“GIAMBRUNO PASSIVO AGGRESSIVO. LA SUA PARLATA ROBOTICA, CON PAUSE CONTINUE, AGGRAVA LA SENSAZIONE DI DISUMANITÀ” - SELVAGGIA LUCARELLI FA UNA PERIZIA PSICOLOGICA AL VIDEO DEL "SIGNOR MELONI" CHE SI E' SCUSATO PER AVER DEFINITO LE MIGRAZIONI “TRANSUMANZE” - L'AFFONDO DI SELVAGGIA: "QUESTO MODO ASTIOSO DI GESTIRE LE CRITICITÀ, COME SE CI FOSSE SEMPRE UN TORTO SUBITO ANZICHÉ UN ERRORE COMMESSO, MI RICORDA QUELLO CHE ADOTTA SPESSO QUALCUN ALTRO: GIORGIA MELONI" – VIDEO
Di questo video di “scuse” di Andrea Giambruno per aver definito le migrazioni “transumanze”, mi colpiscono alcune cose: la prima è l’utilizzo del plurale maiestatis in apertura (“ci prendiamo 30 secondi”), come a voler spartire le colpe con altri. La seconda è il modo in cui… pic.twitter.com/X2dMmWtols
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) October 3, 2023
Estratto da iltempo.it
Selvaggia Lucarelli non molla la presa su Andrea Giambruno, giornalista Mediaset e come noto compagno della premier Giorgia Meloni. Durante Diario del giorno, lo spazio del Tg4 che conduce, aveva definito i flussi dei migranti una "transumanza", espressione seguita da numerose proteste, tanto rumorose quanto strumentali.
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Parole e immagini passate ai raggi x da Lucarelli: «Di questo video di “scuse” di Andrea Giambruno per aver definito le migrazioni “transumanze”, mi colpiscono alcune cose: la prima è l’utilizzo del plurale maiestatis in apertura (“ci prendiamo 30 secondi”), come a voler spartire le colpe con altri. La seconda è il modo in cui definisce i destinatari delle scuse, ovvero “il pubblico da casa”, “l’azienda che mi ospita” e poi quelli che sarebbero i VERI DESTINATARI delle scuse definiti con vaghezza “QUESTE PERSONE”. Ed è interessante perché passa dall’associarli agli animali a togliergli un’identità sociale, non sono neppure “migranti”, sono “queste persone”. Tipo “lui, coso”».
Poi c'è tutto l'aspetto non verbale della comunicazione: «La parlata robotica, con pause continue e innaturali, aggrava la sensazione di disumanità. Infine, la mia parte preferita, quella passivo-aggressiva finale, con i finti ringraziamenti ai giornalisti che l’hanno criticato e quel rancore malcelato che esplode nel volume di quel “MOLTO” pronunciato rompendo il muro del suono.
Questo modo astioso di gestire le criticità, come se ci fosse sempre un torto subito anziché un errore commesso, come se sospeso nell’aria, nel mondo invisibile ma percepibile del non detto, ci fosse sempre un “ve la faró pagare” mi ricorda quello che adotta spesso qualcun altro: Giorgia Meloni». Insomma, Lucarelli nel video di poco più di un minuto - di scuse e di ammissione di un errore, tra l'altro... - vede "disumanità" e atteggiamento "passivo-aggressivo", e tira in ballo la compagna.