“'LA LUNGA NOTTE' SEMBRA UNO SCENEGGIATO DEGLI ANNI 70” – ALDO GRASSO SMONTA LA MINISERIE DI RAI1 SULLA CADUTA DI MUSSOLINI: “IL RACCONTO RISULTA MONODIMENSIONALE, TANTO ESSENZIALE NELLA RICOSTRUZIONE STORICA QUANTO RIDONDANTE ED ECCESSIVO NELLA FORMA DIALOGICA. STESSO IMPIANTO NARRATIVO, SCOLASTICO, DIDATTICO, SENZA QUEL GUIZZO INVENTIVO CAPACE DI SPIAZZARE LE ATTESE…” - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

 

la lunga notte 5

La Storia con thriller. Anche se sappiamo come andrà a finire (sul sito del Corriere si può leggere l’ottima ricostruzione storica di Antonio Carioti), La lunga notte - la caduta del Duce (Rai1) racconta il piano per spodestare Mussolini, giocando sulla destrutturazione temporale e i classici intrighi di corte.

[…] La lunga notte ci riporta indietro nel tempo, non quello storico ma quello drammaturgico.

Sembra uno sceneggiato degli anni 70, tipo Io e il duce di Nicola Badalucco e Alberto Negrin: stesso tipo di recitazione, ancorata ai modelli della fiction Rai del passato. A parte Boni che regge bene l’intero impianto e restituisce sfumature e spigolature di Grandi, il Mussolini interpretato da Duccio Camerini rimane piatto, in superficie.

 

ALDO GRASSO

Stesso impianto narrativo, scolastico, didattico, senza quel guizzo inventivo capace di spiazzare le attese. Stesso affresco storiografico con quelle ricostruzioni che sembrano più fondali teatrali che set cinematografici.

 

Il racconto risulta monodimensionale, tanto essenziale nella ricostruzione storica quanto ridondante ed eccessivo nella forma dialogica, nella dimensione caricaturale dei personaggi e nella loro rappresentazione fascistica. […]

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aldo grasso
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