“IN ‘MUTANDE PAZZE’ DI ROBERTO D’AGOSTINO ERO IMBARAZZATISSIMO, DOVEVO SEDURRE EVA GRIMALDI” – RAOUL BOVA CONFESSIONS: “COM’È STATO IL BACIO A MADONNA PER LA PUBBLICITÀ DEL ROSSETTO? UMIDO. AVEVO IL TERRORE DI SBAGLIARE. FU LINA WERTMÜLLER A INSEGNARMI TUTTO SULLE SCENE D’AMORE” – “STARE NUDI DAVANTI ALLA TELECAMERE, CON 70 PERSONE CHE TI GUARDANO È UNA SENSAZIONE… IMPATTANTE. SE TI METTI A PENSARE FAI UN CASINO” – “IL MOMENTO PIÙ IMBARAZZANTE? QUANDO GIRAVO ‘LA LUPA’ CON MONICA GUERRITORE, CON MOLTE SCENE DI PASSIONE. IL REGISTA ERA SUO MARITO GABRIELE LAVIA CHE…”
Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”
E quindi alle feste Raoul Bova faceva tappezzeria.
«Beh, adesso non esageriamo. Chiacchieravo. Ma ballare no. Ero negato. Mi vergognavo. Non riuscivo a muovermi, rigido come un pezzo di marmo. Le poche volte che ci ho provato, per lavoro, mi hanno quasi compatito: “Lascia perdere”».
[…] La volta in cui si è più imbarazzato sul set.
«Quando giravo La Lupa con Monica Guerritore, con molte scene di passione. Il regista era suo marito Gabriele Lavia che mi voleva più focoso: “Devi prenderla con impeto, farla impazzire”. Immagini come mi sentivo, davanti a lui. Ero un ghiacciolo».
[…] Il debutto al cinema con «Mutande pazze» di D’Agostino .
«Con Eva Grimaldi, bellissima, un’icona, vestita di pelle. Dovevo sedurla. E anche lì ero imbarazzatissimo. Come con il bacio a Madonna».
Per uno spot di un rossetto. Lady Ciccone volle proprio lei. Come andò?
«Avevo il terrore di sbagliare. Non sapevo come ci si bacia e ci si abbraccia sul set. Dopo ho imparato che esiste una tecnica. Fu Lina Wertmüller a insegnarmi tutto sulle scene d’amore».
Il segreto, se c’è?
«Stare nudi davanti alla telecamera o a una cinepresa, con settanta persone che ti guardano è una sensazione... impattante. Se ti metti a pensare fai un casino, conviene entrare nel personaggio».
E poi?
«Devi baciare non come se masticassi un chewing gum. Molti fanno il pesce, aprono e chiudono la bocca. Non va bene. Non bisogna stare al centro, per non coprire l’attrice. E occorre posare le labbra verso l’angolo della bocca di lei. Prima muovi la testa, poi il naso e infine puoi baciarla».
Oddio, che stress.
«Sosteneva Lina: “Il momento più erotico è lo sguardo subito prima del bacio”».
Ma alla fine quello con Madonna com’è stato?
«Umido». Ride. «È stata carina. “Rilassati, non ti preoccupare, lo rifacciamo finché non sei contento”».
[…] Quando si è reso conto di essere bello?
«Quando mamma mi portava al mercato, ci regalavano sempre qualcosa, magari una mela. Ma fino ai 18 anni non avevo grande successo. Non ero chissà che. Andavo a nuotare la mattina alle 5, arrivavo a scuola con il segno degli occhialini, gli occhi rossi di cloro, pallidissimo, mentre gli altri si facevano la lampada. Frequentavo le magistrali, scuola quasi tutta femminile, in proporzione rimorchiavo poco».
La bellezza, un vantaggio o un obbligo?
«Non mi piace lo stereotipo di chi si lamenta dei complimenti: “Non sono soltanto bello, c’è di più”. Ai tempi del calendario, quando mi toglievo la maglietta, c’era chi esclamava: “Ah, ma allora gli addominali sono veri!”. Spesso mi sentivo un oggetto da guardare piuttosto che una persona con cui parlare».
[…] Tempo fa era ingrassato fino a 110 chili.
«E sui giornali scrivevano: “È crollato un mito”, “Bova ha perso tutto il suo sex appeal”.
Stavo male, avevo appena perso mamma e papà. Il dolore scatena il cortisolo che ti fa gonfiare. Già stai a pezzi e ti vedi ridotto così. In più sentirsi dire certe cose non è facile. Ci ho sofferto».
Ci tiene al suo aspetto.
«Mi piace vestirmi con cura, tenermi allenato, avere un bel taglio di capelli. Significa volersi bene».
[…] Mai stato tampinato sul set?
«Tampinato no, tamponato sì. Scherzo. Sì, è successo, oppure a volte ho fatto io la prima mossa, si flirta. Ma se vedevo che l’impresa era difficilissima, che c’era una probabilità su un milione, non ci provavo nemmeno».
[…] Rocio chi è per lei?
«Una domandona, dalla risposta dipenderà la mia vita o la morte. È la persona che amo, con cui ho fatto due figlie, molto importante».
Pesano i 17 anni in più?
«A volte sono un vantaggio, sei spinto a fare cose che non hai mai fatto prima». […]