“PIPPO BAUDO CI MANCA!” – ALDO GRASSO RIMPIANGE LA TV FATTA DAL PIPPO NAZIONALE, CHE HA APPENA SPENTO 87 CANDELINE E LANCIA PIU’ DI UNA FRECCIA AVVELENATA: “BAUDO MANTENEVA UNA CERTA DISTANZA DAL SUO PUBBLICO, CHE NON VUOL DIRE TRATTARE GLI ALTRI CON DISTACCO O NON DARE CONFIDENZA. VUOL DIRE SOPRATTUTTO PROPORSI IN ‘GIACCA E CRAVATTA’. OGGI INVECE SI PREFERISCE UNA TV ‘IN CIABATTE’, COME SE IL CONDUTTORE FOSSE IL VICINO DI CASA...” – VIDEO

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GUARDA QUI LA PUNTATA DI “TECHETECHETÈ” PER GLI 87 ANNI DI PIPPO BAUDO

 

Estratto dell'articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

PIPPO BAUDO

Non è ancora iniziata l’estate astrologica, né quella metereologica, ma con «Techetechetè» è iniziata l’estate televisiva, quella delle repliche, dei fondi di magazzino, della nostalgia per un pubblico di affezionati.

 

La prima puntata era dedicata al compleanno di Pippo Baudo: 87 anni all’anagrafe, 67 di carriera televisiva e un numero sterminato di apparizioni in video. Il mestiere della conduzione televisiva l’ha praticamente inventato sul campo [...]

 

Gli ultimi anni gli hanno riservato qualche dispiacere professionale (compensato da molte interviste), anche se lui ritiene di avere ancora molte idee da condividere con la sua platea e si sente messo da parte (Michele Guardì, 80 anni, tanto per fare un nome, lavora ancora allegramente).

 

LORELLA CUCCARINI PIPPO BAUDO HEATHER PARISI

Le preziose teche hanno riproposto alcuni momenti in cui Baudo conduceva «Domenica in» che, nella storia della tv italiana, è stato uno dei momenti in cui gli spettatori si sono maggiormente sentiti comunità, hanno condiviso ospiti importanti, situazioni di festa, persino libri da leggere. Mi hanno colpito quei frammenti perché sono molto utili per capire il cambiamento intercorso nelle trasmissioni pomeridiane, a cominciare dai conduttori (maschile sovraesteso).

 

Pur essendo affabile e colloquiale, Baudo manteneva una certa distanza dal suo pubblico, che non vuol dire trattare gli altri con distacco o non dare confidenza. Vuol dire soprattutto proporsi in «giacca e cravatta», mantenere i connotati che il ruolo impone: proprio perché il conduttore non è il suo pubblico televisivo ha l’obbligo di sottolineare questa diversità con un’offerta non banale.

pippo baudo

 

Oggi si preferisce una tv «in ciabatte», come se il conduttore fosse il vicino di casa e gli ospiti le persone che incontri al supermercato o in pizzeria. E i discorsi sono così ordinari e personali da annoiare persino il televisore stesso. L’unica alternativa è la morbosità della cronaca nera. Pippo Baudo ci manca!

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