“A 20 ANNI FUI ARRESTATO IN SVIZZERA PER ECCESSO DI VELOCITÀ. MI PORTARONO IN CELLA PER 4-5 ORE” – MEMORIE DI ALEX BRITTI: “NON PRENDO UN AEREO DAL 91. HO PAURA DI VOLARE, MI VENGONO GLI ATTACCHI DI PANICO - PAPÀ ERA UN MACELLAIO, BIPOLARE DI TIPO 2: MANIACALE E CON UN SUPER IO ESAGERATO. ERA IL TIPO CHE DICEVA: ‘QUESTA È CASA MIA E QUI COMANDO IO’. E IO A 19 ANNI ANDAI VIA DA CASA – IL GIUDICE AD “AMICI”? L’HO FATTO SOLO UN ANNO PERCHÉ IO SUONO A ORECCHIO, NON LEGGO E NON SCRIVO LA MUSICA: GIUDICARE NON ERA IL MIO RUOLO - MAURIZIO COSTANZO? NELL'ESTATE 2005 AD ANSEDONIA SCRIVEMMO INSIEME IL MUSICAL LUNGOMARE. UN GIORNO MI LANCIÒ UN MAZZO DI CHIAVI: LA VEDI QUELLA VILLA? L'HO AFFITTATA PER TE. ADESSO VOGLIO…”
-Estratto dell’articolo di Andrea Scarpa per “il Messaggero”
La prima battuta, seduti uno di fronte all'altro - in un ristorante di Trastevere con vista sulla strada - la fa lui, subito: «Sto passando un periodo fantastico, in cui mi diverto come non mi capitava da tempo. Sarà l'andropausa...».
[…]Alex Britti, 55 anni […]
Come se la passa?
«Benissimo. Negli ultimi sei anni, da quando è nato mio figlio Edoardo, non ho fatto dischi, ma solo concerti. Ho scelto di fare il padre».
[…] Anni fa stava per amputarsi l'indice della mano sinistra con un frullatore. Per uno che vive in simbiosi con la chitarra, poteva essere un bel problema: ha recuperato?
«Tutto a posto. La punta del dito che stavo per perdere è meno sensibile di prima, ma per un chitarrista in fondo non è neanche tanto male».
[…] Dopo più di trent'anni è soddisfatto per come sono andate le cose?
«Sì. Faccio quello che voglio, ho il mio repertorio e il mio pubblico. Mi sono divertito e non ho mai avuto l'ansia da prestazione se non arrivavo in classifica. E soprattutto non sono uno che ha mai fatto la Rat Race, la gara dei topi, come cantava Bob Marley. Io mi sono sempre preso le mie pause e i miei spazi per suonare e vivere a modo mio».
Cioè?
«Da quando ho 18 anni, fino alla nascita di Edoardo, ho sempre staccato per due, tre, sei mesi l'anno. Olanda, Spagna, Germania, Portogallo... L'Europa con la mia chitarra l'ho girata tutta».
Ha sempre paura di volare?
«Sì. Non prendo un aereo dal 91. Non ce la faccio, mi vengono gli attacchi di panico. Mi blocca la claustrofobia più che l'altezza».
L'ha pagato tanto questo limite?
«Non lo so, forse. Billy Preston (tastierista di Beatles, Rolling Stones, Eric Clapton, Red Hot CHili Peppers, Aretha Franklin etc., ndr) mi voleva nella sua band, idem Buddy Miles, il batterista di Jimi Hendrix. Dissi a entrambi di no. Ma se avessi accettato avrei fatto quello che poi ho fatto? Non lo saprò mai, ma sono sereno: ho avuto quello che meritavo».
[…] Adesso è single?
«Sì, da quattro anni».
[…] Da ragazzo far passare le sue scelte di vita è stata dura?
«Sì. Papà era un macellaio molto particolare. Era bipolare di tipo 2: non depressivo ma maniacale e con un super io esagerato. Era il tipo che diceva: "Questa è casa mia e qui comando io". A 19 anni, dopo il servizio militare, affittai un box auto per andarci a vivere, perché suonando solo quello mi potevo permettere. Lontano da casa il rapporto migliorò: vedevo lui e mamma un paio di volte a settimana. E ogni volta scroccavo una bistecca, che da solo non avrei mai visto...».
[…] Perché nel 1999 si rifiutò di cantare con Pavarotti?
«Mi vergognavo. Eravamo al suo Pavarotti & Friends e dissi che avrei soltanto suonato. Non avrei mai duettato con lui. La mia voce con la sua mi sembrava un'offesa. Alla fine lui e Joe Cocker fecero You are so beautiful, io suonai la chitarra».
Nel 2018 su Canale 5 ha fatto il giudice di "Amici" di Maria De Filippi: non era il suo habitat? Perché ha retto solo un anno?
«Mi sono divertito, e ogni tanto torno come ospite - Maria è un'amica - ma io suono a orecchio, non leggo e non scrivo la musica: giudicare non era il mio ruolo».
Qual è il primo ricordo che ha del suo amico Maurizio Costanzo?
«Era una delle persone più divertenti e giocherellone che io abbia mai incontrato. Ci vedevamo spesso per cazzeggiare, e a volte anche per parlare di cose importanti. Nell'estate 2005 ad Ansedonia scrivemmo insieme il musical Lungomare. Andavo da lui una-due volte a settimana, e lui mi diceva sempre di restare a dormire, cosa che non feci mai. Poi un giorno mi lanciò un mazzo di chiavi: la vedi quella villa? L'ho affittata per te. Adesso voglio vedere se te ne vai....».
Come lavoravate?
«Lui cominciava all'alba, io a mezzogiorno. Aveva una piscina d'acqua salata dove non entrava mai, così dopo pochi giorni gli comprai un costume - che non aveva - e un paio di grandi tavole galleggianti per scrivere a mollo in piscina. Ci divertimmo come pazzi».
È vero a che a 20 anni fu arrestato in Svizzera?
«Sì, per eccesso di velocità. Andavo a 120 kmh dentro il tunnel del San Gottardo. Mi portarono in cella per 4-5 ore. Mi rilasciarono solo dopo aver pagato l'equivalente di 500 mila lire di multa. Solo che io dovevo andare ad Amsterdam, e starci 40 giorni, e avevo un milione in tutto... Cominciò un bel periodo».