“NON HO MAI PARLATO TANTO CON I MIEI COME DA QUANDO NON CI SONO PIÙ” – PAOLO KESSISOGLU RACCONTA LA REAZIONE ALLA MORTE DEI GENITORI, AVVENUTA A DISTANZA DI POCHI MESI L’UNO DALL’ALTRA: “MI HA SORPRESO REALIZZARE CHE ERANO ANCHE DELLE PERSONE. HO TROVATO TRECENTO LETTERE D’AMORE E UN FALDONE IN CUI MIO PADRE AVEVA RITAGLIATO E CONSERVATO TUTTE LE MIE INTERVISTE. AVEVAMO UN BUON RAPPORTO MA MI ERO UN PO’ ALLONTANATO. ERA TUTTO RIENTRATO, MA OGGI CERCHEREI DI…”  - LA FOTO DEL BACIO DIVENTATA VIRALE

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Estratto dell’articolo di Chiara Maffioletti per www.corriere.it

 

paolo kessisoglu 4

«Mi sa che la mamma e il papà sono diventati famosi per colpa mia». Paolo Kessisoglu ha scritto solo questo alla sorella, dopo aver realizzato cosa avesse scatenato il suo racconto di quello che si prova, da figli, quando si perdono i propri genitori. È bastato pubblicare una vecchia foto della coppia, in bianco e nero. E aprire il proprio animo, con sincerità.

 

«Sono stato travolto dai messaggi, francamente non era pianificato. Quella che ho pubblicato era solo una delle tante immagini che ho trovato in questi mesi, dopo la loro morte. Mi sembrava talmente bella... e poi si baciavano...».

 

Non capitava spesso?

LA FOTO DEL BACIO TRA I GENITORI DI PAOLO KESSISOGLU

«Li avrò visti tre o quattro volte in tutto. Insomma, raramente. […] Ma quella foto, come alcuni altri loro oggetti, hanno mosso qualcosa. Mi hanno fatto realizzare che i miei genitori erano anche della persone, entità diverse da quelle che io vedevo semplicemente come mamma e papà».

 

Scrive che sono morti a poca distanza l’uno dall’altra.

«Mia mamma è morta lo scorso giugno per quella che all’inizio sembrava una banale infezione. È stata una doccia fredda per tutti, aveva 77 anni. Mio papà ne aveva 83 ed è morto subito dopo Capodanno. Anche in quel caso, è stato improvviso. […]».

 

Cosa l’ha sorpresa?

«Realizzare che erano persone, appunto. Ho trovato trecento lettere d’amore che si erano scambiati quando mio padre faceva il militare. Ne ho letta qualcuna e sono incappato in quello che ho poi capito fosse una sorta di “scazzo” tra loro, con mia madre gelosa perché lui le aveva detto che forse non era la settimana giusta per andarlo a trovare in caserma... vederli sotto questa luce mi ha fatto riflettere moltissimo».

 

Ritrovamenti inattesi?

paolo kessisoglu 3

«Come molte persone della loro generazione erano degli accumulatori seriali, in più mio padre era un collezionista. Cosa che sapevo anche se non immaginavo l’entità delle sue collezioni, che vanno dai francobolli ai gagliardetti delle squadre di calcio. Non riesco a buttare niente, mi pare di fargli un torto. E non solo: mio padre era un grande tifoso del Genoa mentre la mia passione per il calcio nel tempo si era un po’ annacquata: da quando non c’è più lui, ora mezza partita me la guardo... buffa questa cosa, mi sembra che così la veda un po’ anche lui, mi sembra di essere in connessione».

 

Avevate un bel rapporto?

«Sì, anche se per un periodo, anni fa, mi ero un po’ allontanato da loro. Era tutto rientrato, ma oggi cercherei di ricucire più in fretta. Aiuta capire che i genitori non sono macchine perfette, ma persone, come noi. Lo sto realizzando ancora di più da quando mi sto separando da mia moglie: non sono più un papà super eroe, ma il rapporto con mia figlia mi pare quasi migliorato […]».

LUCA BIZZARRI PAOLO KESSISOGLU

 

[…] «[…] Ho anche trovato un faldone in cui mio padre aveva ritagliato e conservato tutte, ma tutte le mie interviste: dalle copertine ai trafiletti. Di mia mamma ho trovato dei diplomi da dattilografa: quando siamo nati aveva deciso di non lavorare più, ma ora mi chiedo quali fossero davvero le sue aspirazioni, i suoi sogni».

 

Non glielo ha mai domandato?

paolo kessisoglu imita laura boldrini 4

«Ammetto di non essere stato un grande parlatore, ma non ho mai parlato tanto con i miei come da quando non ci sono più. Mi piace immaginare cosa mi risponderebbero ora. […]».

 

[…] C’è qualcosa che ancora non riesce a fare?

«Non riesco a cancellare il loro numero di telefono dalla mia rubrica, sul cellulare. Poco dopo che era morto mio papà ho chiesto a mia sorella di mandarmi una foto che c’era sul suo telefono: vedere comparire ancora una volta il suo nome sul mio schermo, nella notifica del messaggio, mi ha fatto provare un’emozione che fatico ancora adesso a spiegare».

luca bizzarri alessia marcuzzi e paolo kessisoglu le iene 2003
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