“AL 'GRANDE FRATELLO' SONO STATO RIMPROVERATO PER AVER DATO DELLA ZOCCOLA A UNA RAGAZZA: IL PUBBLICO L'HA CAPITO, Li' DENTRO NO” – GIAMPIERO MUGHINI SI CONFESSA A "CHI" (INSIEME ALLA MOGLIE, MICHELA PANDOLFI) - “PER ME QUEL TERMINE (ZOCCOLA, NDR) INDICA UNA DONNA DOMINATRICE DELLA PROPRIA SFRONTATEZZA, PROVOCANTE, ATTRAENTE. ANGELICA, ALLA QUALE LO AVEVO DETTO AMICHEVOLMENTE, SE N’È ADONTATA” - E SUL TRADIMENTO: "QUEL MOMENTO NON È STATO FACILE, MIA MOGLIE NON CAPIVA DI NON CORRERE ALCUN PERICOLO"
-Estratto dell’articolo di Valerio Palmieri per “Chi”
Giampiero Mughini e la moglie, Michela Pandolfi, sono seduti sul divano del loro villino in zona Monteverde con i loro due cani, Bibì e Klimt, accucciati in religioso silenzio. Mughini si è appena ritirato dal Grande fratello per scrivere il suo prossimo libro, sta rintanato per ore al piano di sotto, nel suo studio, a raccogliere le idee.
Quando raggiunge la moglie per rispondere alle nostre domande, sembra che parli solo lui: costruisce frasi, evoca ricordi, disegna immagini. Mentre Michela è la rappresentazione plastica della sintesi, lei sa cogliere nel segno. Ecco il primo segreto di una coppia che resiste da più di trent'anni.
Domanda. Che cos'è l'amore dopo tutto questo tempo insieme?
Mughini. «Non ritengo che la parola "amore" sia sempre adatta per raccontare le situazioni affettive. Di solito per "amore" si intende l'inebriamento degli anni verdi, quando il maschio scopre il femminile e la femmina scopre il maschile. Ricordo il rapporto da ventenne con una biondina che mi piaceva... Per la relazione con Michela, questa parola non è sufficiente. Userei termini come intesa, lealtà reciproca, solidarietà.
Viviamo in una grande casa e, al mattino, Michela sta per i fatti suoi, mentre io devo lavorare perché non sono nato ricco. […]
D. Anche gli intellettuali amano la tv popolare.
Mughini. «Non è il mio caso. Aborro il melò e il piacionismo di tanta tv popolare. Ci sono così tante cose da vedere di qualità».
D. Come ha reagito quando le hanno proposto il Grande fratello, un reality che, agli occhi dei critici qualifica chi vi partecipa?
Mughini. «Penso di essere io a marchiare il contesto, non ho mai avuto il minimo sospetto che il contesto mi definisse».
Pandolfi. «Io qualche dubbio, in verità, lo avevo».
Mughini. «Mi sento solido come il ferro, non lo prenda come un atto di vanteria».
D. Com'è andata?
Pandolfi. «Credo che si sia trovato bene con un gruzzolo di ragazzi perbene che hanno adottato questo bisnonno bizzarro e lo hanno trattato con i guanti bianchi. Un ragazzo come Paolo, di professione macellaio, vale tanto oro quanto pesa. Per me era interessante stare con loro perché, in linea generale nella vita, quando ho un rapporto con una persona, al 95% ascolto e l'altro 5% racconto».
Pandolfi. «Non è proprio così: lui pensa di non parlare mai, ma fa solo finta di non parlare».
D. Ha avuto problemi con il "politicamente corretto"?
Mughini. «A volte sono stato rimproverato dal Grande fratello per aver usato toni forti nei miei racconti di vita».
Pandolfi. «Sì, e poi hai dato della zocc*** a una ragazza».
Mughini. «Quando utilizzo quel termine lo faccio con le mie migliori amiche. Per me indica una donna dominatrice della propria sfrontatezza, pro-vocante, attraente. Ho visto che il pubblico lo ha capito, mentre lì dentro no: Angelica, alla quale lo avevo detto amichevolmente, se n’è adonata».
D. Mughini, in generale, apprezza la bellezza femminile.
Pandolfi. «Anch'io guardo le cose belle».
Mughini. «Ringrazio Dio per averci dato la bellezza: è importante nelle persone, negli oggetti, nei film, nei cani che sono qui con noi».
D. Sua moglie ci ha confessato che una volta, all'isola del Giglio, è stata "puntata" da Alain Delon.
Mughini. «Me lo ha raccontato vividamente. Che un uomo lanciasse occhiate alla Michela di quarant'anni fa non è una notizia, era bella da far paura, così come è bella oggi».
D. Come l'ha conquistata?
Mughini. «Non credo ci sia stata un'operazione militare di conquista, c'è stata la vita che abbiamo cominciato a fare insieme: le ore trascorse in compagnia, i film visti. Ricordo che, una volta, mi portò a vedere un documentario di Wim Wenders sullo stilista Yohji Yamamoto, che non conoscevo, e ne uscii trasformato. Oggi credo di avere trenta vestiti di Yamamoto».
Pandolfi. «Il fatto di stare bene insieme, di parlare, di non sentirmi oppressa, mi ha avvicinata a lui. A quei tempi gli uomini con me erano molto insistenti».
D. Nel vostro rapporto avete superato anche una sbandata di Mughini per un'altra donna.
Mughini. «Lei pensa davvero che in 33 anni non abbia mai guardato un'altra donna, che non ci sia stato quello che lei chiama uno sbandamento? È la cosa più naturale del mondo, solo un ipocrita e un bugiardo lo negherebbe».
D. Oggi le coppie si lasciano per molto meno.
Mughini. «Quel momento non è stato facile, è stata dura per lei, che non capiva di non correre alcun pericolo».
Pandolfi. «In fondo non l'ho mai perdonato, mi sembrava una cosa talmente assurda. Anch'io ho guardato altri uomini, ma in maniera più riservata e discreta». […]
Mughini: «La gelosia è per uomini miserevoli».