GUERRA DI CIVILTÀ INTORNO A “HAPPY DAYS” – MICHELE BOVI: “FACCIAMO LA CONTA DEGLI ESTIMATORI E DEI DETRATTORI DELLA SERIE PIÙ AVVINCENTE DEGLI ANNI SETTANTA. DA UNA PARTE JOHN LENNON, LUCIO BATTISTI, ROBIN WILLIAMS. DALL’ALTRA MAURIZIO COSTANZO E NANNI MORETTI. L’ARBITRO, IN ESCLUSIVA PER DAGOSPIA, È TOPO GIGIO (OVVERO IL PRODUTTORE PIERO POMPILI)” – UN VOLUME ENCICLOPEDICO RIPERCORRE LA SAGA DELLA LEGGENDARIA FAMIGLIA CUNNINGHAM E DI FONZIE, TRA ANEDDOTI E SEGRETI DA BACKSTAGE– VIDEO
-
Michele Bovi per Dagospia
Robin Williams e John Lennon contro Nanni Moretti e Maurizio Costanzo. Opinioni a confronto per quella che è stata in televisione la serie più avvincente degli anni Settanta: Happy Days. È il tema del giorno, proposto dalla presentazione al Salone internazionale del libro di Torino di un volume enciclopedico che narra storie corredate da flipper, da Wurlitzer (il re dei juke-box), da blue-jeans, da giubbotti di pelle, da ciuffoni alla Elvis Presley.
A gennaio 2024 saranno 50 anni esatti dalla messa in onda della prima puntata della serie tv tra le più popolari in tutto il pianeta. Il libro “La nostra storia, tutto il mondo di Happy Days” (Edizioni Minerva) racconta la saga della leggendaria famiglia Cunningham, con Fonzie in primissimo piano (l’attore Henry Winkler ha scritto la prefazione), sinossi e segreti da backstage degli episodi, interviste a protagonisti e comprimari e un malloppo straordinario di fotografie di scena, costumi, oggetti, frutto collezionistico della rockalienazione degli autori Giuseppe Ganelli, medico radiologo, e il giornalista Emilio Targia.
I 255 episodi della serie vennero trasmessi in Italia a partire dal 1977 dal primo canale della Rai, diventando subito fenomeno di costume: i racconti mitologicamericani anni Cinquanta di quella cittadina del Wisconsin affascinarono milioni di ragazzi e di adulti-young.
Il libro documenta entusiasmi e partecipazioni di numerosi divi, come John Lennon che visitò nel 1974 il set assieme al figlio Julian o Robin Williams che in una puntata del 1978 recitò in anteprima la parte dell’alieno Mork. E rastrella testimonianze dell’accoglienza italiana: tra gli estimatori Lucio Battisti, Fabio Fazio, Gianni Riotta, Max Pezzali. Tra i detrattori Maurizio Costanzo e Nanni Moretti.
Costanzo espresse un giudizio tagliente in una recensione pubblicata nel 1980 da Tv Sorrisi e Canzoni: “Non mi interessa che in America questa serie abbia avuto successo. Per me Happy Days è cosa volgare e cretina, ma anche nociva per chi la guarda”.
Moretti citò Happy Days nella sceneggiatura del suo film Aprile del 1998 per scudisciare un certo progressivo decadimento politico e umano dei dirigenti della sinistra: “Io me li ricordo negli anni Settanta a Roma, la Fgci…i giovani comunisti romani stavano tutti i pomeriggi davanti al televisore a vedere Happy Days, Fonzie…È questa la loro formazione politica, culturale e morale”.
Ma Fonzie – in sintonia col suo slogan preferito “Chi vuol essere un duro, senza essere un duro, finisce con la testa contro il muro” - non digerì il riferimento: “Francamente, credo che Moretti non sappia molte cose. – replicò l’attore Henry Winkler – Certo, Happy Days mostra una certa America, che può non piacere a certa sinistra, ma è tutt’altro che qualunquista. Forse Moretti non sa nemmeno che alle convention di Happy Days si manifestava contro la segregazione degli afroamericani e si facevano campagne a favore dei portatori di handicap”.
Manca nelle 450 pagine di documenti, foto e dichiarazioni del libro, l’attestato di appartenenza all’esercito degli estimatori di Happy Days di un’altra intramontabile superstar internazionale: Topo Gigio.
“La sua animatrice Maria Perego adorava Happy Days e invano propose ripetutamente agli autori dei programmi televisivi che lo ospitavano di confezionare una storia che lo calasse nella parodia di Fonzie - rivela a Dagospia Piero Pompili, storico produttore esecutivo del pupazzo più famoso del mondo - Maria si lamentava del fatto che mentre all’Ed Sullivan Show, il programma televisivo più seguito d’America, a Topo Gigio era consentito di interpretare ruoli e soggetti nuovi, per gli autori della televisione italiana dovesse invece rimanere vincolato a copioni convenzionali che lo facevano parlare di groviera e di coccole.
Maria Perego è scomparsa nel 2019. Ma Topo Gigio resta in forma eccellente. E magari l’anno prossimo, per celebrare il mezzo secolo di Happy Days, qualche autore penserà a esaudire quel suo desiderio. Così finalmente vedremo in tv Topo Gigio in giubbotto nero di pelle usare il suo tocco magico per mettere in funzione il juke-box”.
These Happy Days are yours and mine!