“SUL MES IL GOVERNO FA UNA MELINA INUTILE E NON DIGNITOSA” – I TENTENNAMENTI DELLA MAGGIORANZA SUL FONDO SALVA STATI SERVONO UN ASSIST A PORTA VUOTA AL DEPUTATO RENZIANO LUIGI MARATTIN: “LE PAROLE DI GIORGETTI EQUIVALGONO ALL’ANNUNCIO DELLA VOLONTÀ DI NON RATIFICARE IL TRATTATO” – “SUL MES SI È SCARICATO IL PEGGIOR CIALTRONISMO POPULISTA DI QUESTI ANNI. RATIFICARE IL TRATTATO NON SIGNIFICA ACCEDERE AL MES, MA SEMPLICEMENTE FAR ENTRARE IN VIGORE UNA RIFORMA MIGLIORATIVA. ERA UN IMPEGNO PRESO DAL GOVERNO IN CUI SALVINI ERA VICEPREMIER…”

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Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per www.repubblica.it

 

LUIGI MARATTIN

"Le parole di Giorgetti equivalgono all'annuncio della volontà del governo di non ratificare il Trattato", dice Luigi Marattin, deputato di Italia Viva che ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Economia sulla ratifica della riforma del Mes. Parole che arrivano all'indomani della risposta del titolare del Tesoro durante il question time alla Camera, dove Giorgetti ha sottolineato la necessità di un dibattito in Parlamento prima di decidere se procedere o meno alla ratifica.

 

Marattin, il ministro Giorgetti dice che la decisione sulla ratifica del Mes deve essere preceduta da "un adeguato e ampio dibattito in Parlamento". Non è una procedura corretta coinvolgere le Camere?

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

"Correttissima. Il disegno di legge di ratifica del Trattato, che il governo deve predisporre, deve essere approvato dal Parlamento, e ci mancherebbe altro. Ma Giorgetti ha aggiunto che il Parlamento deve essere coinvolto anche prima che il governo presenti il disegno di legge di ratifica, una sorta di autorizzazione preventiva. Questa cosa non sta scritta proprio da nessuna parte".

 

Come legge l'orientamento del governo?

"In Parlamento tre quarti delle forze politiche vedono il Mes come fumo negli occhi, senza tra l'altro riuscire a spiegare il perché. Le parole del ministro equivalgono all'annuncio della volontà di non ratificare il Trattato".

 

CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA MERKEL

L'aula della Camera ha approvato anche una mozione in cui impegna il governo a non procedere in attesa della ratifica dei Paesi che ancora non l'hanno fatto. L'adesione della Germania, formalmente, ancora non c'è.

 

"Non penso sia utile né dignitoso fare melina in questo modo. Il governo e Giorgetti stesso hanno più volte dichiarato che il vero ostacolo era la pronuncia della Corte Costituzionale tedesca e hanno dichiarato di attendere quella decisione, contraddicendo in quel caso il loro spirito sovranista. Ora la decisione è arrivata ed è favorevole. Ecco perché abbiamo chiesto al ministro se intende mantenere l'impegno preso e in pratica ci ha risposto di no".

 

meloni giorgetti

[…] "Sul Mes, un giorno forse capiremo il perché, si è scaricato il peggior cialtronismo populista di questi anni, ed è un bel record visto quante ne abbiamo vissute. Ratificare il Trattato non significa accedere al Mes, ma semplicemente far entrare in vigore una riforma migliorativa di quello strumento, per essere in grado di aiutare i Paesi dell'area euro che malauguratamente dovessero incorrere in crisi bancarie o fiscali. Era un impegno preso dal governo in cui Salvini era vicepremier e tutti gli altri Stati lo hanno già fatto. Impedirne l'entrata in vigore non ha alcun senso, economico, politico o diplomatico".

 

Nella risposta del ministro alla sua interrogazione il Mes è definito "un'istituzione in crisi e per il momento in cerca di vocazione". È d'accordo?

 

"Mah, forse era un po' confuso e si riferiva al suo partito, non saprei".

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

[…]

Per il governo il Mes deve trasformarsi da strumento di protezione dalle crisi del debito sovrano e delle banche a uno strumento di finanziamento per gli investimenti e contro il caro energia. Non sarebbe meglio utilizzarlo per questi obiettivi?

"Il governo confonde le cose. La creazione di una capacità fiscale e di una capacità comune di emissioni di passività finanziaria a livello europeo, con l'obiettivo di finanziare beni pubblici europei, è un passo fondamentale del futuro dell'integrazione europea e deve realizzarsi rendendo il Next Generation EU uno strumento stabile. Ovviamente a condizione che questo esperimento sia un successo e che i Paesi membri, in primis noi, dimostrino di saper spendere bene le risorse dei contribuenti europei".

LUIGI MARATTIN