“A NULLA VALE IL SOCCORSO DEI GIORNALONI AL FESTIVALONE. L'EDIZIONE COVID DI SANREMO RESTA LA PEGGIORE DAL 2008” - MOLENDINI: "2 MILIONI E 200 MILA IN MENO RISPETTO ALL'ANNO PRIMA (E 10,2 PUNTI DI SHARE IN MENO). ALTRO CHE LA RISALITA DI CUI PARLA IL “CORSERA”, UNA RICADUTA. IN ALTRI ANNI I GIORNALI AVREBBERO FATTO SFRACELLI.“REPUBBLICA” QUESTA MATTINA, SULL'EDIZIONE CARTACEA, NON RIPORTA NEPPURE I DATI DEGLI ASCOLTI. LA DOMANDA È: SONO SCELTE VOLUTE O FRUTTO SOLTANTO DELLA DISTRAZIONE?"
-Marco Molendini per Dagospia
Sorprendente pronto soccorso dei giornaloni al Festivalone. I siti offrono all'Amadeus 2 una boccata d'ossigeno con titoli consolatori: «Risalgono gli ascolti nella serata dei duetti», lancia il Corriere della sera, «Gli ascolti migliorano», il controcanto di Repubblica che, per dare corpo alla spericolata affermazione, mette in evidenza solo il dato della prima parte della serata (quando, ovviamente, gli spettatori sono di più).
Respiro di sollievo alla depressione che domina in Riviera, solo che poi vai leggere i numeri e le cose stanno in modo decisamente diverso. La risalita sanremese sarebbe questa: 7 milioni 653 mila spettatori per la infinita nottata dei duetti con il 44,3 per cento di share. Due milioni e 200 mila in meno rispetto all'anno prima (erano stati 9 milioni 863 mila) e 10,2 punti in percentuale in meno. Come risalita non c'è male. Una ricaduta non una risalita.
E l'incremento di cui parlano i siti della grande stampa dove stanno allora? Bisogna andarlo a cercare: ed ecco allora che il raffronto consolatorio riguarda la disastrosa serata precedente, con 70 mila spettatori e due punti di percentuale in più.
Un segnale che, intanto, racconta come la responsabilità del flop stia in buona parte nella canzoni (anche se i duetti hanno messo in mostra quanto artisticamente sia precario il cast messo insieme quest'anno, salvo poche eccezioni, Ermal Meta e il duo Gazzé-Silvestri). Ma, a dispetto di quei titoloni amichevoli e confortanti, l'edizione covid di Sanremo resta la peggiore dal 2008 e ormai il suo percorso dal punto di vista degli ascolti è tracciato (e a Sanremo si sa, i numeri sono tutto, a cominciare dai contratti pubblicitari). In altri anni i giornali avrebbero fatto sfracelli, lastricato le pagine di commenti e riflessioni sulla caduta.
Quest'anno silenzio o quasi, arrampicandosi sugli specchi. Repubblica questa mattina, sull'edizione cartacea, addirittura non riporta neppure i dati degli ascolti della seconda serata, ma anzi dà spazio a un commento sul fatto che ci sarebbe un incremento di visualizzazioni su Raiplay che compensa le perdite (ma anche quei senza citare quali siano le perdite).
Ora la domanda è: sono scelte volute o frutto soltanto della distrazione? O c'è il contributo dell'effetto Sindrome di Sanremo, quello speciale stato psicologico che avvolge la pattuglia degli inviati al festival, ostaggio della sala stampa dove la percezione della realtà diventa assai precaria e l'atteggiamento verso i carcerieri (si fa per dire, ovviamente) diventa quasi di complicità?