“OGGI MI SONO SENTITO VERAMENTE SOLO, PER ME PIERO ERA IMMORTALE” – MAURIZIO COSTANZO SI COMMUOVE PER LA MORTE DI ANGELA: “NON SOLO ERA IL PRINCIPE DEI DIVULGATORI, MA SOPRATTUTTO DEI NARRATORI. RESTERÀ LA SUA LEZIONE DI VITA E DI UNA PROFESSIONE SVOLTA SEMPRE IN MANIERA RIGOROSA, SCRUPOLOSA, ECCEZIONALE” – CI SIAMO CONOSCIUTI CHE ERO UN RAGAZZO, LAVORAVAMO ENTRAMBI ALLA RADIO. LA COSA CURIOSA È CHE UN PO' DI TEMPO FA AFFERMÒ CHE IO GLI AVEVO CONSIGLIATO DI DEDICARSI SEMPRE A NUOVI PROGETTI, PER MANTENERSI GIOVANI E NON INVECCHIARE. INVECE ERA STATO…”
Emilia Costantini per il “Corriere della Sera”
«Oggi mi sono sentito veramente solo, per me lui era immortale». Maurizio Costanzo accoglie con questo spirito la notizia della scomparsa di Piero Angela. «Stanno scomparendo tante persone con cui ho condiviso buona parte della mia vita non solo professionale e Piero era tra queste».
Come vi siete conosciuti?
«Io ero un ragazzo, avrò avuto 18-20 anni. Ero agli esordi della mia carriera giornalistica e lavoravamo entrambi alla radio, nell'antica, mitica sede della Rai di via del Babuino, che adesso non esiste più. Eravamo un gruppo affiatato, c'era anche Enzo Tortora tra noi, e ci incontravamo in un locale dietro piazza del Popolo, il Bar Menghi. Quel gruppo si è molto assottigliato e forse non esiste più nemmeno quel locale».
Essendo più grande di lei, le dava consigli?
«Piero era un uomo molto discreto, non si atteggiava mai a primo della classe, quando gli facevo complimenti per i suoi programmi, mi guardava come fossi un folle. La cosa curiosa, poi, è che un po' di tempo fa affermò in un'intervista che io gli avevo consigliato di dedicarsi sempre a nuovi progetti, per mantenersi giovani e non invecchiare. Invece era stato proprio lui che, precedentemente, lo aveva consigliato a me... e infatti era quello che lui attuava quotidianamente».
Ovviamente sarà stato spesso ospite dei suoi programmi televisivi...
«Certo! Venne spesso al Costanzo Show , ma l'ultima volta, un annetto fa, lo avevo invitato; però dovevamo effettuare un collegamento telefonico e mi disse che aveva un problema all'udito, quindi declinò l'invito.
Comunque nel 2018 era stato ospite del mio programma su Rai 1 S' è fatta notte , e come al solito fu un piacere chiacchierare con lui».
Qual era, secondo lei, la caratteristica fondamentale di Piero Angela?
«Quella di essere capace di farsi capire, anche su argomenti tutt' altro che semplici, non dicendo mai una banalità, non semplificando mai in maniera mediocre. Inoltre, era capace di raccontarti dei fatti, oppure delle scoperte, degli aspetti singolari del mondo che ci circonda, in modo tale da lasciarti per intero il piacere di stupirti.
In altri termini, non solo era il principe dei divulgatori, ma soprattutto dei narratori. Resterà la sua lezione di vita e di una professione svolta sempre in maniera rigorosa, scrupolosa, eccezionale».
E se pensa a lui in questo momento, cosa le viene in mente?
«Mi ha commosso il messaggio del figlio Alberto sui social: "Buon viaggio papà". Ecco, pensando ai i suoi collegamenti con le missioni spaziali, mi piace immaginarlo in viaggio per raggiungere finalmente la Luna».