“MI FA SCHIFO TUTTO: LE FOLLIE DEI POLITICI, L'INDIFFERENZA. SOGNO CHE ARRIVINO GLI EXTRATERRESTRI E...” – CLAUDIO AMENDOLA APRE LE VALVOLE: "IL CALCIO? NON ME NE FREGA PIÙ NIENTE. MI INTERESSA SOLO LA ROMA. PER ME È UNA MALATTIA. MOURINHO? UN GIGANTE" - IL RITORNO DE "I CESARONI”, LA MELONI, GLI SCHERZI TELEFONICI (“NON MI HANNO MAI DIVERTITO”), ROMA ("NON HO PIU' VOGLIA DI PARLARE DI CIO' CHE NON VA") IL NUOVO AMORE (PARE SIA LEGATO DA MESI A UNA COSTUMISTA 45ENNE DI NOME GIORGIA) - FOTO “DIVA E DONNA”
Andrea Scarpa per il Messaggero - Estratti
Il 16 novembre Claudio Amendola torna in tv con Io canto Generation, nuovo talent di Canale 5 riservato a giovanissimi aspiranti cantanti fra i dieci e i quindici anni. La scorsa settimana ha finito di girare il suo ultimo film da regista, Ari-Cassamortari, seguito dei Cassamortari dell'anno scorso.
Al telefono, però, si comincia parlando d'altro. Francesco Totti, per esempio.
Il Capitano ha appena fatto pubblicamente pace con Luciano Spalletti: lei deve fare altrettanto con qualcuno?
«Sì, più di uno».
La lista è lunga?
«Sì, ma non lunghissima. E forse dovrei cominciare adesso. Comunque mi fa piacere che i due, Totti e Spalletti, si siano ritrovati. È una buona notizia».
Il calcio che guarda verso l'Arabia le piace?
«Non me ne frega più niente di questo sport. Mi interessa solo la Roma. Per me è una malattia.Che mi fa soffire, ma di cui non posso fare a meno».
Mourinhiano convinto?
«Convintissimo e fedelissimo. Un gigante».
Su Canale 5 sarà in giuria con Orietta Berti, Al Bano, Michelle Hunziker: che c'entra lei in un programma così?
«Mi diverto. La tv è stata ed è il mio pane quotidiano ( Le Iene, Scherzi a parte, Star in the Star etc., ndr). Poi sembra che questi ragazzini siano fenomenali. Spero siano ancora puri, senza sovrastrutture. Canteranno anche con i loro maestri (Iva Zanicchi, Fausto Leali, Anna Tatangelo, Mietta, l'ex suora Cristina Scuccia e Benedetta Caretta, ndr)».
Un suo figlio l'avrebbe mai mandato a uno show così?
«Sì, certo. Ma solo dopo aver chiarito che è un gioco e che bisogna saper perdere, cosa molto importante nella vita».
Dica la verità: dopo aver detto di averla venduta, vuole ricomprarsi la barca?
«Assolutamente no. Le cazzate si fanno una volta sola nella vita. Me la sono goduta e ho dei ricordi bellissimi, ma non era più sostenibile».
Barca tipo D'Alema, a vela; o Briatore, a motore?
«A vela, ma non tipo D'Alema, tipo uno che gli piace andare a vela. Stai a cerca' il titolo, eh?».
(…)
Però gioca su più campi e anche sotto rete: fa il regista ormai da anni, dice di essere più bravo a dirigere che a recitare.
«Io mi diverto a lavorare e fare il regista mi rilassa».
In questi panni di cosa si è stupito?
«Della mia lucidità e naturalezza. Sul set mi comporto istintivamente come i grandi registi con i quali ho lavorato. Tecnicamente giro bene, sul risultato finale ognuno pensi quello che vuole».
Ha una storia tutta sua che prima o poi le piacerebbe girare?
«Sì, da almeno quindici anni ma è triste e non so se mi va davvero di farla. Mi piace la commedia. Sono diventato molto pigro. Non voglio uscire dalla mia comfort zone. A 60 anni ci sta».
Per arrivare fin qui cosa c'è voluto?
«Tantissima fortuna. Faccio un lavoro che so fare e non ho mai guardato il telefono».
Mai stato disoccupato?
«Mai. Ho sempre avuto un contratto da onorare».
E dovendo scegliere: attore o regista?
«Tutto. Adesso faccio anche la regia delle fiction tv che interpreto».
Quindi per il clamoroso ritorno della serie "I Cesaroni", di cui tanto si parla, sarà anche regista?
«Come corre... Non gliela do questa notizia perché non sarebbe giusto. Quando sarà, se sarà, lo farà la produttrice. Mi riferivo a Il patriarca 1 e 2».
L'errore peggiore?
«Aver smesso di studiare dopo la terza media. Dovevo continuare».
A proposito, anni fa aveva detto che avrebbe letto i grandi autori della letteratura russa e francese: l'ha fatto?
«Lo farò... nella prossima vita. Quante ne ho dette...».
L'infarto l'ho avuto per lo stress».
Lei ha condotto due edizioni di "Scherzi a parte": quelli telefonici li ha mai fatti?
«Sinceramente non mi hanno mai divertito».
Riesce a dire una cosa buona del premier Meloni?
«Non ho tempo per queste cose».
È sempre stato di sinistra: se in futuro la segretaria del Pd Elly Schlein dovesse chiederle di candidarsi cosa risponderebbe?
«No, grazie. Non se ne parla».
(..) E quando ha detto di essere uno dei più grandi contribuenti di Roma di quanti soldi parlava?
«Se in un anno ho guadagnato tre miliardi, più della metà li ho versati felicemente in tasse».
E così era fra i contribuenti più importanti?
«No. Quello che volevo dire è che io guadagno e pago tutto a mio nome. Tanta gente molto più ricca di me lavora facendo intestare a tante società. E così a volte mi è sembrato strano e "simpatico" pagare più tasse di certa gente che viaggia su altri livelli».
È ancora single, è spaventato dall'idea di innamorarsi ancora, o è di nuovo in coppia?
«Non mi va di rispondere a questa domanda (sui giornali e sul web si dice che sia legato da mesi a una costumista 45enne di nome Giorgia, ndr».
Da cittadino romano ha un messaggio per il sindaco Gualtieri?
«Non ho più alcuna voglia di parlare di tutto quello che non va a Roma: è un tema vecchio che sembra non avere soluzione. Oggi, però, bisogna dire che le responsabilità di tutto quello che non va in città sono sicuramente da dividere al cinquanta per cento con chi ci vive. Non ne posso più di sentire quelli che si lamentano del traffico mentre parcheggiano in doppia fila. Basta».
L'ultimo stupore?
«Mai avrei pensato quando avevo vent'anni di arrivare a sessanta e vivere una realtà di guerra come quella di oggi. Mi fa schifo tutto: le follie dei politici, l'indifferenza della gente, il cinismo nauseante. Sogno che arrivino gli extraterrestri, i marziani ormai sappiamo che non ci sono, e una volta per tutte ci dicano: "Voi terrestri siete proprio deficienti". E si comportino di conseguenza».