“IL MIO ARRESTO PER EVASIONE? TERRORIZZANTE" – PARLA EMILIO FEDE FERMATO A NAPOLI MENTRE ERA A CENA CON LA MOGLIE: “MI VIENE CONTESTATO DI ESSERE PARTITO DA MILANO QUANDO NON C’ERA ANCORA LA FIRMA SUI SERVIZI SOCIALI. SONO STATO ACCOMPAGNATO IN ALBERGO E ORA NON POSSO NEMMENO AFFACCIARMI ALLA FINESTRA. IO SONO CLAUSTROFOBICO…” - RONDOLINO: "IN UNA CITTA' DOVE IL CRIMINE E' UN LONTANO RICORDO SEI CARABINIERI SEI POSSONO PERMETTERSI DI USCIRE LA SERA PER ACCANIRSI SU UN 90ENNE"
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"Il mio arresto? E’ stata una cosa terrorizzante. Compivo gli anni e da Milano, con i domiciliari finiti, sono partito per trascorrere due giorni con mia moglie. Siamo andati al ristorante a mangiare una pizza io e lei, e lì sono arrivati i carabinieri, notificandomi gli arresti per il reato di evasione". Questo il racconto all’Adnkronos del giornalista Emilio Fede dell’arresto a Napoli per evasione dai domiciliari.
"Mi viene contestato di essere partito da Milano quando non c’era ancora la firma sui servizi sociali. Sono stato accompagnato in albergo e ora non posso nemmeno affacciarmi alla finestra - dice ancora Fede - Io sono claustrofobico, sono stato operato alle vertebre e non posso camminare da solo, devo essere accompagnato e con il bastone. E’ stato un arresto davanti a tutti, sono terrorizzato, che si possa prendere un essere umano, non Emilio Fede, e arrestarlo così".