“ANNA FALCHI L’HO FATTA LEVITARE, RAFFAELLA CARRÀ SI SDRAIAVA SULLE PUNTE DI TRE SCIMITARRE E MI DICEVA…” – TUTTI I TRUCCHI DEL MAGO SILVAN (AL SECOLO ALDO SAVOLDELLO) SCHEDATO DALL’INTERPOL E BANDITO DAI CASINÒ DI LAS VEGAS: “ALLA ROULETTE RIUSCIVO A PREVEDERE DOVE SI SAREBBE FERMATA LA PALLINA. VINCEVO” – QUANDO, NEL 1982 SI ESIBÌ A VERSAILLES PER RONALD REAGAN (A CUI INDOVINÒ QUANTI SOLDI AVEVA IN TASCA), MARGARET THATCHER E... - QUELLA VOLTA CHE FU CHIUSO IN UN BAULE PER UN TRUCCO DI MAGIA: “DOVETTERO CHIAMARE UN FABBRO…” - VIDEO!


 

Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

 

Sim Sala Bim. Ma cosa vuol dire?

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«Non lo so, era il ritornello di una canzoncina danese anni ’40. Prima la mia parola magica era tactàc-serùmba-yamaclèr , l’avevo inventata io, sente come suona bene?».

 

Illusionista, mago, prestigiatore, manipolatore, che titolo gradisce?

«Illusionista. Ma anche mago può andare. E la magia è una forma d’arte, che crea l’illusione della verità, dove l’impossibile diventa possibile», spiega dotto Aldo Savoldello in arte Silvan, anni per vezzo mai dichiarati perché «un mago non ha età» e come contraddirlo.

 

[…] E dove o da chi ha imparato tutto ciò che sa?

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«Sono autodidatta. Studiavo su vecchi testi di magia comprati alle bancarelle dell’usato nel sestiere di Cannaregio. […]».

 

«“Sto fìo ze mato” , sospirava mamma. Per disperazione papà diede fuoco alla valigia in cui tenevo tutti i miei giochi. E mi portò dallo psichiatra Cappelletti a San Servolo, “l’isola dei matti”. Feci un trucchetto pure a lui. Tagliai in due una cordicella, me la misi in bocca e la tirai fuori intera. Il professore restò a bocca aperta. “Come hai fatto caro?”. “Sono un mago”. “Mi sa che hai ragione”».

 

Quando diventò un lavoro?

MAGO SILVAN PAPA FRANCESCO

«A 18 anni vinsi Primo applauso , un programma della Rai presentato da Enzo Tortora e Silvana Pampanini. In gara con me c’erano Adriano Celentano e Peppino Di Capri, in giuria Carlo Dapporto e Vittorio De Sica. Presi tutti dieci sulle palette. Allora mi presentavo come Saghibù[…]”

 

Cose che non ha mai potuto fare?

«Sciare, andare a cavallo, affettare le verdure, ma tanto non so cucinare manco due uova. E non posso giocare a carte al casinò, sono schedato dall’Interpol. Solo dadi e roulette. Ho giocato un anno a Las Vegas, osservando la spinta che il croupier dava alla ruota, riuscivo a prevedere dove si sarebbe fermata la pallina. Vincevo.»

 

RAFFAELLA CARRA SU TRE SCIMITARRE DEL MAGO SILVAN

Ha assicurato le sue mani?

«Certo. Un tempo per 500 milioni di lire».

 

Mai messo un paio di jeans in vita sua.

«Vero. Possiedo 36 smoking. Prima portavo il frac. Il primo mi fu regalato dal re Umberto II di Savoia. Mi esibivo al casinò dell’Estoril, in Portogallo. Una sera nel pubblico c’era anche lui, si divertì molto».

 

Lo smoking ha tasche nascoste, maniche col doppio fondo?

«Nooo».

 

Qualche volta che è andata proprio storta?

«Eseguivo il numero della donna tagliata in tre pezzi. La ragazza si mosse, la graffiai con la lama e lei quasi svenne. Mi fermai subito».

 

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Meno male.

«O quando ero chiuso nel baule, ma l’assistente perse la chiave che avrebbe dovuto tenere in tasca. Dovettero chiamare un fabbro a liberarmi, stavo soffocando, me la sono vista brutta». […]

 

Li ha mai svelati ad anima viva?

«Solo se costretto. Al teatro Sistina, per uno show con Ornella Vanoni, facevo apparire sei colombe bianche che tenevo qui in giardino. Arrivò la protezione animali, convinta che le schiacciassi, dovetti spiegare come facevo.

 

O quando, nel 1982, mi esibii a Versailles per i sette Grandi della Terra: c’erano Ronald Reagan — a cui indovinai quanti soldi aveva in tasca — Margaret Thatcher, Helmut Schmidt, François Mitterrand, Giovanni Spadolini. La sicurezza fu inflessibile, smontarono tutti i miei marchingegni, pezzo a pezzo, svitarono anche le gambe dei tavolini».

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[…] Altre diavolerie?

«La testa galleggiante, che si separa dal corpo e si posa su un armadio. A Sanremo feci sparire 25 persone in diretta tv. Anna Falchi l’ho fatta levitare. Carmen Russo e Gabriella Carlucci le ho tagliate in due con la sega circolare. Raffaella Carrà si sdraiava sulle punte di tre scimitarre. “Mi raccomando eh”, mi diceva ridendo, ma non aveva paura, la adoravo». […]

il mago silvan