LA GUERRA DI PIERO E' INUTILE – GRAMELLINI: "PIERO ANGELA CHE PRETENDE DAL CAMERIERE DI UN RISTORANTE ROMANO CHE GLI CONTROLLI IL GREEN PASS È LA SCENA DI UN ROMANZO TRA SCIENZA E FANTASCIENZA. IN EFFETTI UNO DEI POCHI ESPERIMENTI SCIENTIFICI CHE SUPERQUARK SI È DIMENTICATO DI RACCONTARE È COME ABBIA FATTO UN TORINESE D’ALTRI TEMPI A PASSARE BUONA PARTE DELLA SUA VITA A ROMA SENZA FARSI VENIRE L’ESAURIMENTO NERVOSO…"
-Massimo Gramellini per corriere.it
Piero Angela che pretende dal cameriere di un affollato ristorante romano che gli controlli il Green Pass è la scena di un romanzo tra scienza e fantascienza, una cartolina spedita dal migliore dei mondi possibili, una di quelle storie favolose che si raccontano ai bambini per mandarli a letto sereni: «C’era una volta un signore che entrò in un ristorante di Roma e pretese dal cameriere che gli controllasse il Green Pass…» «Ma che ti sei bevuto, papà? Non può essere successo davvero».
In effetti uno dei pochi esperimenti scientifici che Superquark si è dimenticato di raccontare è come abbia fatto un torinese d’altri tempi a passare buona parte della sua vita a Roma senza farsi venire l’esaurimento nervoso.
La leggenda narra che un giorno, dopo avere visto una signora elegante gettare con nonchalance un cartoccio unto dal finestrino dell’auto parcheggiata, Piero si sia chinato a raccoglierlo e lo abbia ributtato dentro la macchina, sentendosi pure rispondere: «Maleducato!»
Da anni tessiamo l’elogio della flessibilità: sul lavoro, in famiglia, nei rapporti d’amore e nel rispetto di regole che a volte (ma certo non in questo caso) suonano ottuse. Poi arriva un campione di coerenza con novantadue primavere all’attivo e ci ricorda che anche la rigidità ha i suoi pregi. Che un mondo troppo flessibile diventa sdrucciolevole, mentre mettere ogni tanto qualche ringhiera appuntita serve a non farci precipitare tutti nel baratro.