“LUANA AVEVA FATTO LA COMPARSA NEL MIO FILM ‘SE SON ROSE’. LA SUA SCOMPARSA E’ UNA NOTIZIA TERRIBILE” – LEONARDO PIERACCIONI RICORDA LA 22ENNE MORTA IN UN INCIDENTE SUL LAVORO IN UNA FABBRICA DI MONTEMURLO IN PROVINCIA DI PRATO – LE VERIFICHE DEI PM SULLA FOTOCELLULA DI SICUREZZA. IL FIDANZATO: “AMAVA IL SUO BIMBO (AVUTO DA UN ALTRO COMPAGNO) AVREBBE DATO IL MONDO PER ME, CI FREQUENTAVAMO DA 2 ANNI, SONO STATI...”
Sua madre la ricorda nel film di Leonardo Pieraccioni dal titolo Se son rose. C’è una foto che la ritrae sorridente insieme al regista fiorentino. «Era il 2018, mia figlia era felicissima di far parte del cast, il cinema era il suo sogno, le sarebbe piaciuto diventare famosa, ma non certo in questo modo». Luana D’Orazio è diventata tragicamente nota per l’incidente sul lavoro che, a soli 22 anni, le ha spezzato la vita
È successo lunedì mattina, nella fabbrica in cui lavorava a Montemurlo in provincia di Prato, è rimasta impigliata in un orditoio, un rullo tessile che l’ha risucchiata. È morta sul colpo, per ragioni che sono ancora al vaglio degli inquirenti. La Procura di Prato ha aperto un fascicolo.
Le verifiche dei pm
«Siamo al lavoro per capire se e cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza. Abbiamo ricevuto i rilievi e nelle prossime ore nomineremo dei periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia giudiziaria». Così il procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi riguardo all’inchiesta sulla morte di Luana. «Speriamo di poter eseguire presto anche l’autopsia sul corpo della giovane - ha aggiunto Nicolosi - per cui abbiamo già dato mandato».
Le parole della mamma
La casa di Luana, nella zona di Agliana in provincia di Pistoia, martedì mattina è piena di amici e parenti. La madre Emma Marrazzo è sconvolta. Esce dall’abitazione in lacrime, un fazzoletto in mano: «Mia figlia era bella, buona, era contenta del lavoro che svolgeva, anche se a volte tutti i lavori possono pesare, però le piaceva lavorare, voleva costruirsi un futuro».
Luana lascia un bambino di 5 anni, avuto con un compagno con cui non vive più. Adesso saranno i nonni a prendersi cura del piccolo: «Amava il suo bimbo splendido. Ancora non è stato informato della morte della sua mamma. Per ora ha visto il brutto choc di quei poverini che hanno avuto l’obbligo di venirmi a dire che mia figlia non c’era più, ovvero i carabinieri di Pistoia, non sapevano nemmeno loro come fare a dirmelo. A nostro nipote diremo che sua mamma è andata a completare il giardino delle belle stelle brillanti».
Il fidanzato: «Due anni bellissimi»
Nella casa in provincia di Pistoia anche il fidanzato della ragazza: «Avrebbe dato il mondo per me, ci frequentavamo da due anni, sono stati due anni bellissimi nonostante questo periodo di quarantene, siamo stati sempre insieme. Quanto al suo lavoro, mi parlava del posto di lavoro, era contenta, ma c’erano tante cose che non le andavano bene, ma siamo giovani, però era contenta perché riusciva a dare un contributo in casa».
Il dramma sul posto di lavoro
L’orditura Luana, l’azienda in cui ha perso la vita, il giorno dopo l’incidente è vuota. Macchine ferme, operai a casa. In azienda soltanto alcuni dipendenti, che intorno alle 10.30 hanno aperto il cancello ai tecnici del dipartimento di prevenzione della Asl. Il vescovo di Pistoia, Monsignor Franco Tardelli, ha commentato duramente: «Nel 2021 non si può morire così sul posto di lavoro. È un dramma che ci deve inquietare. Non voglio fare processi a nessuno ma qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di questa tragedia».
Il ricordo di Pieraccioni
E sulla vicenda è intervenuto anche Pieraccioni, che ha ricordato Luana al Corriere della Sera: «L’ho avuta come comparsa in un mio film, Se son rose, nella scena di una festa. Il ricordo di quella scena di una festa spensierata di ventenni aggiunge ancora più dolore. Perché la vita a vent’anni dovrebbe essere e continuare così, come una festa. È una notizia terribile, vista la sua età e la modalità dell’incidente. Lascia un bambino di cinque anni, non ci sono parole. Per quanto possa servire, mando un abbraccio fortissimo alla sua famiglia».