“IL MANCATO INVITO A SANREMO? CI RIDO SU” – ALBA PARIETTI A DENTI STRETTI FA FINTA DI NON ROSICARE PER L’ASSENZA DALLA PLATEA DELL’ARISTON, PER LA PRIMA VOLTA IN 32 ANNI: “GUARDERÒ IL FESTIVAL A CASA. SE MI CHIAMASSERO ALLA CONDUZIONE, LO FAREI CON COMICI COME ANGELO DURO O CHECCO ZALONE, PERCHÉ MI SONO STUFATA DEL POLITICAMENTE CORRETTO” (PUÒ DORMIRE SERENA)
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Estratto dell’articolo di Alessandra Menzani per “Libero quotidiano”
Alba Parietti e Sanremo, una lunga storia d’amore che certo non si interrompe oggi che la showgirl non è in prima fila all’Ariston come è successo per 32 anni (nel 2023, a onor del vero, era in seconda): «Ci rido su», commenta.
[…] Alba non si lascia abbattere per così poco. Ha condotto Sanremo nel 1992 con Pippo Baudo, poi il Dopofestival l’anno successivo e lo ha rifatto con Bruno Vespa nel 2004. Nel 1996 si voleva presentare in gara con i big, ma è stata scartata; è stata opinionista dell’evento in innumerevoli trasmissioni Rai, insomma è la memoria storica dello show […]
Anche se non sarà in prima fila all’Ariston, lo guarderà?
«Eh certo, lo guarderò a casa di amici, colleghi. Con il lavoro che faccio, certo non me lo perdo».
Cosa si aspetta da questa quinta edizione targata Amadeus?
«Niente, inutile giudicare prima. Sanremo si commenta dopo».
Ma ci dica almeno cosa pensa del cast femminile: Lorella Cuccarini, Teresa Mannino, Giorgia».
« […], non si possono fare previsioni, l’emozione gioca sempre un ruolo cruciale. Ho visto grandi professionisti andare in crisi totale, in modo imprevedibile».
Per esempio?
«Massimo Ranieri, proprio lo scorso anno, anche a detta sua non era in forma. E poi Maurizio Crozza quando venne fischiato e restò di sasso».
Allora ci dica: Chiara Ferragni lo scorso anno le era piaciuta?
«Non mi ha dato nessuna emozione. Ammetto che ormai si contano sulle dita della mano le volte in cui ricordo momenti davvero belli o che ti spiazzano. Uno di questi sicuramente l’esibizione di Ezio Bosso nel 2016».
[…] Dica almeno il vincitore degli ultimi anni che ha preferito?
«Simone Cristicchi con Ti regalerò una rosa ».
[…] Se la richiamassero alla conduzione, con chi le piacerebbe lavorare sul palco?
«Con Comici come Angelo Duro o Checco Zalone. Dire il nome di Fiorello è troppo scontato».
Perché loro?
«Perché mi sono stufata del politicamente corretto. È una leggenda, una ipocrisia. Non so se di destra o di sinistra, una idiozia perchè si possono offendere pesantemente le persone utilizzando termini considerati legittimi; parimenti con parole ormai considerate tabù si può essere affettuosi e bonari. Dipende dal tono e caso per caso».
Oppure, ancora, come fa Zalone, con il termine per esempio “fro...o” non colpisce gli omosessuali bensì gli omofobi».
«Ci siamo capiti».
[…] Le donne in tv negli anni passati, soprattutto a Sanremo, erano figurine?
«Sì e no. Nella tv del passato c’erano Mina, la Carrà, la Sampò: le sembravano figurine, scusi? Le star di una volta avevano grande capacità di gestione. Parlando di oggi, ho maturato un certo disprezzo per i social. Hanno creato un sistema perverso che infatti non funziona e si è rivelato fallimentare: oggi si cercano volti televisivi in base al numero di like, tutto il contrario della logica».
[…] Pubblica una quantità ingente di foto.
«Sì, è vero. Ma mi rendo conto di quanto siamo condizionati: prima pensavo che condividendo le immagini lo facessi per quattro amici, invece si diventa oggetto di chiacchiera di chiunque».
Tornerà in tv, alla conduzione?
«Guardi. Sono l’unica in Italia che fa un programma di successo che poi non viene rifatto. Prima c’era stata Grimilde, poi Non sono una signora, show su Raidue, che dopo otto mesi di stop è stato mandato in onda e si è visto che nel temutissimo vaso di Pandora non c’era nulla di sconveniente. Spero sempre che venga rifatto, di ripartire da lì, ma non faccio la martire. Sono presuntuosa: penso sempre di essere più forte delle critiche. Ho avuto tanto dal lavoro e dalla fortuna che non mi lagno».
E dall’amore. Si sposerà con Fabio Adami?
«No. Due persone che si incontrano in età adulta, con tanti trascorsi e esigenze diverse (abbiamo figli di età diverse) per fare funzionare l’amore credo che debbano viverlo in modo - diciamo - individualistico, ci sono abitudini radicate. Lui è dirigente delle poste, un mondo diverso dal mio, che lo diverte certo, ma l’esposizione mediatica non è facile per lui. E per dirla con una battuta: il matrimonio non è una cosa per vecchi. Meglio essere giovani e incoscienti». […]