“REGALO DI NATALE? L'IDEA CE LA DIEDE UN BISCAZZIERE, UN BARO” – PUPI AVATI A RADIO 2: “QUEL FILM FU UNA SCOMMESSA, AVEVAMO TUTTI CONTRO. HABER? E' ENTRATO NEL FILM PER FORZA, LUI. UN GIORNO MI VENNE A TROVARE A ROMA E MI FECE UNA SCENATA - ABATANTUONO NON LO VOLEVA PIU' NESSUNO, ORMAI NON ERA PIU' UN ATTORE, GESTIVA UN NIGHT. DELLE PIANE? IL CINEMA ITALIANO GLI HA VOLTATO LE SPALLE, AVREBBE MERITATO UN FUNERALE DIVERSO. IL NOSTRO AMBIENTE E' MOLTO RAZZISTA. LUCIO DALLA? MI CHIAMAVA SEMPRE A TARDA NOTTE E..."  – VIDEO

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Da I Lunatici Radio2https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/

 

pupi avati foto di bacco

Pupi Avati è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

 

Il celebre regista ha parlato del suo prossimo progetto: "Vorrei dedicare più tempo alla lettura, è la cosa che più mi piace. Vorrei leggere tutti i libri che ho comprato in vita mia, me ne mancano molti. Ho la sensazione di aver acquistato nella mia esistenza una infinità di libri, ne ho letto forse il 15%. Vorrei recuperare.

 

Ora mi sto occupando di Dante Alighieri, sto leggendo tutto ciò che c'è di biografico, sto preparando un film su di lui. Ci lavoro dal 2001. Non è facile fare un film su Dante. Dante è la dimostrazione che il dolore produce qualcosa di sublime come l'evento poetico, che è l'espressione dell'essere umano più alta. Mi sento inadeguato rispetto a questo personaggio e capisco perché non si è mai fatto un film su Dante. E' un personaggio che più lo indaghi, più ti rendi conto di quanto sia misterioso".

pupi avati regalo di natale

 

Pupi Avati, poi, è tornato a parlare di Regalo di Natale: "Sono felice che in questo periodo dell'anno molti lo rivedano. Racconta l'amicizia nella sua completezza, anche attraverso il tradimento. Credo che il tradimento sia incluso nel pacchetto, sia nell'amore che nell'amicizia. Il tradimento sublima l'amicizia, se lo si supera. In quel film eravamo solo contro tutti. Fu il film più economico del mondo. L'idea ce la diede un biscazziere, un baro. Nessuno ci faceva più produrre un film.

 

pupi avati regalo di natale

Fu una scommessa, contro tutto e tutti. Abatantuono era un attore che non voleva più nessuno, aveva lasciato il cinema, aveva un night, era anche irreperibile, lo trovammo in modo rocambolesco, fece il film con la sua voce, senza ricorrere allo slang pugliese che prima gli diede successo e che poi gli diede insuccesso. Tutti pensavano che lo avessi chiamato per fargli fare il terroncello, invece quel film lo ha trasformato in un attore drammatico. Haber? E' entrato nel film per forza, lui. Un giorno mi venne a trovare a Roma e mi fece una scenata, si mise ad urlare, mi rimproverò perché non lo facevo lavorare. Era fuori di testa, si era caricato così tanto da solo che me lo sono ritrovato dentro la stanza che urlava e piangeva. Vedendolo così, l'ho messo nel film".

haber

 

diego abatantuono

Su Delle Piane: "C'è un'istantanea che fotografa la chiesa nel giorno del suo funerale. Del cinema italiano c'eravamo solo io e mio fratello. Il cinema italiano ha voltato le spalle a Delle Piane. C'è un razzismo in questo ambiente, soprattutto nei riguardi di Carlo, che non so davvero perdonare. Dissi quel giorno che il cinema italiano fa schifo. Delle Piane avrebbe meritato un saluto diverso, sapeva che se ne stava andando, si aspettava un grande funerale, invece non è andata così. C'era razzismo contro di lui, perché veniva dal cinemetto. Noi siamo riusciti attraverso una serie di titoli a fargli vincere la Coppa Volpi, ha vinto tutti i primi possibili, ma nessuno gli ha perdonato questo passato nel cinema di Serie B. A parte Olmi, non l'ha chiamato nessuno. E' una storia, quella di Delle Piane, molto dolorosa".

carlo delle piane

 

Su Lucio Dalla: "Sono una persona profondamente invidiosa, se avessi saputo che Lucio aveva quel talento non l'avrei mai fatto entrare nella nostra orchestra. Ho patito nei suoi confronti un'invidia, una gelosia, una sofferenza, perché lui aveva un estro commovente. Ho conosciuto diverse persone geniali, da Pasolini a Fellini, ma l'estro e la creatività di Lucio non l'ho mai vista da nessuna parte. Siamo diventati amici quando ho smesso di fare musica e mi sono messo a fare cinema.

 

lucio dalla

Mi telefonava sempre tardi la notte. Parlavamo della vita, della vecchiaia. Era molto religioso, le persone non lo sanno. Il fatto che se ne sia andato prima di affrontare la vecchiaia credo che sia stato un grande regalo che gli è stato fatto, perché lui nei concerti si spendeva, dava tutto se stesso. Era una macchina da guerra. Suonava, ballava, raccontava storie. Alla fine era stremato. Pensare che a un certo punto non se lo sarebbe più potuto non era facile. Questa parte della sua vita gli è stata risparmiata, quasi non se ne è reso conto. Il suo è stato un modo di scappare via bello".

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LUCIO DALLA
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