I GRANDI SCONFITTI DEGLI OSCAR - SPIELBERG, TOM CRUISE, CATE BLANCHETT E COLIN FARRELL RESTANO A MANI VUOTE - FILM COME "TRIANGLE OF SADNESS", "THE FABELMANS", "TOP GUN: MAVERICK", "TAR" E "GLI SPIRITI DELL'ISOLA", DOPO AVER RACCOLTO PREMI E FAVORI DELLA CRITICA, SONO TORNATI A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO - C'È CHI L'HA PRESA IN MODO SPORTIVO, MENTRE ALTRI NON SONO RIUSCITI A NASCONDERE LA LORO DELUSIONE…
-Estratto dell'articolo di S. U. per il “Corriere della Sera”
Gli Spiriti dell’isola di Martin McDonagh con Colin Farrell, Elvis di Baz Luhrmann con Austin Butler , Tár di Todd Field con Cate Blanchett sublime direttrice d’orchestra, The Fabelmans di Steven Spielberg, mai così autobiografico con Michelle Williams nei panni della madre: trenta nomination, zero premi. Sono loro i grandi sconfitti della 95ª edizione degli Oscar, sbaragliati dall’atteso successo di Everything Everywhere All at Once e quello, dato meno per certo, di The Whale e Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Probabile che Cate Blanchett, pur incoronata ai Bafta, si aspettasse di non vincere il suo terzo Oscar — che le avrebbe permesso di uguagliare il record di Meryl Streep — e che, come auspicava la stampa Usa, fosse arrivato il turno di Michelle Yeoh. Si è mostrata sorridente e solidale, al contrario di Angela Basset, in lizza tra le non protagoniste come regina madre di Black Panther: Wakanda Forever , che non ha nascosto la delusione di essere stata battuta da Jamie Lee Curtis. Volto tirato e niente applausi al momento dell’annuncio.
[…] Grande prova di sportività da parte dello sconfitto di maggior peso, Spielberg[…] A differenza dei campioni di incassi James Cameron e Tom Cruise, assenti al Dolby Theatre[…] non ha snobbato la cerimonia, pur prevedendone l’esito. Anzi, ha fatto il tifo per le stupefacenti creature del metaverso dei Daniels — su cui aveva espresso elogi alla Berlinale —, le cui infinite pieghe arrivano fino a lui.
Scopritore del talento del piccolo Ke Huy Quan ai tempi di Indiana Jones e il tempio maledetto si è goduto l’abbraccio finale tra l’ex ragazzino di origini vietnamite e Harrison Ford, uno dei suoi attori feticcio. A riprova del teorema che a Hollywood se non tutte, molte strade del cuore portano a Spielberg.
In mezzo a tanti pezzi da novanta ignorati dai giurati dell’Academy, quella di Alice Rohrwacher non si può chiamare delusione. Essere candidata — lo era per il cortometraggio Le Pupille — è gia una vittoria a quel […]. Niente da fare neanche per Aldo Signoretti al quarto tentativo per Elvis di Baz Luhrmann per cui già si fece notare per Moulin Rouge .
Anche il biopic sul re del rock’n’roll è restato a mani vuote, nonostante abbia fatto nascere la stella di Butler. Non ha vinto nulla neanche Triangle of Sadness di Ruben Östlund, forte di tre candidature. In questo caso lo sgarbo è arrivato al momento del Memorial , l’omaggio a chi non c’è più: mancava Charlbi Dean, la protagonista della Palma d’oro 2022, scomparsa all’improvviso in agosto a 32 anni.