisto, che rompe gli schemi. Ma tendo a evitare anche solo per ragioni estetiche i pugni... dopo la lite con Mike, però, mi sono premurato di chiedere che non taglino questo spezzone. Non lo faranno».
Ma alla fine vi siete chiariti? «Abbiamo fatto una sceneggiata perché Costanzo ha detto che se non riuscivamo a fare pace noi come si poteva sperare nella pace tra Russia e Ucraina, quindi abbiamo accettato a malincuore. Mughini, però, invece di darmi la mano ha allungato un pugno chiuso».