“MI SONO MESSA LA PARRUCCA PER VEDERMI PIÙ CARINA MA QUELLA NON ERO IO” - ARISA SI MOSTRA CON I CAPELLI RASATI A ZERO E SPIEGA A 'RADIO2': "PERCHE' DEVO METTERMI UNA PARRUCCA PER FARMI AMARE? NOI DONNE SIAMO SEMPRE COSTRETTE A MOSTRARCI UN PO' DI PIU'. MA L'ASPETTO NON PUO' CONTARE PIU' DEL TALENTO. SE NON FOSSI DIVENTATA ARISA AVREI QUALCHE BAMBINO E UNA BELLA CASA IN CAMPAGNA"…
-Da I Lunatici Rai Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/
Arisa è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.
La cantante e attrice ha raccontato: "Vivo con i miei cani, che abbaiano spesso. Ma i vicini non si lamentano. Loro mi chiedono di andare all'assemblea di condominio, ma io proprio non ne capisco niente. Come è andato il lockdown? Le prime settimane male, non sapevo bene cosa stesse accadendo e poi sono lontana dai miei genitori diversi chilometri.
Questa cosa che ci avevano chiuso un po' mi ha spaventato. Poi piano piano mi sono rasserenata. Ho cercato di darmi forza anche se mi sembrava tutto surreale. Mi sono sentita impotente davanti a questa cosa, che però mi ha fatto molto riflettere. A livello artistico mi sono ritrovata ad approfondire delle letture, a suonare il pianoforte, ho avuto più tempo per alimentare il mio spirito, vedere cose belle, leggere cose alte. A breve dovrei ricominciare a lavorare".
Sui live: "Per chi ha fatto numeri sempre relativamente piccoli, come artisti indipendenti o musica di nicchia, sarà più facile ripartire, più o meno i numeri sono quelli. Per gli artisti che fanno numeri più grandi sarà complicato, le capienze sono un problema. Spero però che tutto presto torni alla normalità, per me è fondamentale cantare, è un esercizio fisico, liberatorio. E' una cosa che ho da sempre, ho fatto il primo concorso di musica che avevo tre anni e mezzo. Mi sono mossa parecchio da autodidatta. Quando sono diventata Arisa ho iniziato a studiare. Ho fatto dei corsi di creatività e anche un corso di interprete. Io penso che il futuro di ognuno è già scritto nelle pagine dell'infanzia di ognuno di noi.
Ho iniziato a lavorare come cameriera, a 16 anni ho iniziato a cantare al pianobar, però mio padre a un certo punto ha iniziato a dirmi che dovevo cercarmi un lavoro serio. Però da una parte mi diceva di non credere più al mio sogno di fare musica, dall'altra mi incoraggiava a crederci. Doveva fare la parte del genitore che voleva che io intraprendessi una strada sicura, però il suo sogno viaggiava insieme al mio. Questa è una strada in cui non arrivi mai, anche se Sanremo ha determinato un bel cambio nella mia vita".
Sui progetti futuri: "Mi piacerebbe fare una carriera all'estero. Sono molto conosciuta in alcuni paesi del mondo, ma perché altri hanno cantato le mie canzoni e quindi hanno fatto conoscere il mio repertorio. A me piacerebbe fare un tour nel mondo, non tanto per fame di successo, ma per vedere posti nuovi. Mi piacerebbe che il mio lavoro mi portasse anche altrove".
Sul personaggio Arisa: "Rosalba (il suo nome originale) soffre un po' anche se è abbastanza affine ad Arisa. Arisa le fa fare un sacco di esperienze, la introduce nel mondo, però un pochino la opprime. E' sempre tutto in virtù di Arisa, tutto nella vita di Rosalba e di Arisa si muove dando priorità ad Arisa. Avrei voluto fare tante cose, ma prima devo sempre chiedere il permesso ad Arisa. Se non fossi diventata Arisa sarei sposata, avrei qualche bambino e una bella casa in campagna con un giardinetto. Invece c'è sempre tanto da fare ed è un piacere farlo. Comunque non sono triste, troveremo il modo per fare tutto".
Sul manifesto contro l'apparenza che regna sui social: "Mi sono messa la parrucca per vedermi più carina e in effetti ogni volta che mi metto la parrucca sui social succede un casino, la gente inizia a mettermi like, a ripostarmi. Ma deve servire una parrucca per farmi amare? Questo sta diventando un po' il destino delle donne. Siamo costrette ad essere sempre lì a mostrarci un po' di più. Io me la sono messa la parrucca, ma poi ho pensato che quella non ero io.
Mi dicevano 'adesso sì che sei bella', ma quella non ero io. Mi stavo facendo una violenza. Non può contare più l'aspetto del talento. Anche nel mondo della canzone se sei più attraente è sempre più facile. Non solo nel mondo del lavoro, in ogni ambito. Per esempio a diciotto anni mi avevano fatto il mio primo contrattino e si vociferava che volessero far cantare un'altra persona al posto mio".