IL “RE DELLE INTERVISTE” È UN COMMESSO DI UNA DROGHERIA! – GRANFRANCO GRAMOLA NELLA SUA "CARRIERA" HA FATTO OLTRE 921 INTERVISTE (TUTTE NON RETRIBUITE) A QUASI TUTTI I VIP D’ITALIA: DA SORDI A BRIGITTE BARDOT, PASSANDO PER GIGI PROIETTI E CARLO VERDONE – “QUANDO RIUSCII A PARLARE CON SORDI MI BLOCCÒ: "MA PERCHÉ MI DAI DEL LEI?". E IO: "NON POSSO IL TU, LEI È TROPPO GRANDE". E LUI: "FA' COME TE PARE, GIANFRA'..."” – “IL MIO SOGNO È RACCOGLIERLE TUTTE IN UN LIBRO: ENRICO VANZINA MI HA GIÀ DETTO CHE SCRIVERÀ LA PREFAZIONE. DEVO RAGGIUNGERE QUOTA MILLE, TUTTE SENZA SCOPO DI LUCRO!”
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Elvira Serra per il “Corriere della Sera”
Per Nino Manfredi suonò semplicemente il campanello. «Avevo trovato l'indirizzo sull'elenco telefonico, con il nome di battesimo: Saturnino». Gli aprì la governante. «L'attore era in pausa e mi invitò a vedere il giardino. Restammo a chiacchierare per un'ora».
Giulio Andreotti, invece, lo intervistò tre volte: «Per posta, via fax e via email. La prima annotai le domande su un foglio e spedii la busta: lui sulla stessa lettera scrisse le risposte e me le rimandò indietro». Claudia Cardinale lo chiamò una sera a casa da Parigi. «Per raggiungerla avevo contattato una nipote su Facebook».
Gianfranco Gramola, 64 anni di Mezzolombardo, in Trentino, è il prezzemolino di cui in certe barzellette si sarebbe detto: chi è l'uomo vestito di bianco accanto a lui in piazza San Pietro? In realtà, pur non essendo iscritto ad alcun albo giornalistico, ha al suo attivo una produzione di interviste straordinaria: 921, tutte orgogliosamente non retribuite.
Perché il lavoro «vero», che gli ha pagato lo stipendio per 43 anni, è quello di commesso in drogheria. «All'inizio le scrivevo per il Rugantino , periodico in romanesco. Poi nel 2005 ho creato il mio sito internet, intervisteromane.net , dove ho raccolto quelle già pubblicate e dove ho cominciato ad aggiungere le nuove, fatte solo per passione», racconta per telefono mentre snocciola nomi di personaggi di cui talvolta si fatica a contattare anche solo l'ufficio stampa.
Eppure, per esempio, è proprio a lui che Brigitte Bardot a febbraio ha scritto di suo pugno risposte che gli assistenti gli hanno inviato per email, con gli originali in allegato. A tutti chiede una foto ricordo con dedica, ma con Carlo Verdone l'emozione gli tirò uno scherzetto.
«Aveva accettato di incontrarmi a Roma il giorno del mio anniversario di matrimonio. Ero con mia moglie e me ne scordai. Avevo già intervistato il padre, il grande Mario». Molte interviste sono arrivate grazie all'elenco telefonico. «Gigi Proietti lo trovai cercando la moglie Sagitta: mi accolse fuori dalla porta in ciabatte».
Alberto Soldi lo rimbalzò di qualche ora, al telefono, perché doveva andare a mangiare il cocomero a Fregene. «Lì il gancio era stato Mimmo Pertica. Quando riuscii a parlarci mi bloccò: "Ma perché mi dai del lei?". E io: "Non posso il tu, lei è troppo grande". E lui: "Fa' come te pare, Gianfra'..."». Con Vittorio Gassmann, invece, non insistette: «Pure lui lo trovai con la moglie, sull'elenco. Ma quando mi rispose era così giù di corda che preferii non disturbarlo più». Nel 2015 a Roma gli è stato consegnato il «Premio Simpatia in Campidoglio».
E anche quella è stata l'occasione per concordare una nuova intervista con un altro premiato, Dino Zoff. «Il mio sogno è raccoglierle tutte in un libro: Enrico Vanzina mi ha già detto che scriverà la prefazione. Prima, mi piacerebbe intervistare di persona Francesco Totti, Mara Venier e Alba Parietti». C'è infine il Guinness dei primati, che aspetta: «Devo raggiungere quota mille, tutte senza scopo di lucro!».