“LA BATTUTA DELLA LITTIZZETTO? MEGLIO IL SILENZIO. COME SI FA A DIRE UNA COSA DEL GENERE...” – SALVINI POLEMIZZA CON LA COMICA CHE SULLA PROF COLPITA DAGLI STUDENTI CON UNA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA A ROVIGO AVEVA DETTO: “SE L’INSEGNANTE È EMPATICA NON SI FA SPARARE IN CLASSE” - IL MINISTRO VALDITARA: “ERRORE DEI RAGAZZI SENZA SE E SENZA MA, NON C’È SPAZIO PER ULTERIORI SPIEGAZIONI”
-Estratto dell'articolo di Lorenzo Nicolao per corriere.it
«Il silenzio è d’oro, come si fa a dire una cosa del genere?» Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini non usa mezzi termini per rispondere a Luciana Littizzetto, dopo che la comica torinese aveva commentato il caso della prof di Rovigo. Circa tre mesi fa l’insegnante era stata colpita in aula con i pallini di una pistola ad aria compressa. I 24 studenti della classe qualche giorno fa hanno scritto una lettera di scuse per l'accaduto, firmata da tutti e che dovrebbe arrivare in settimana, dopo la richiesta obbligatoria della loro insegnante, per evitare la denuncia.
Littizzetto, che in passato ha lavorato anche come insegnante di musica e lettere, aveva commentato in diretta su Radio Deejay la vicenda dell’Istituto tecnico Viola Marchesini, condannando il gesto come «assurdo e violento» ma specificando che la gestione della classe della professoressa Maria Cristina Finatti non sia stata sempre impeccabile.
«Ho insegnato per nove anni - ha detto la comica - ma nessuno mi ha mai sparato, anche se alcune classi erano parecchio turbolente. Tiravano i gessetti, ma non ho mai denunciato. Se non si è capaci di gestire classi complicate è meglio cambiare mestiere. Non esistono classi ingovernabili, occorre creare empatia con i ragazzi».
Parole alle quali Salvini ha replicato duramente dai suoi profili social. «Se il professore non è empatico allora gli si spara in classe?» E ancora: «Come si può pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d’oro, avrebbe fatto meglio a tacere».
Gli fanno eco le parole di un altro ministro del Governo Meloni, Giuseppe Valditara, che rappresenta proprio il ministero dell’Istruzione. «Se uno studente spara a un docente sbaglia senza se e senza ma, non c’è spazio per ulteriori spiegazioni». L
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