“AO’, MA STO RAGAZZO NON HA ANCORA VENT’ANNI E MI PROPONE ’NA MONTAGNA DE ROBBA” – RICCARDO MANNELLI RICORDA SUL "FATTO" L'EDITORE FRANCESCO CONIGLIO, SCOMPARSO IL 6 LUGLIO – "E’ STATA LA MIA MONTAGNA INCANTATA. OGNI ARTISTA, OGNI SCRITTORE, OGNI MUSICISTA, OGNI SGANGHERATO PASSIONALE GLI DEVE QUALCOSA E LO RICONOSCE SENZA IMBARAZZO. NON SONO ENFATICO, SONO INNAMORATO”

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Riccardo Mannelli per il “Fatto quotidiano”

 

FRANCESCO CONIGLIO

Appena sveglio stamattina presto scrivo di getto: Francesco. Una montagna di umanità. La mia montagna incantata con cui ho giocato per quasi mezzo secolo... Poi, quando già le mie parole rimbalzano sui social ripenso al mio amore per la montagna che ho sentito fin da bambino; un sentimento totale, miscuglio misterioso di ammirazione, rispetto, stupore, invito all’avventura e nello stesso tempo alla tranquillità.

 

La tranquillità perfetta che ti invade quando la naturalità ti sovrasta: sei annullato in un abbraccio, sei protetto. Francesco lo conosco appena arrivo a Roma in pianta stabile, nel ’78. Viene a trovarmi per propormi subito di fare qualcosa insieme mettendomi in mano qualche copia del giornalino che già editava, L’URLO; io sono ancora scombussolato dai primi turbolenti mesi romani che mi hanno portato a lasciare la redazione del MALE, cioè il motivo principale per cui sono venuto qui... insomma colgo subito l’occasione per avere altre prospettive.

 

riccardo mannelli ascanio celestini foto di bacco

Il fatto è che Francesco mi conquista subito, per la qualità dei giudizi, per la competenza con cui descrive l’ambiente editoriale, non solo romano – per me ancora molto nebbioso e imperscrutabile – e soprattutto per la sua capacità di iniziativa. Ao’, ma sto ragazzo non ha ancora vent’anni e mi propone ’na montagna de robba. Dopo un po’, forse a una delle prime cene, fra le duecentomila fatte insieme, viene fuori anche una montagna di musica, Beatles in vetta. È fatta.

 

FRANCESCO CONIGLIO

Con Francesco condivido tutta la mia vita adulta, per me un punto di riferimento umano, culturale e professionale, condividendo l’idiosincrasia per il termine “professionale” e preferendo “passionale”. Francesco è riuscito a essere la stessa cosa per centinaia di persone che gli vogliono bene per gli stessi motivi; ha la calma irrefrenabile del visionario, la determinazione tranquilla di chi ha contezza delle proprie capacità. Ci seguiamo, per qualche anno anche a distanza, e lo vedo accendersi sempre di più, allargare le sue braccia per accogliere tutte le sue curiosità.

 

Coniglio Editore e tutte le altre derivazioni accolgono e anticipano sempre tutte le diavolerie d’arte che salano la nostra terra. Ogni artista, ogni scrittore, ogni musicista, ogni sgangherato passionale gli deve qualcosa e lo riconosce senza imbarazzo. Non sono enfatico, sono innamorato. Della montagna, caro Francesco.

FRANCESCO CONIGLIO
francesco de gregori francesco coniglio giampiero mughini
francesco de gregori francesco coniglio
francesco coniglio
riccardo mannelli e amici foto di bacco