IL “COMPAGNO” PIER SILVIO SPOSTA SEMPRE PIU’ A SINISTRA MEDIASET – L’AMMINISTRATORE DELEGATO DEL BISCIONE HA CHIESTO A DIRETTORI E AUTORI DELLE SUE RETI DI DARE MAGGIORE SPAZIO NEI TALK A OSPITI DEL PD E AI TEMI DEI DIRITTI E DELLA GIUSTIZIA – UN’INDICAZIONE
CHE SEGUE LA SPARATA DI MARINA BERLUSCONI CONTRO TAJANI (“SE PARLIAMO DI ABORTO, FINE VITA O DIRITTI LGBT MI SENTO PIÙ IN SINTONIA CON LA SINISTRA”) E L’INDICAZIONE DEGLI EREDI DEL CAV AI VERTICI DI FORZA ITALIA DI DISTINGUERSI DA MELONI E SALVINI – LE CONVERGENZE TRA PD E FORZA ITALIA SU LEGGE SEVERINO E IUS SCHOLAE
Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”
Diritti, giustizia ma anche maggiore capacità di distinguersi dagli alleati di governo, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Non sono solo le parole d’ordine che Marina e Pier Silvio Berlusconi hanno dato nelle ultime settimane ai vertici di Forza Italia (Antonio Tajani si è subito allineato): il secondogenito del fondatore ha spiegato che questi dovranno essere anche i temi principali dei talk e dei telegiornali Mediaset alla ripresa della stagione televisiva a settembre.
E per farlo Pier Silvio, che è l’amministratore delegato del Biscione, ha chiesto a direttori e autori di dare maggiore spazio a una parte dell’opposizione: il Partito Democratico.
Un’operazione che va avanti da tempo, spiegano due fonti interne a Mediaset a conoscenza della questione. Almeno dalla scorsa estate quando il figlio di Berlusconi ha deciso di dare una sterzata “progressista” alle reti del Biscione con l’assunzione di Bianca Berlinguer e Myrta Merlino.
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L’ordine è stato quello di puntare sugli ospiti più moderati del partito di Elly Schlein, rispetto a quelli del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra che vengono considerati troppo “radicali”. Insomma, un’opposizione con cui non possono esserci spazi comuni.
Dall’interno di Mediaset fanno sapere che i rapporti tra Pier Silvio e Schlein sono “cordiali” (non ci sono conferme di contatti, anche periodici) e che l’amministratore delegato di Mediaset stimi la leader del Pd, probabilmente anche vedendo in lei la futura presidente del Consiglio con cui sarà utile avere buoni rapporti. La considera capace, nuova e in grado di superare la fase dell’antiberlusconismo dei vecchi dirigenti dem.
Non è un caso che il secondogenito di Berlusconi non abbia mai attaccato direttamente la leader del Pd limitandosi a chiedere a Forza Italia di “tornare a occupare lo spazio dei moderati”.
Anzi, dopo la presentazione dei palinsesti Mediaset di metà luglio a Cologno Monzese in cui Pier Silvio aveva fatto trapelare la sua volontà di scendere in campo, era stato Tajani a mettere in mezzo la segretaria del Pd dimostrandosi più realista del re: “C’è spazio per noi tra Meloni e Schlein”, aveva detto il segretario azzurro.
Intanto in questi giorni proseguono gli ammiccamenti tra i vertici di Forza Italia e il Pd su alcuni temi: la modifica della legge Severino per tutelare gli amministratori condannati in primo grado, norme per superare l’emergenza del sovraffollamento nelle carceri fino allo ius soli che ha già ricevuto lo stop di Lega e Fratelli d’Italia. […]
Convergenze che non stanno piacendo all’entourage della presidente del Consiglio Meloni. “Se Tajani vuole andare con il Pd e fare le nuove larghe intese tanti auguri! Si sta solo facendo usare per dimostrare che siamo fascisti…”, dice un dirigente di Fratelli d’Italia chiedendo l’anonimato perché non autorizzato a parlare della questione.
Ieri Meloni ha fatto uscire il capogruppo Tommaso Foti che ha sconfessato Forza Italia sullo ius soli: “Che l’opposizione provi a dividere la maggioranza è scontato, ma spetta a quest’ultima non farsi tirare per la giacca e realizzare, con serietà e pragmatismo, il programma che con il loro voto gli elettori hanno approvato, evitando di dividersi su temi che la sinistra oggi ritiene fondamentali, salvo averli accuratamente ignorati quando era maggioranza”.
L’irritazione aumenta alla luce delle prossime mosse: Forza Italia vuole portare con sé il deputato meloniano Andrea De Bertoldi, appena espulso da Fratelli d’Italia perché accusato di aver fatto alcune consulenze a imprese del settore geotermico.
Il nuovo corso di Mediaset però ha ricadute anche sugli altri partiti della maggioranza di governo. Da FdI fanno sapere da mesi di non sentirsi rappresentati abbastanza nei nuovi talk show del Biscione e, anzi, di essere trattati come un partito di opposizione. Per non parlare della Lega che ormai vede parte della famiglia come un nemico fino a proporre di alzare i tetti pubblicitari della Rai facendo infuriare Mediaset.