LAVAPIATTI, SOMMELIER, CAMERIERI DOVE SIETE FINITI? CRISTIANA LAURO: "UNA CRISI DI PERSONALE, MAI VISTA PRIMA, STA MANDANDO IN TILT LA RISTORAZIONE GIA’ MESSA IN GINOCCHIO DAL COVID. UN ASPETTO DA CONSIDERARE È IL SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE. GARANTISCE IL 75% DELLO STIPENDIO MEDIO MENSILE E..."
Cristiana Lauro per Dagospia
Ma tu guarda come sta cambiando il mondo del lavoro! Fino a poco tempo fa i giovani in età scolastica volevano diventare tutti Carlo Cracco. Oggi, invece, c’è un’improvvisa fuga di massa del personale di sala e di cucina dai ristoranti, compresi i lavapiatti. Che succede? Cos’è cambiato?
Sappiamo bene che il settore della ristorazione è fra quelli che hanno subito i danni maggiori di questa pandemia. E ora che sta cercando con fatica di risollevarsi (considerate il crollo del turismo dall’estero, gli albergatori ne sanno qualcosa) si ritrova un’altra rogna fra i piedi: il personale di sala e di cucina se n’è andato o sta per mollare il colpo.
Cuochi, camerieri e lavapiatti. Una fuga di massa imprevista, e non si sa come rimpiazzarli. Non ci sono candidati, non arrivano i curriculum. Nella migliore delle ipotesi si presenta il signor nessuno che fa un mese di prova e se ne va. Attualmente ci sono fior di locali (compresi ottimi nomi dove poter crescere professionalmente) alla ricerca disperata di personale che non si trova.
Ho parlato con diversi ristoratori e mi hanno riferito cose assurde. Un aspetto da considerare senza tanti giri di parole, poiché riguarda diversi casi, è il sussidio di disoccupazione (NASpI, art.1 Decreto Legislativo, 4 Marzo 2015). Si tratta di un’indennità mensile di disoccupazione che interessa chi, con rapporto di lavoro subordinato, ha perso involontariamente il lavoro. Garantisce il 75% dello stipendio medio mensile imponibile, per un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive maturate negli ultimi 4 anni, ovviamente rivalutato ogni anno in base alle variazioni dell’indice ISTAT. Mica male una volta che tornato da mammà per un anno di chiusure, ti sei fatto due conti e hai capito che senza affitto, utenze e sveglia presto la mattina, è tutto più comodo.
Hanno accesso alla disoccupazione i licenziati (qualche ristoratore mi ha raccontato casi paradossali di dipendenti che imploravano il licenziamento). Se invece il lavoratore si dimette può comunque chiedere i sussidi che devono essere approvati. Ma anche chi fa un periodo di prova e non lo supera può accedere ai sussidi. Ed è il caso più diffuso ultimamente. Infine, ci sono gli studi di alcuni commercialisti specializzati nell’indicare i mezzucci più sicuri per prendere sussidi senza fare un cazzo per un po’.