“AI NO VAX DICIAMO RIPIJATEVI" – I MANESKIN: “ESSER CONTRARI AL VACCINO È DA PAZZI. QUESTI FANNO IL PAIO CON CHI PENSA CHE LA TERRA SIA PIATTA” – LA BAND SUONERA’ NEL 2022 AL CIRCO MASSIMO: “SAPPIAMO CHE C'È CHI ROSICA, È NORMALE”. GLI ESORDI IN VIA DEL CORSO: “E' UNA SODDISFAZIONE SAPERE CHE DA 15 EURO DI MONETE RACCOLTE IN UN PIATTINO SIAMO ARRIVATI A QUALCOSA DI PIÙ” – IL PREMIO IN CAMPIDOGLIO E LE PAROLE DELLA RAGGI - VIDEO
-Luca Dondoni per "la Stampa"
I Måneskin non si fermano più. Da ieri, la notizia del concerto-evento al Circo Massimo di Roma sabato 9 luglio 2022, ha fatto impazzire i social network e i fan club del quartetto romano.
Durante la consegna al gruppo in Campidoglio della «Lupa Capitolina» da parte della sindaca Virginia Raggi, la prima cittadina ha espresso parole di entusiasmo: «Siete partiti dalla gavetta e avete scalato le classifiche mondiali - ha detto -. State dando una grande esempio. La vostra grinta ha portato un'irruzione dirompente di novità che è arrivata nel momento in cui ne avevamo più bisogno».
La «Lupa Capitolina», il massimo riconoscimento romano, nel tempo è stato consegnato a Gigi Proietti, Nino Manfredi, Renato Zero e alla Nazionale Italiana vincitrice del Campionato Uefa 2020, ma anche a Woody Allen, Richard Gere, Ridley Scott, Meryl Streep. «Siamo orgogliosi e se c'è un merito in quello che facciamo è bello che qualcuno lo certifichi. E' stato emozionante tornare a Roma, a casa nostra, dopo tutti questi mesi in giro per il mondo ed essere accolti così».
Al Circo Massimo hanno suonato Bruce Springsteen, Rolling Stones e tante altre pop e rockstar. Cosa avete provato quando ve lo hanno comunicato?
«Ci vogliono carriere intere per arrivare a suonare in posti del genere. Riuscire a farlo a vent' anni è importante e non vediamo l'ora che passi quest' anno, vorremmo addirittura accelerare il tempo per arrivare lì dove non siamo mai stati, nemmeno da spettatori».
State già pensando alla scenografia, a ciò che farete? Sentite la pressione per l'aspettativa?
«Abbiamo in serbo tante sorprese ma sicuramente non avremo i ballerini, sia per la nostra storia che per la musica che facciamo. Pressione? No, siamo coinvolti in quello che facciamo al cento per cento. Ma sappiamo che c'è chi rosica, è normale».
Il Circo è a pochi minuti da Via del Corso, dove avete mosso i primi passi suonando sul marciapiede.
«Ci pensiamo tutti i giorni e i fan postano in continuazione la nostra foto degli esordi. E' una soddisfazione sapere che da 15 euro di monete raccolte in un piattino a fine giornata siamo arrivati a qualcosa di più».
Quanto di più?
«Siamo totalmente presi dalla musica e da quello che dovremo fare da qui ai prossimi anni che al momento i soldi non sono la prima cosa. Ci interessa creare cose belle».
Con il video di «I wanna be your slave» e ai baci omo/etero che vi siete dati durante la clip, si è rafforzato il vostro impegno contro le discriminazioni di genere.
«Purtroppo c'è ancora tanta strada da fare e le persone LGBT sono ancora molto discriminate, si tratta di un'ingiustizia che abbiamo vissuto anche sulla nostra pelle. Il video è un messaggio di sostegno e avendo la possibilità di parlare con un pubblico molto ampio dai piccoli gesti possono scaturire grandi risultati».
Le polemiche sui vaccini e sui no vax che recentemente hanno riempito le strade d'Italia con manifestazioni anti green-pass stanno accendendo dibattiti politici. Voi da che parte state?
«Dalla parte di chi si vuole vaccinare. Non farlo sarebbe da pazzi».
Cosa direste a un no vax?
«"Ripijate", torna te stesso in romanesco. Noi siamo per la sanità mentale delle persone ed esser contrari a qualcosa senza nessun fondamento scientifico mi sembra da pazzi. Essere contrari al vaccino fa il paio con chi pensa che la terra sia piatta. Siamo felici se il progresso e le soluzioni che possono permettere una ripresa ci daranno modo di ricominciare in sicurezza».
Si è parlato molto del divorzio dalla vostra storica ufficio stampa Marta Donà. Cosa è successo veramente? E' vero che dietro di voi ora c'è quel Simon Cowell che ha inventato il format «X Factor» che nella sua versione italiana vi ha visti vincitori?
«No, Cowell, lo diciamo ufficialmente non c'entra nulla con noi. Non è stata una scelta contro Donà, ma una decisione esclusivamente lavorativa».
In Italia c'è stata polemica perché non avete postato nulla sui social quando la Nazionale ha vinto gli Europei. Non volevate far arrabbiare i vostri fan inglesi?
«Assolutamente no, a parte che decidiamo noi cosa postare o meno, per quanto riguarda la Nazionale abbiamo fatto una video chiamata con i ragazzi della squadra per congratularci con loro».