“GLI ADDII ALLA RAI? SIAMO SFAVORITI DAL TETTO AI COMPENSI” – PARLA IL DIRETTORE GENERALE GIAMPAOLO ROSSI: "FAZIO È USCITO PRIMA CHE ARRIVASSIMO. QUANTO ALLA ANNUNZIATA, ANCORA OGGI LE SUE MOTIVAZIONI MI RISULTANO POCO COMPRENSIBILI. E LA BERLINGUER HA OPERATO UNA SCELTA DI VITA" – E SUL CANONE RAI: “NON È UN DOGMA. IN MOLTI PAESI NON C’È. MA È UN DOGMA CHE IL SERVIZIO PUBBLICO VENGA FINANZIATO DALLO STATO”

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Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per corriere.it

 

GIAMPAOLO ROSSI A CARTOONS ON THE BAY - FESTIVAL DELL ANIMAZIONE DI PESCARA

Al settimo piano di viale Mazzini, il giorno dopo lo «scippo» di Bianca Berlinguer messo a segno da Mediaset, proprio alla vigilia della presentazione dei nuovi palinsesti Rai, si respira tranquillità.

«Siamo qui da 50 giorni: abbiamo evitato uno sciopero generale dei dipendenti, indetto contro la precedente gestione, chiuso il contratto di servizio che giaceva da nove mesi e definito i palinsesti autunnali a tempo di record».

 

Giampaolo Rossi, 57 anni, romano, direttore generale della Rai, su Berlinguer è pragmatico: «È il mercato che è in movimento».

 

fabio fazio

Non a favore della Rai: è il terzo addio dopo Fazio.

«Fazio è uscito prima che arrivassimo. Quanto alla Annunziata, ancora oggi le sue motivazioni mi risultano poco comprensibili».

 

E Berlinguer?

«Ha operato una scelta di vita. Dispiace che l’abbia fatta a pochi giorni dalla presentazione dei palinsesti in cui era stata confermata».

 

Scherzando si dice che chiedesse una trasmissione «a reti unificate».

GIAMPAOLO ROSSI A CARTOONS ON THE BAY - FESTIVAL DELL ANIMAZIONE DI PESCARA

(Sorride).

 

Chi prenderà ora il posto di Berlinguer?

«Si deciderà con calma».

 

Il tetto di 240 mila euro agli stipendi è un vincolo?

«È un elemento che ci sfavorisce in un mercato competitivo. Il rischio è che la Rai diventi un incubatore in conto terzi di professionalità».

 

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Avete destrutturato Rai3-TeleKabul?

«Rai3, come ogni rete, racconterà l’Italia com’è realmente, non come qualcuno la vorrebbe».

Qualcuno chi?

«Spesso la Rai è stata fuori sincrono rispetto alla realtà: è stata l’espressione di un gruppo ristretto che la dominava».

Il contratto di servizio Rai è il veicolo di nuovi principi? Tra gli obiettivi ora c’è la promozione della natalità.

lucia annunziata

«Cosa c’è di sbagliato nel promuovere la natalità attraverso il servizio pubblico? Il New York Times ha dedicato una copertina all’Italia che invecchia, parlando di “Tsunami d’argento”. È un tema fondamentale come la parità di genere. Che pure il servizio pubblico promuove».

 

Però è stato tolto il giornalismo d’inchiesta dagli obiettivi?

«È inserito nell’allegato, parte integrante del contratto di servizio, secondo l’atto d’indirizzo del governo e le linee guida dell’AgCom, dove si parla di qualità dell’informazione. Guardi, questa è solo una polemica inutile: in questi palinsesti l’offerta d’inchiesta giornalistica aumenterà con nuovi format e più ore».

 

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GIAMPAOLO ROSSI A CARTOONS ON THE BAY - FESTIVAL DELL ANIMAZIONE DI PESCARA

E avere un presidente, un amministratore delegato e un direttore generale non è una cosa complessa?

«Non nel nostro caso: abbiamo competenze diverse e ci completiamo».

 

E i rapporti?

«Sono eccellenti».

 

Appartiene al capitolo semplificazione delle cose complesse anche l’azzeramento di tutti i vicedirettori che non si era mai praticato prima?

«È un segnale voluto dall’ad con l’obiettivo di ridisegnare l’organigramma sulla base del merito e di funzioni specifiche che i vicedirettori devono avere».

 

bianca berlinguer

Il merito ha guidato anche le vostre scelte nelle direzioni? L’opposizione ha gridato all’epurazione.

«Sono state valorizzate le professionalità in una logica di turnazione che ha tenuto conto di un riequilibrio del pluralismo, come non si era mai visto prima».

 

La Rai ha 580 milioni di debiti e rischia di perdere il canone. Come farete?

«Sta per nascere un tavolo ministeriale sul futuro del finanziamento della Rai».

 

Intanto nel 2024 che succederà?

«Ci sono ragionevoli certezze che il canone possa rimanere in bolletta. Dopodiché non è un dogma. In molti Paesi non c’è. Ma è un dogma che il servizio pubblico venga finanziato dallo Stato».

 

E chi lo dice?

GIAMPAOLO ROSSI

«Il regolamento europeo che pone il finanziamento del servizio pubblico come strumento di garanzia delle moderne democrazie».

 

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