“OGGI NON E’ COME DURANTE LA GUERRA. IL PERIODO È DURO MA LE BOMBE ERANO UN'ALTRA COSA” – RENZO ARBORE RACCONTA LA SUA QUARANTENA: “VOGLIO ESSERE PRUDENTE. E IL 4 NEANCHE USCIRÒ. MI TURBA MOLTISSIMO LA MORTE. COME DICEVA ENZO BIAGI, SIAMO NELL' ETÀ IN CUI ANDIAMO A VEDERE I NECROLOGI PER TROVARE I NOSTRI AMICI” – LA RICHIESTA A CONTE…

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Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

ARBORE

Renzo Arbore è in isolamento stretto nella sua casa romana dal 28 febbraio, dopo un concerto ad Assisi. Con lui c' è Maritess, la collaboratrice domestica. In queste settimane non si è mai annoiato, impegnato com' era e come è a creare contenuti per il suo canale web RenzoArboreChannel.tv, dedicato soprattutto ai non più giovanissimi. Ma adesso non vede l' ora di fare una jam session «dal vivo».

 

Come sta?

«Bene, e mi sento un po' colpevole, a vedere tutti gli ammalati di una certa età».

 

Come si è organizzato con la spesa?

«Va sempre Maritess, ogni dieci giorni. Ma il segreto è che io sono un collezionista anche di cibi, ho la passione per quelli in scatola, che compro quando vado all' estero. E ho quattro frigoriferi con congelatore».

 

Cosa contengono?

ARBORE

«Granchi, sogliole, salciccia, cose così... La mia generazione è quella che ha conosciuto la guerra. I miei genitori non buttavano via niente, me lo sono portato dietro...».

 

Cucina in casa?

«Sono specializzato in cucina da single e da supermercato. Le so dire qual è il miglior tonno, i piselli in scatola, i ceci, il ragù...».

 

Come ha trascorso queste settimane?

«Da collezionista di modernariato e dvd ho messo parecchio ordine tra le mie cianfrusaglie».

 

A che ora si sveglia?

«Il silenzio della strada mi fa svegliare tardi, alle 9-9.30.Ma sono un grande navigatore notturno del web».

Nel suo canale web suggerisce contenuti diversissimi: da Bruce Springsteen ai Rolling Stones, da Totò e Peppino a Eduardo.

«La mia ambizione ora, dopo essere stato il primo deejay con Boncompagni, è di fare il veejay. Nel mio channel suggerisco i Fondamentals: Aldo Fabrizi e il vagone letto di Totò. E i Reccomended by. Solo cose scelte da me».

 

RENZO ARBORE CON IL CARTONATO DI GIANNI BONCOMPAGNI

Sta riuscendo a leggere?

«Sì, da poco ho letto Carofiglio e La misura del tempo , ora sto rileggendo il mio amico De Crescenzo. Frequentandolo tutti i giorni, ero piu distratto da lui che dai suoi libri.

Lui mi diceva: "Guarda che ti interrogo, dimmi cosa c' è a pagina 52". E io li avevo letti, i libri, ma a volte frettolosamente, mentre adesso me li sto gustando. Lui è stato un grandissimo divulgatore, uno dei cantori di Napoli, la Napoli del sorriso, della cultura.

Poi aveva fatto la filosofia, ma era troppo popolare per essere quotato tra i grandi intellettuali chic».

 

Sta facendo ginnastica?

GIANNI BONCOMPAGNI RENZO ARBORE

«Sì, da solo. Mi ha lasciato gli esercizi il mio fisioterapista: salgo e scendo le scale, cose così ogni mattina».

 

Il 4 maggio farà tornare il suo fisioterapista?

«No, voglio essere prudente. E nemmeno uscirò, il 4».

La sua fascia di età è quella più colpita dal coronavirus. Questo l' ha fatta riflettere?

«Mi turba moltissimo la morte. Come diceva Enzo Biagi, siamo nell' età in cui andiamo a vedere i necrologi per trovare i nostri amici. Mi turba soprattutto che chi se ne è andato non ha avuto il conforto di una persona vicina, anche se medici e infermieri si sono presi questo carico».

PAZZAGLIA - DAGO - AMBASCIATORE USA MAXWELL RAAB - RENATO CAROSONE - NINO MANFREDI - RENZO ARBORE - DE CRESCENZO BY MARCELLINO RADOGNA

 

Cosa manca di più?

«I concerti. È dal '91 che giro il mondo con L' Orchestra italiana, e a causa del coronavirus sono saltate sette date.Ma non è per me che sono preoccupato: con me si muovono tecnici, musicisti, persone rimaste senza protezione e di cui nessuno sta parlando».

 

Molti hanno paragonato questa epidemia a una guerra. È d' accordo?

«Da bambino ho visto e sentito l' odore della guerra e ho sofferto anche il coprifuoco. C' era la fame, c' era il nemico, noi bambini non avevamo niente, non c' era la tv, non c' erano i telefonini, ma una noia infernale. Quindi no, oggi non è la guerra. È certamente duro, ma i bombardamenti erano un' altra cosa».

 

Se potesse, cosa chiederebbe a Conte?

arbore de crescenzo

«Sinceramente? Di tutelare chi lavora nel mondo dell' arte e della musica. E poi, ma ora scherzo, di firmare un bel decreto che superata l' emergenza obblighi le persone a uscire: ci vorrà l' autocertificazione per restare in casa!».

de crescenzo arbore laurito
laurito arbore de crescenzo
De Crescenzo Arbore e Dago - anni '80