“CHE VOTO DAREI AL FESTIVAL DI SANREMO? ZERO!” – DOPO IL PASTICCIACCIO BRUTTO CON BUGO NEL 2020 MORGAN ROSICA A “UN GIORNO DA PECORA” E SPARA A ZERO SULL’ULTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL: “HO VISTO SOLO LE PRIME DUE SERATE. L’HO TROVATO STUCCHEVOLE, LE CANZONI FONDAMENTALMENTE NON C’ERANO, ERANO CARENTI DA MOLTI PUNTI DI VISTA. I TESTI IN GARA MI SONO SEMBRATI NULLI – LAZZA? NON SO CHI SIA – MI PIACEREBBE FARE IL DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL, LO FAREI CONDURRE A...”
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Da “Un Giorno da Pecora – Rai Radio1”
Che voto darei all’ultimo festival di Sanremo? “Zero…” A parlare è Marco Castoldi, in arte Morgan, intervenuto alla trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora. “Ho visto solo le prime due serate, tutto l’insieme del festival l’ho trovato stucchevole. Le canzoni fondamentalmente non c’erano, erano carenti da molti punti di vista, soprattutto quello armonico. E senza accordi tutto diventa noioso”.
Possibile non le sia piaciuto nemmeno un brano? “Forse giusto il pezzo di Anna Oxa aveva un gusto armonico anni ’80”. Almeno le liriche le sono piaciute? “I testi in gara mi sono sembrati nulli, scritti da qualcuno che non è un vero autore, non c’era invenzione linguistica, non c’era nulla”. Neanche il brano vincitore, quello di Marco Mengoni? “Mengoni figuratevi, era nella mia squadra…la sua canzone l’ho udita ma non l’ho sentita. Un voto? Non è valutabile”. E il pezzo di Lazza? “Non so chi sia, forse quello che somigliava a Macario? Non so, non riesco a distinguerli uno dall’altro”.
Sgarbi l’ha proposta come prossimo direttore del Festival. Le piacerebbe? “Ha detto una cosa intelligente, mi piacerebbe”. Con quale ruolo, conduttore, direttore artistico o entrambi? “Non capisco perché conduttore e direttore artistico debbano esser ricondotti alla stessa figura. Pippo Baudo aveva Sergio Bardotti dietro, ad esempio”. Quale conduttore sceglierebbe il Morgan direttore artistico?
“Il mio Sanremo lo farei condurre a Piero Chiambretti”. E chi porterebbe come cantanti? “De Gregori, Guccini, Fossati e poi le nuove generazioni, che non sono per forza quelli delle major – ha concluso Morgan a Un Giorno da Pecora - perché la musica è ovunque”.