“IO SEXY? A 85 ANNI HO UN OTTIMO RAPPORTO CON LO SPECCHIO. MA DI ME STESSO NON VOGLIO RACCONTARE NIENTE. L’ARTE È INVENZIONE, NON COMPENDIO” - IL CANTANTE E MUSICISTA PAOLO CONTE: “LA POLITICA? NON NE CAPISCO NULLA. LE FESTE DELL’UNITÀ CHE MI HANNO VISTO PROTAGONISTA IN PASSATO ERANO FREQUENTATE DA PERSONE COLTE E SIMPATICHE” – “OGGI TRASCORRO LE MIE GIORNATE DIPINGENDO, DISEGNANDO, QUASI SOGNANDO” - VIDEO
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Raffaella Oliva per milano.corriere.it
«Torno ancora volentieri sul palco per incontrare i miei musicisti e il mio pubblico: questione di amicizia». Paolo Conte parla così del tour che oggi e domani lo porterà agli Arcimboldi, dove, sulla scia del nuovo album «Live at Venaria Reale», proporrà brani come «Via con me», «Gli impermeabili», «Aguaplano».
E l’inedito del disco, «El Greco», dedicato al pittore cretese, maestro del Rinascimento spagnolo, Domínikos Theotokópoulos. «Mi piacciono le sue figure allungate e sparate verso l’alto, i toni metallici della sua tavolozza. Nella canzone alludo anche all’avvenuto transito di folklore nomade, quello degli zingari gitani, dall’Est all’Ovest latino: Spagna, Portogallo, addirittura Sudamerica. Discorso che vale prima di tutto per la musica, ma anche per la pittura».
Compositore per Caselli e Celentano
«Ho un ottimo rapporto con lo specchio»
È il Conte-pensiero, lo stesso che gli fa dire: «La mania di lanciare “messaggi”, tanto più se politici, non mi ha mai interessato; di politica non capisco niente». E se gli chiedi delle Feste dell’Unità che lo hanno visto protagonista in passato, risponde serafico: «Erano frequentate da persone colte e simpatiche». C’è chi lo ha definito burbero, chi sornione, chi misterioso e sexy.
All’età di 85 anni, lui ironizza: «Con lo specchio ho un ottimo rapporto, posso fare tutte le smorfie che voglio». A Milano lo lega la stima per Enzo Jannacci, che incise le sue «Bartali», «Sudamerica», «Mexico e nuvole». «Ho sempre avuto una predilezione per lui, e la percezione che il miglior italiano si scriva, probabilmente, in Lombardia. In Jannacci trovo la mistura tra una carezza antica, anche in musica, e l’improvviso scatto di astrazioni tutte sue. “L’avvenire è un buco nero in fondo al tram”, “anche da lontano si vede, che non mi vuoi più bene” e tante altre invenzioni. Uno dei suoi brani che preferisco è “El me indiriss”». Poi c’è «la malinconia per il tempo andato, gli amici scomparsi, per quell’impalpabile bilanciamento tra il voler ricordare e il non ricordare».
Pigrizia e ozio
Di recente ha confidato di aver perso la voglia di comporre. «Non sarebbe la prima volta che mi metto a riposo, ma non ne soffro, anzi. Ho sempre lavorato. Pigrizia e ozio, che non mi appartengono, mi sono, però, simpatici. Oggi trascorro le mie giornate dipingendo, disegnando, “quasi sognando”, come El Greco».