GRASSO CHE COLA – UN LETTORE SCRIVE INDIGNATO AL “FATTO” PER L’ARTICOLO DI ALDO GRASSO SULLA PERFORMANCE CANORA DI TRAVAGLIO DA PANARIELLO E MARCOLINO RISPONDE: “È IL SUO MODO DI COMUNICARCI CHE CONDUCE UNA VITA MOLTO TRISTE, DUNQUE DETESTA CHI RIESCE ANCORA A DIVERTIRSI. CREDO CHE CAIRO L' ABBIA POI INFORMATO CHE IO SONO OSPITE DI LILLI GRUBER NON TUTTE LE SERE, MA UNA SERA A SETTIMANA; MA CON IL DOVUTO TATTO PER…” – VIDEO
-Cosa cazzo è sta cosa... pic.twitter.com/QTy1MFYVDV
— Charles de Batz de Castelmore - Conte d'Artagnan (@conteDartagnan) February 11, 2021
“ABBIAMO VISTO MARCO TRAVAGLIO NELLA SUA MIGLIORE ESIBIZIONE: IL SORCINO” - ALDO GRASSO: “TRAVAGLIO A ‘LUI E’ PEGGIO DI ME’ HA SENTITO IL BISOGNO DI SFOGGIARE IL REPERTORIO DEL SUO CANTANTE DI RIFERIMENTO, RENATO ZERO. APPARIVA SODDISFATTO, APPAGATO, AVENDO TROVATO QUELLO CHE TUTTI INSEGUONO: LA SORCINITÀ. IL SUO VERO UNIVERSO DI RIFERIMENTO”
NON HO CAPITO L' ARTICOLO DI GRASSO SUL "CORRIERE"
Lettera di Giuseppe Pasquini pubblicata da “il Fatto Quotidiano”
Caro Travaglio, vorrei un suo commento sul pezzo di Aldo Grasso (Corriere del 13 febbraio) dove parla della trasmissione Lui è peggio di me, dove viene citato in modo ironico: "il programma verrà ricordato per la presenza di Marco Travaglio nella sua migliore esibizione: il sorcino.
Non contento di essere tutte le sere ospite di Lilli Gruber, detronizzato dal ruolo di ideologo del M5S , intronato dalla presenza di Draghi, Travaglio ha sentito il bisogno di sfoggiare il repertorio del cantante di riferimento, Renato Zero.
Deposta la maschera del ghigno, appariva soddisfatto, appagato, avendo trovato quello che tutti inseguono, quello che pochi incontrano: la sorcinità. Il suo vero universo di riferimento". Cosa ha voluto dire?
Giuseppe Pasquini
Risposta di Marco Travaglio
Caro Giuseppe, è il suo modo di comunicarci che conduce una vita molto triste, dunque detesta chi riesce ancora a divertirsi. Credo che il suo editore Cairo l' abbia poi informato che io sono ospite di Lilli Gruber non tutte le sere, ma una sera a settimana; ma con il dovuto tatto per non incorrere nelle sue ire (Grasso, con i padroni, è notoriamente ferocissimo).