“I FUORIONDA DI GIAMBRUNO SONO COERENTI CON LE COSE CHE DICEVA IN ONDA” – ANTONIO RICCI, TRA IL SERIO E IL FACETO, CONTINUA A RIFILARCI LA STORIELLA CHE I VERTICI MEDIASET NON FOSSERO A CONOSCENZA DELLE REGISTRAZIONI DEL SIGNOR MELONI: “NESSUN DIRIGENTE MI CHIAMA, HANNO PAURA CHE LI REGISTRI. POI AVEVO PREPARATO UN FINTO COPIONE” – “PIER SILVIO? NON LO VEDO MAI. MARINA? MAI SENTITA” – “I VIDEO RISALIVANO A GIUGNO. NEL MIO CUORE FANCIULLO, ANCHE UN PO’ GITANO, MI SONO DETTO: POTREBBE FORNIRE QUALCHE ALTRA CHICCA” – “LA LEZIONE CHE HO IMPARATO? I PARRUCCHIERI SONO LA VERA POTENZA DI QUESTO PAESE” – “IL CATTIVO È LUI. LA VITTIMA STRAVINCE SEMPRE IL MESSAGGIO DELLA MELONI È STATO MOLTO EFFICACE DAL PUNTO DI VISTA COMUNICATIVO. MA NON HA…” - VIDEO
"Non mi rompessero il cazzo con i capelli. Qui sono tutti pelati" I fuorionda di Giambruno tra aggiustamenti di ciuffo, ravanate ai piani bassi, scene da provolone e lezioni di sartoria pic.twitter.com/3PSkwg4asC
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) October 18, 2023
"Posso toccarmi il pacco mentre vi parlo? Tu sei fidanzata? Vuoi entrare nel nostro gruppo? Facciamo le threesome, si scopa" I nuovi fuorionda di Giambruno pic.twitter.com/eQPBnsiWyR
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) October 19, 2023
Estratto dell’articolo di Renato Franco per il “Corriere della Sera”
«Sono padrone e mandante di me stesso. Non ho mai avuto un’esclusiva con nessuno. Ai tempi di Drive In tenevo appesa sul muro una vignetta di Altan: v orrei sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio». Antonio Ricci si è costruito nel tempo una fama da cane sciolto o lupo solitario (come da titolo di un suo vecchio programma).
I fuorionda di Giambruno sono diventati un caso, ognuno dà una sua lettura: complotto a favore o contro Giorgia Meloni? Comunque sia: complotto . «Vedo tanti opinionisti che dibattono, tutti esperti in ventriloquia e paranormale; sento giornalisti che sostengono che prima di scrivere un articolo devono confabulare con l’editore: possibile che non ci sia nessuno che dice che uno può prendere un’iniziativa di sua volontà? Mi pare una cosa oscena. Qui viene messa in discussione la libertà di stampa, mi chiedo come mai Mattarella non abbia ancora detto niente. La satira deve essere riverente o irriverente?».
Non è la sola cosa che colpisce l’ideatore di Striscia la notizia .
«Tutto questo stupore mi stupisce, non ho scoperto niente di che. Trovo assolutamente coerenti i fuorionda di Giambruno con le cose dette da lui in onda. […].».
[…] Ricci sostiene però di aver fatto un favore alla premier.
« Semplificando il cattivo è lui. La vittima stravince sempre. Il suo messaggio dal punto di vista della comunicazione nell’immediato è stato molto efficace. Ma è importante anche la parte mancante: non ha speso neppure una parola per le ragazze coinvolte».
Cosa la stupisce ancora?
«Il primo messaggio ufficiale di lui con foto: mi sono tagliato i capelli. Forse un minaccioso significato biblico. Dopo l’età dei sepolcri imbiancati, posso, come Sansone, aver perso la potenza, ma me ne resta abbastanza perché muoia Sansone con tutti i Filistei! Comunque anche lui è destinato ad avere il suo bel codazzo di fan».
Protagonista indiscusso della tv italiana (il 10 novembre su 7 l’intervista-omaggio ai 40 anni di Drive In) spiega così perché ha tenuto per due mesi i fuorionda «in frigo».
«Risalivano a giugno, la data è facilmente deducibile dall’immagine che si vede dell’incidente di Casal Palocco. Striscia però era in vacanza. Solo a fine settembre li ho visti. Nel mio cuore fanciullo, anche un po’ gitano, mi sono detto: il soggetto potrebbe fornire qualche altra chicca. Quindi ho deciso di aspettare che facesse qualcosa di peggio. Ma da allora non ha fatto più niente, non si è espresso...».
A questo punto Ricci sfoglia Chi, indugia sulla foto di Giambruno nel campo di grano.
«Quando mi sono ritrovato questo davanti e ho letto la sua celebrazione mi sono tornati in mente i filmati, ancora freschi come uno yogurt».
Nessuno è intervenuto nemmeno tra un fuorionda e l’altro per provare a fermarlo.
«Ma come potevano? Nessun dirigente Mediaset mi chiama perché hanno paura che li registri. Si buttavano in mezzo alla regia? Chiamavano i Carabinieri? Io poi, per evitare eventuali intercettazioni e rotture di scatole, avevo preparato — come altre volte — un finto copione, che poi all’ultimo ho sostituito con quello vero».
Nessun dirigente l’ha chiamato e lui assicura di non aver avvisato Pier Silvio Berlusconi.
«E perché? Non lo vedo mai, forse una volta all’anno. Adesso ho saputo che vorrebbe chiamarmi, vediamo se succede, lunedì. È sempre molto indaffarato. E non è stato un gioco delle parti, sarebbe infantile e crollerebbe in un secondo. Pier Silvio è come il padre, vuol piacere a tutti».
Se uno lo vede una volta all’anno, l’altra non la vede mai: con Marina Berlusconi i rapporti sono inesistenti.
«Non l’ho mai sentita al telefono in vita mia e non la vedo da non so quanti anni. Penso sia sempre impegnata giorno e notte a lavorare sui testi degli scrittori Einaudi e Mondadori: lei li corregge tutti e a volte li riscrive completamente. Ma loro, gli scrittori, vigliaccamente non lo dicono».
Nella «narrazione del trappolone» Mediaset ha perso in Borsa però. La battuta è fulminea.
«È il momento di comprare allora».
Il frigo del resto ora è vuoto.
«Giuro, l’ho detto subito, ma nessuno, anche a Mediaset, ci crede. A questo punto mi farò dei finti Giambruni con il deepfake visto che c’è richiesta di mercato... Tengo soprattutto a sottolineare che non ho fatto niente di illegale: trasmettere i fuorionda non è reato, ho una sentenza del Tribunale Europeo dei diritti dell’uomo che lo sancisce e dice che sono un bravo ragazzo».
Alla fine in questa storia trova due lezioni.
« C’è sempre qualcosa da imparare, ad esempio non sapevo che esistesse il Blu Estoril. L’altra lezione è che i parrucchieri sono la vera potenza di questa Italia, sanno tutto, sono il cuore e la colonna vertebrale del Paese; solo un passo dietro rispetto all’armocromista che risalta di più solo per via del nome buffo».
Intanto ha raccontato che Fedele Confalonieri l’ha definito «l’imperatore dei rompicoglioni».
« Io sono democratico, quindi mi stanno sui maroni le figure apicali, me compreso. Essere rompicoglioni è nel mio Dna. Ho apprezzato anche la promozione, prima mi ha definito re, poi imperatore. […]».
La percentuale di verità in questa intervista?
«Il 100 per 100. Per natura io non vengo creduto, quindi posso dire la verità senza che mi succeda niente».