“IL MIO SUCCESSO SI DEVE ANCHE AL NASO. MA NON MI SENTO COLPITO DAL BODY SHAMING” - PIPPO FRANCO: “CHI MI SOMIGLIA DI PIÙ, ELLY SCHLEIN O IL CALCIATORE DELL’INTER MIKYTARYAN? VI SONO MOLTE PERSONE CHE MI SOMIGLIANO, ANCHE DANTE ALIGHIERI - SONO STATO ALLIEVO DI RENATO GUTTUSO AL LICEO ARTISTICO E SONO DEVOTO ALLA MADONNA. LA FEDE MI HA PORTATO A VIAGGIARE UN PO’ IN TUTTO IL MONDO: DA LOURDES A GUADALUPE. HO PARTECIPATO A INCONTRI E CONVEGNI ANCHE CON 20MILA PERSONE…”
-Estratto dell’articolo di Daniele Priori per “Libero quotidiano”
[…] Pippo Franco […] alla soglia degli 84 anni. Pippo Franco è stato l’iconico volto del Bagaglino per quasi un quarto di secolo. […]
Ma il cabaret teatrale in televisione secondo lei può funzionare ancora?
«Francamente il mondo di oggi è molto diverso da quello di ieri. Noi allora interpretavamo il nostro tempo in totale libertà […] Oggi questa tendenza non c’è più. […] Noi ci rifacevamo a quell’ironia che serviva a esorcizzare il dramma. Oggi si vive una vita molto più superficiale. […] Si vive di aperitivi, oramai. C’è più un’intesa a divertire senza troppo approfondire la realtà».
Sta seguendo anche lei, immagino, la battaglia per la riapertura del Salone Margherita. Pingitore riuscirà nell’impresa?
«Siamo sullo stesso fronte. Abbiamo fatto pure qualche incontro. Si tratta di un locale storico dall’epoca di Petrolini. Sarebbe un peccato non riattivarlo. Purtroppo è una tendenza di oggi. A conferma di quanto dicevo prima, molti teatri sono chiusi. Roma sembra una Detroit abbandonata. La gente non va più in teatro, ma neanche al cinema. Il mondo di oggi vive di altre cose: social e altre forme di comunicazione. […]».
[…] In pochi sanno che lei è stato allievo di Renato Guttuso al liceo artistico.
«Guttuso in realtà veniva poche volte a scuola, però ne ho frequentati molti altri di artisti.
Da Giulio Turcato che era mio professore. Sono stato vicino a Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa. Insieme a loro ho vissuto un’epoca meravigliosa. […]».
[…] A proposito di questo. Il suo successo è indubbiamente legato anche al suo naso. Non si sente colpito da quello che oggi il politicamente corretto chiama body shaming?
«Ma no. È tutto quanto un gioco...Sotto molti profili senza senso. Il nostro volto è quello che abbiamo. È la parte esterna di una vita interiore. Non ho mi dato valore alla vita esteriore né mai pensato di vivere o cercato di piacere al pubblico. […].».
Secondo lei le somiglia di più Elly Schlein o il calciatore dell’Inter Mikytaryan?
«Paradossalmente vi sono molte persone che mi somigliano. Anche storicamente. Se pensiamo anche a Dante Alighieri ahi voglia a trovare somiglianze! […]».
Dalle sua parole emerge anche una fede molto forte. È particolarmente devoto alla Madonna di Medjugorie è vero?
«Beh non solo Medjugorie. […] La fede nella Madonna mi ha portato a viaggiare un po’ in tutto il mondo: da Lourdes a Guadalupe. Ho partecipato a incontri e convegni anche con 20mila persone. […]».
Tornado allo spettacolo, da Fantastico a Sanremo. Lei ha scritto e cantato pezzi divenuti sigla del Festival di Sanremo. Che ricordi ha di quegli anni?
«Ho partecipato credo otto volte come umorista e come cantante non in concorso Che fico fu la sigla di un Sanremo col quale abbiamo anticipato un lessico che allora non era ancora di moda. Indubbiamente ne sono capitate molte...». […]
Negli ultimissimi anni, nel periodo del Covid, si è trovato al centro di polemiche tra no vax e green pass. Come ha vissuto quella fase drammatica per tutti gli italiani?
«Ho fatto semplicemente quello che ho pensato di fare. Non ho da aggiungere altro. […]». […]